A POZZUOLI SI GRIDA AL "MIRACOLO"CONTINUI PELLEGRINAGGI PER LA STATUA DELL'IMMACOLATA DI LOURDES COLLOCATA A CENTINAIA DI METRI DI ALTEZZA DA UN FEDELEdi Gennaro Del Giudiceservizi pubblicati sul quotidiano "Roma" e sul "Corriere Flegreo" martedì 27 luglio 2010
POZZUOLI. “Una grotta con una Madonna”, l’immagine si fa viva nel sogno, una voce, il compito di divulgare la parola “Pace”. Improvvisamente quella grotta si materializza, sembra scolpita dalla natura, è un’insenatura dentro la montagna, proprio di fronte casa. Lì abita un 39enne, una grave malattia che sembra incurabile, la scienza da tempo pare abbia “alzato le mani”. Lui è ancora lì dopo 17 anni, la forza che nasce da un “miracolo”, quella montagna di fronte casa oggi la scala tutti i giorni. Una statua della “Madonna di Lourdes”, mani chiuse in segno di preghiera, collocata da quell’uomo a centinaia di metri d’altezza, lungo la parete del “Monte Barbaro”. Lo sguardo è rivolto su Pozzuoli, sul mare, giunge fino alle isole. Lassù vanno a pregare tutti i giorni, uomini, donne, bambini, anziani, percorrono l’impervio sentiero, a centinaia di metri d’altezza. Lassù raccontano i fedeli dopo l’enorme fatica si vivono particolari sensazioni, la stanchezza sembra scomparire, si narrano strani episodi, al confine tra la suggestione e miracolo. “Sotto al Monte” è uno dei quartieri più antichi di Pozzuoli, un agglomerato di case popolari costruite nel 1965, alle pendici del “Monte Gauro” meglio conosciuto come “Monte Barbaro”. Duemila anime, tra di essi un 39enne, 17 anni fa ha scoperto di avere una malattia. Sembrava cnhe non ci fosse niente da fare, poi i viaggi a Lourdes, quel sogno, quella voce che gli avrebbe detto di “divulgare la pace”.
Oggi sembra rinato, l’incubo passato. Tutti i giorni sale lì sopra, percorre le ripide stradine, anche quando il termometro segna 35 gradi e l’afa opprime le vie respiratorie. Insieme a lui gli amici di sempre, conoscenti, residenti del posto, per pregare e rendere accessibile a tutti quella grotta. Ai piedi della statua della “Madonna di Lourdes” una madonnina più piccola, sulla pancia della grotta un grande crocifisso, intorno diverse effige sacre. Ai piedi un altarino bianco, in ginocchio si raccolgono i fedeli in preghiera. Nel sogno c’era la Madonna, una grotta, gli ulivi. Detto fatto. Lungo il percorso, ripulito dalle sterpaglie, le piante di ulivo, due panchine in legno prima dell’ultima salita, la più ripida. Montato anche un sistema di illuminazione che attraverso un pannello fotovoltaico consente l’illuminazione
della grotta anche di notte, quando lo sguardo della statua è accompagnato da due lucine bianche visibili anche a diversi chilometri di distanza, dalla tangenziale, perfino dal mare. E’ il punto più alto della città. La settimana scorsa è stata celebrata una funzione religiosa, con il nulla osta del parroco della chiesa del quartiere. Ad officiarla un frate francescano, seguito nella scalata da decine di fedeli. Nonostante le difficoltà della scalata ( che dura in media 15-20 minuti ) anche un’anziana donna, ultraottantenne, sorretta da altri fedeli.
Quotidiano il pellegrinaggio, nel quartiere in tanti raccontano di esserci stati almeno una volta lassù. La presenza di quella statua sembra aver cambiato le abitudini della gente. Alle pendici della montagna si vivono strane sensazioni, si prega da fuori ai balconi, dietro le finestre, con lo sguardo rivolto verso la sacra immagine. Il rione sembra raccogliersi in una continua preghiera, quella statua sembra proteggere dall’alto i suoi fedeli. “C’è un signore di oltre 80 anni che tutte le sere esce fuori al balcone, prega di fronte la Madonna e rimane lì fino alle 5 del mattino” racconta Rosario, tra i volontari che quotidianamente salgono sulla montagna per mettere a servizio dei fedeli il “Santuario”. Guai ad azzardare paragoni con altri luoghi di culto. Qui nessuno vuole visibilità, L’obiettivo è uno solo: portare un saluto alla Madonna, pregare e rendere sempre più vivibile ed accessibile il sentiero e la grotta, permettere ai fedeli di pregare. “Non vogliamo alcun tipo di attività lucro, né pubblicità né altro, facciamo tutto ciò solo per i fedeli che vogliono pregare, niente più. Lo facciamo solo per i fedeli, guai se un giorno dovessimo vedere qualcuno approfittarsene per trarne anche il più minimo beneficio economico, lo prenderemmo a calci”.
@riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento
INSERISCI UN COMMENTO ALL'ARTICOLO:
(GLI UTENTI SONO PREGATI DI FIRMARE I PROPRI COMMENTI COL PROPRIO NOME/COGNOME O INDIRIZZO E-MAIL)