martedì 1 marzo 2011

OFFICINE ABUSIVE, SIGILLI A DUE CAPANNONI: DENUNCIATI I PROPRIETARI

UNO IN VIA MONTAGNA SPACCATA ERA ADIBITO A FALEGNAMERIA, NELL’ALTRO IN VIA CAMPANA ATTIVITÀ DI MECCANICA E SALDATURA

di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di sabato 26 febbraio 2011

POZZUOLI - Continua la lotta all’abusivismo nel comune di Pozzuoli con controlli a 360 gradi da parte del nucleo anti-abusivismo del corpo di polizia municipale. Lotta al mattone selvaggio ma anche alle strutture prefabbricate che vengono innalzate senza alcuna licenza e nelle quali vengono condotte attività industriali, commerciali o artigianali per di più senza nessun permesso. Strutture e attività illecite alle quali si aggiunge anche la mancanza di impianti a norma, che provocano danni all’ambiente e mettono a rischio l’incolumità di chi ci lavora. E a seguito dei controlli da parte dei caschi bianchi puteolani che negli ultimi giorni sono stati sequestrati due capannoni per una superficie di oltre 2mila metri, uno in via Montagna Spaccata, l’altro in via Campana. I proprietari di entrambi gli immobili, che sono stati sottoposti a sequestro, sono stati denunciati. Le due grosse costruzioni realizzate esternamente in lamiera, nelle quali venivano portate avanti attività di officina meccanica, saldatura, verniciatura e falegnameria, erano entrambe sprovviste di licenza sia edilizia che amministrativa per le attività svolte in esse, oltre ovviamente ai permessi sanitari. Inoltre, per una delle due strutture negli anni addietro erano stati già apposti dei sigilli e “bocciata” una richiesta di condono. Ma nonostante questo, le attività all’interno del struttura andavano avanti regolarmente. In entrambi i casi, durante i sopralluoghi da parte degli uomini diretti dal comandante del corpo di Polizia Municipale Luigi De Stefano, sono emerse quindi una lunga serie di irregolarità da un punto di vista strutturale e amministrativo. Tra queste, la mancanza di impianti per lo smaltimento degli scarichi fognari, di immissione nell’aria dei fumi industriali, impianti non a norma per il funzionamento delle macchine industriali, mancanza delle certificazioni anti-incendio, mancanza di licenza da parte del comune per le attività svolte, locali non a norma da un punto di vista sanitario e della sicurezza. Quindi in entrambi i capannoni, la cui presenza seppur imponente di “mimetizzava” tra la vegetazione delle campagne circostanti, oltre ad essere abusivi, quindi senza il permesso di essere costruiti, ospitavano al loro interno attività che non potevano essere svolte perché senza licenza. Sugli ingressi di entrambi i capannoni è stati quindi affisso un cartello con su scritto: “locale ed attrezzature sottoposte a sequestro penale”. Il primo sequestro è avvenuto al civico 521 di via Montagna Spaccata al confine tra il comune di Pozzuoli e il quartiere di Pianura. Costruita abusivamente, la struttura non aveva nemmeno la licenza per ospitare l’attività di falegnameria che veniva condotta al suo interno, che faceva anche da deposito. La struttura è di proprietà di una donna, M.R., residente a Pozzuoli che è stata denunciata a piede libero dai caschi bianchi del nucleo anti-abusivismo e del nucleo ambientale. Per la proprietaria del capannone anche una multa di 5mila euro. Inoltre, a seguito dei controlli, è emerso come negli scorsi anni il capannone fosse già stato sottoposto a sequestro con i sigilli violati dalla titolare e una richiesta di condono non approvata. Mentre la seconda struttura ad essere sequestrata è stato un capannone costruito in via Campana, nei pressi dell’ ex sede dell’Asl. La proprietaria della struttura è A.D.V. intestataria anche della società, che aveva adibito i locali per le attività di officina meccanica, saldatura e verniciatura. Anche in questo caso dai controlli è emerso il mancato rispetto delle norme sia strutturali che amministrative. Per la titolare, oltre al sequestro penale del capannone, delle attrezzature e dei materiali, dovrà pagare una multa di 3mila euro.

Nessun commento:

Posta un commento

INSERISCI UN COMMENTO ALL'ARTICOLO:
(GLI UTENTI SONO PREGATI DI FIRMARE I PROPRI COMMENTI COL PROPRIO NOME/COGNOME O INDIRIZZO E-MAIL)