lunedì 14 marzo 2011

"COPRIFUOCO" A LICOLA MARE

CRIMINALITA' E DEGRADO, CRESCE LA PAURA TRA GLI ABITANTI

di Gennaro Del Giudice

LICOLA. Licola Mare, ore 19: sembra un luogo di guerra dove è stato imposto il coprifuoco. A quest’ora i primi negozi iniziano già a chiudere, lo stradone inizia a spopolarsi, rimangono solo gruppetti di ragazzi seduti lungo il muretto a ridosso della strada. I residenti iniziano a chiudere le cancellate delle loro abitazioni e a barricarsi in casa, mentre fuori si sentono i motorini e le automobili scorazzare ad alta velocità. “Dopo le 7 di sera, specie quando è inverno qui c’è il coprifuoco. I negozi chiudono, per strada non c’è più nessuno e noi siamo costretti a chiuderci nelle case” racconta Immacolata che vive in una delle palazzine agli inizi dello stradone di via Licola Mare. Dove non esiste un luogo di aggregazione per i giovani, gli unici sono le sale giochi che negli ultimi tempi iniziano a fioccare. “Siamo degradati e abbandonati da tutti, furti e rapine sono all’ordine del giorno” spiega Salvatore “ la paura è principalmente per i ragazzi che non hanno niente e rischiano quindi di prendere brutte strade”. Numerosi sono infatti gli episodi di criminalità e microcriminalità per i quali Licola Mare è spesso venuta alla ribalta della cronaca, ultimo in ordine di tempo l’omicidio del 22enne Antonio Chiaro accoltellato a morte da un suo vicino di casa. L’ultimo grave episodio verificatosi in zona al quale ne sono seguiti altri, seppur meno gravi e senza vittime, ma che comunque hanno continuato a seminare paura e sconforto tra i residenti. Come qualche sera fa, quando due rapinatori armati con i volti coperti dai passamontagna e a piedi intorno alle 18 hanno assaltato una tabaccheria in pieno giorno, sparando anche diversi colpi di pistola in aria per intimorire la gente che in quel momento coprirsi la fuga. Tutto per un bottino che si aggirava intorno alle 100 euro, per poi darsi alla fuga a piedi, in direzione della spiaggia. Inquietante il fatto che i banditi avrebbero agito a piedi, senza utilizzare nessuna auto o motorino, certi che nessuno li avrebbe potuti inseguire, preoccupante segno di sfrontatezza. “Non si contano più le rapine che hanno fatto a quella tabaccheria, l’altra volta entrarono addirittura nella casa sopra e picchiarono anche la ragazza delle pulizie” racconta Immacolata che vive agli inizi del lungo stradone di via Licola Mare. Anche lei nei giorni è stata vittima di un furto: due malviventi armati alle6 del mattino sono riusciti ad entrare nel suo giardino rubando il motorino del marito. I ladri hanno agito noncuranti del fatto che la casa della donna sorge proprio lungo la strada principale e che sarebbero stati visti da più persone “Mio marito ha sentito un rumore fuori al giardino si è affacciato e ha visto due di loro che si stavano prendendo il motorino. Ha provato a reagire ma loro li hanno buttato con violenza una grossa pietra che se lo avesse colpito a quest’ora chissà dove starebbe” racconta la donna che vive insieme al marito e i loro 4 figli. Paura per il presente e per il prossimo futuro che accomuna gran parte delle persone “perbene” che si ritrovano a vivere in una delle zone più degradate dei Campi Flegrei.

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