giovedì 8 luglio 2010

AMBULANZA BLOCCATA DALLE AUTO IN UN VICOLO DI VIA NAPOLI

I SANITARI DEL 118 COSTRETTI A RAGGIUNGERE A PIEDI L'ABITAZIONE DI UN UOMO COLPITO DA UN' EMORRAGIA

di Gennaro Del Giudice

servizi pubblicati sul "Roma" e "Corriere Flegreo" giovedì 8 luglio 2010

POZZUOLI. L’ambulanza che arriva a sirene spiegate, la luce del lampeggiante blu che illumina i tavoli di un pub all’angolo del vicolo. I sanitari sono impegnati in una corsa contro il tempo, c’è un uomo che necessita immediatamente di cure, è stato colpito da un’emorragia interna che da un momento all’altro potrebbe stroncargli la vita. Ricevuto l’allarme, dalla centrale operativa del 118 viene comunicato al personale sanitario di partire a bordo di un’ambulanza, la persona bisognosa di cure è uno straniero, abita in via Barletta, uno dei tanti vicoli di Corso Umberto I, nella zona di via Napoli. Qui ci sono tante case popolari a ridosso del lungomare e dei numerosi pub, ristoranti e bar, qui è il cuore della movida, in migliaia giungono da ogni parte della provincia, tutte le sere. L’ambulanza giunge in prossimità del vicolo, ma rimane intrappolata all’ingresso. Ci sono delle auto parcheggiate lungo il marciapiedi a destra dell’ingresso, a stento nel vicolo ci passerebbe un’automobile, praticamente impossibile per il mezzo del 118 potervi entrare. Medici e barellieri non possono raggiungere l’abitazione dell’uomo colpito da un’emorragia e in pericolo di vita. Tutt’intorno il caos, pub e ristoranti affollati, auto parcheggiate ovunque. Sono le 20,45 circa di martedì sera. Il fragore rotto per un attimo dalla sirena dell’ambulanza che sopraggiunge. Ad un certo punto è costretta a fermarsi, l’autista capisce che è impossibile accedere alla stradina. Spegne la sirena, si apre il portellone, il medico scende dal mezzo, non può fare altro che dirigersi a piedi verso la palazzina dove l’uomo attende i soccorsi, i minuti sembrano ore. Si grida allo scandalo, alcuni residenti scendono in strada, dalle finestre volano parole verso coloro che in maniera tanto selvaggia hanno parcheggiato in quel modo. “E’ assurdo, siamo prigionieri di questa gente incivile che viene a riempirsi la pancia nei locali della zona noncuranti che qui c’è gente che ci abita che parcheggia a proprio piacimento” denuncia la signora Sonia, che vive in uno dei vicoli di via Napoli “Tanti sacrifici per una casa e ritrovarsi ad essere prigionieri di incivili che parcheggiano nella sui marciapiedi, dappertutto. Siamo costretti a vivere nel caos più totale, specie nel fine settimana, diventiamo prigionieri. E’ diventato un incubo”. Da anni oramai i residenti di via Napoli denunciano i problemi con il quali quotidianamente sono chiamati a fare i conti. Primo fra tutti il caos nella zona, la presenza dei numerosi locali aperti fino alle prime ore del mattino, presi d’assalto da migliaia di persone, per lo più giovani. Schiamazzi, traffico in tilt, mancanza di posti auto i problemi che attanagliano gli abitanti dei vicoletti di corso Umberto I, i quali, per la loro conformazione presentano potenziali pericoli nel caso in cui dovesse esserci una evacuazione della zona. Larghi poco meno di 2 metri, lungo i quali c’è anche la presenza di un ponticello sul quale passa la linea ferroviaria della Sepsa, tratta Cumana Montesanto – Torregaveta, alto all’incirca 2 metri, off-limits per ogni mezzo di soccorso sottopasso. Pertanto, qualora martedì sera il mezzo del 118 sarebbe riuscito ad accedere in via Barletta, si sarebbe ritrovato poi di fronte un ulteriore e insormontabile ostacolo. Mentre il medico raggiungeva a piedi l’abitazione, sul posto giungono gli agenti di polizia municipale del comune di Pozzuoli, in ausilio dei carri attrezzi per la rimozione delle auto. Momenti di tensione, si teme il peggio per l’uomo, mezza età, colpito da un’emorragia interna. Alcuni residenti urlano la loro rabbia, chiedono ai vigili maggiori controlli, l’installazione dei paletti lungo il marciapiedi per impedire che le auto vengano parcheggiate. Anche i barellieri ad un certo punto sono costretti a scendere dal mezzo e percorrere decine di metri a piedi fino a raggiungere l’abitazione dell’uomo. Un rallentamento dei soccorsi che fa temere il peggio, che potrebbe costare la vita all’uomo che finalmente, dopo circa tre quarti d’ora, viene portato a bordo dell’ambulanza e condotto presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie”. Le stesse scene di martedì sera si sono vissute appena un anno fa, lo scorso 29 luglio. Stessa traversa, via Barletta e stesso motivo, auto parcheggiate sui marciapiedi. Anche il quel caso il mezzo del 118 non riuscì a raggiungere l’abitazione di un giovane colpito da un malore. I barellieri, supportati da altri colleghi giunti a dare manforte, furono costretti a trasportare la persona soccorsa dal quarto piano della propria abitazione posta alla fine della traversa fino all’uscita del vicolo, percorrendo a piedi circa cento metri.

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