sabato 26 marzo 2011

BIMBO CADE E AFFOGA IN PISCINA

TRAGEDIA IN UNA VILLETTA DI VIA NULLO, VICINA ALL'ABITAZIONE DEL PICCOLO DI DUE ANNI E MEZZO
IL DECESSO UN'ORA DOPO IL RICOVERO - DISPOSTA L'AUTOPSIA
IL BAMBINO SOCCORSO DA UN VICINO DI CASA
AL VAGLIO DEGLI INQUIRENTI LA POSIZIONE DEI GENITORI E DEI PROPRIETARI DELLA VILLA DEL PARCO SANT'AGNELLO A LICOLA

di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di sabato 26 marzo 2011

LICOLA - Tragedia ieri mattina a Licola dove un bimbo di appena 2 anni e mezzo è annegato in una piscinetta. Hassan Guene, originario del Burkina Faso, è morto dopo essere finito in una piscina a pochi passi da casa sua. L’agghiacciante scoperta fatta da alcuni residenti che affacciatisi, notavano l’acqua melmosa muoversi stranamente. Uno strano sospetto che diventava realtà quando veniva scorto quel corpicino, ormai agli ultimi istanti di vita. Urla, disperazione e la corsa all’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli dove i sanitari tentavano di rianimarlo per oltre 1 ora. Ma troppa era l’acqua finita nei polmoni del piccolo, il suo cuoricino finiva di battere alle 13.20. Il dramma si è consumato nella tarda mattinata nell’ultima villetta del parco Sant’Agnello, al civico 61 di via Nullo, nel giuglianese. Un parco residenziale abitato da numerosi extracomunitari di proprietà di un noto imprenditore puteolano proprietario anche di un supermercato nella zona alta di Pozzuoli dove Hassan, ultimo di 5 fratelli, viveva insieme alla propria famiglia da 11 anni residente in Italia. Il papà di Hassan, Giovanni, lavora regolarmente presso un distributore di benzina nei pressi dell’uscita della Variante Anas di Licola, mentre la mamma è casalinga. Secondo le prime ricostruzioni fatte nei concitati minuti successivi al dramma, nella tarda mattinata di ieri il piccolo Hassan era sceso a giocare in cortile come spesso faceva. Pochi istanti per scappare dallo sguardo degli adulti che il piccolo, probabilmente incuriosito da quel cancello bianco a quanto pare rimasto aperto, riusciva ad entrare nel giardino della villetta nella quale abiterebbe una donna di origine francese, a quanto pare impiegata della Nato di Bagnoli. Pare che la donna, al momento della tragedia, non si trovasse in casa. Pochi passi separano l’ingresso del giardino dal cancelletto da quella piscina quadrata larga poco più di 5 metri e profonda almeno un metro e mezzo. Resta da capire se anche quest’ultimo cancelletto sia stato lasciato aperto o se il bambino, spingendolo sarebbe riuscito ad aprirlo. Una volta dentro l’area recintata della piscina, il piccolo sarebbe poi caduto in acqua, a quanto pare senza che nessuno se ne accorgesse di nulla. Da solo in quella vasca mentre l’acqua iniziava ad entrare nei polmoni, ad accorgersi del piccolo, erano alcuni vicini che davano l’allarme. Hassan veniva così preso dall’acqua e portato in ospedale sembra da un uomo anziano, che come confermato dai sanitari, giungeva presso l’ospedale “La Schiana” insieme al padre del piccolo. Quest’ultimo infatti, mentre era al lavoro presso il distributore di benzina “Esso” a pochi passi da casa sua, sarebbe stato raggiunto dall’uomo che portava con sé il piccolo Hassan ormai moribondo, invitandolo ad andare con lui al pronto soccorso. Dove il piccolo morirà dopo oltre un’ora. Oltre 60 minuti di disperati tentativi di rianimazione da parte dei sanitari, che non riuscivano a salvare la vita del bambino. Tanta era l’acqua finita nei polmoni, segno che il piccolo sarebbe rimasto per diversi minuti in apnea. Sul corpicino del piccolo Hassan venivano disposti gli esami autoptici per stabilire le esatte cause del decesso. Alle 15.30 la salma dal nosocomio puteolano veniva trasferita presso il Secondo Policlinico di Napoli dove nei prossimi giorni sarà effettuata l’autopsia Nel frattempo sul luogo dove qualche minuto prima si era consumato il dramma giungevano i poliziotti del commissariato di Giugliano e gli uomini della scientifica che effettuavano i rilievi all’interno del giardino e mettevano sotto sequestro la piscina e l’intera area circostante. Molti i punti oscuri che ruotano intorno a questa terribile tragedia: cosa ci faceva il piccolo Hassan da solo? Resta da chiarire quindi la posizione dei genitori, che lo avrebbero lasciato da solo. Così come quella degli occupanti della villetta, i quali avrebbero lasciato i cancelli aperti, visto che difficilmente un bambino di quell’età avrebbe avuto la forza di aprirli.

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