martedì 1 marzo 2011

IN FIAMME L'AREA DEL WATERFRONT

L'INCENDIO SEDATO GRAZIE ALL'INTERVENTO DEI VIGILI DEL FUOCO

POZZUOLI - Quella che domani sarà l’area del “Waterfront”, il grande progetto per una delle maggiori opere che la città di Pozzuoli e tutti i Campi Flegrei hanno mai conosciuto, oggi è un ritrovo di barboni. Infatti, in alcune delle aree che un tempo ospitavano lo stabilimento “Sofer” oggi trovano rifugio barboni, senza tetto e drogati. I quali, specie in questi giorni di grande freddo, per scaldarsi accendono dei focolai con i materiali di fortuna che spesso trovano per strada. Metodo di riscaldamento che però giovedì sera poteva costare caro ad un gruppo di senzatetto. Infatti, dopo aver appiccato il fuoco, probabilmente a causa di qualche fiammata, si è scatenato un incendio nei pressi di uno degli edifici che sorgono all’interno dell’area che dovrà ospitare il “Waterfront”. Un incendio che col passare dei minuti è aumentato di intensità e che gli stessi artefici non sono riusciti a sedare. Per spegnerlo quindi è stato necessario l’intervento dei vigili del Fuoco che sono giunti sul posto insieme agli agenti del commissariato di Polizia di Pozzuoli. A quanto pare, fortunatamente non si sarebbero registrati seri danni per gli occupanti della struttura, che immediatamente è stata isolata dalle fiamme. Ma dopo l’episodio di giovedì resta emblematico in quanto porta alla ribalta la situazione di abbandono e degrado nel quale versano diverse strutture e aree di Pozzuoli. Nell’attesa di quello che sarà del mastodontico progetto “Waterfront”, resta un disarmante dato di fatto: l’impasse delle istituzioni che nell’attesa, consentono ad un’area di decine di chilometri quadrati un tempo sede di una delle maggiori industrie del sud Italia di diventare terra di conquista per barboni, clochard e drogati. Sulla stessa linea di quello che oggi è diventato l’edificio che sorge ad Arco Felice accanto alla scuola Vittorio Emanuele III, che un tempo ospitava un convento e successivamente ristrutturato ed adibito ad ostello della gioventù. Oggi diventato un bene dismesso del comune di Napoli su territorio puteolano e trasformatosi negli ultimi anni in residenza per centinaia di immigrati. Fine che da anni ha fatto l’ex “Smom”, struttura dismessa da tempo e posta sotto sequestro nella zona della Solfatara. All’interno della quale, per molto tempo, trovarono rifugio oltre 200 extracomunitari.

Nessun commento:

Posta un commento

INSERISCI UN COMMENTO ALL'ARTICOLO:
(GLI UTENTI SONO PREGATI DI FIRMARE I PROPRI COMMENTI COL PROPRIO NOME/COGNOME O INDIRIZZO E-MAIL)