domenica 20 marzo 2011

LO SFOGO DI CACCIAPUOTI: "NON CI FERMEREMO"

"FARO' APPELLO ALLE AZIENDE PER AIUTARE QUESTE PERSONE"

di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di sabato 19 marzo 2011

POZZUOLI - “Non pensate a Cacciapuoti, pensate a questa gente che ha perso tutto e che ha rischiato di morire. Non importa che io abbia perso 300mila euro, i soldi sono carta straccia, la cosa più importante è che vengano aiutate queste persone. Metterò a disposizione loro tutto quello che ho e chiederò alle mie aziende fornitrici di aiutarli” è questo l’accorato appello lanciato da Carmine Cacciapuoti titolare della “Cacciapuoti Arredo Design” all’indomani del rogo che gli ha distrutto il deposito di mobili e incendiato 14 abitazioni. “Faccio un appello a tutte le aziende del settore e ai miei fornitori affinché aiutino queste 14 famiglie quando ritorneranno a vivere in una casa. Letti, materassi, mobili, chiedo che gli vengano regalati o venduti a prezzi bassi. Nessuno deve pensare al guadagno, se faranno un’azione del genere prima o poi avranno anche dei benefici. Io metterò a disposizione gli operai, il montaggio e tutto quello che posso. Purtroppo non ho più niente, tutta la merce appena arrivata è stata bruciata, perfino il furgone” dice l’imprenditore puteolano che non si scoraggia davanti a quello che sembra essere un attentato in piena regola del quale non si considera un “bersaglio” “. E’ l’opera di due ragazzini che hanno fatto questo per 50 euro, che hanno rischiato di uccidere 60 persone. Forse non sapevano nemmeno loro cosa stessero facendo” dice Cacciapuoti “Quando ti fanno trovare due latte di benzina vuol dire che c’è un messaggio. Ma ripeto che non è racket, nessuno mai è venuto da me a chiedermi tangenti o altro. Se l’avessero fatto li avrei presi a calci, li avrei denunciati subito. Inoltre se avessi saputo di essere bersaglio di qualcuno mica avrei consentito a mia sorella di comprare casa proprio nel palazzo dove ho il deposito? Ma io non ho paura, vado avanti ripartiremo. Ma ora la cosa più importante è pensare a questa gente che deve essere aiutata”

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