DISTRUTTI MEGASTORE DI ARREDAMENTI E 14 APPARTAMENTI: IN 60 RESTANO SENZA CASA
L'ATTENTATO RIPRESO IN PARTE DALLE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA
IN DUE HANNO APPICCATO IL FUOCO, TROVATE 2 TANICHE DI BENZINA
S'INDAGA SUL MOVENTE: RACKET, VENDETTA O RITORSIONE
NELMIRINO DEGLI INQUIRENTI ANCHE LA SOCIETA' PROPRIETARIA DELL'EDIFICIO
di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di venerdì 18 marzo 2011
POZZUOLI - Fuoco, fiamme, un palazzo che brucia, 60 persone che scappano dalle loro case, svegliate improvvisamente nel sonno da un forte boato. Terrore ieri notte a Pozzuoli, il deposito del mobilificio “Cacciapuoti Arredo Design” cosparso con 50 litri di benzina e dato alle fiamme. In pochi secondi l’inferno, l’incendio si propaga per l’intera palazzina, bruciano 14 appartamenti, un camion, 3 automobili e due motorini. C’è gente che rimane intrappolata nelle scale della palazzina a 3 piani, nelle case che si trasformano in gabbie di fuoco, costretti a salire sui tetti. La nube di fumo è troppo densa, i pompieri fanno fatica a domare le fiamme, il vicoletto di accesso è troppo stretto. Prima un boato, intorno all’una e trenta, un forte fragore che fa tremare i vetri, udito fino ad un raggio di 500 metri. Svegliati nel sonno, i residenti della palazzina al civico 90 di via Domitiana, ad Arco Felice, pochi metri prima dell’imbocco per la Tangenziale di Napoli pensano ad una scossa di terremoto, nessuno immagina che è in corso un attentato. Le loro case in pochi minuti vengono avvolte dalle fiamme, i solai tra piano interrato e primo piano e quello del secondo piano vengono completamente distrutti, la guaina delle mansarde bruciata. Matrice dolosa, la conferma dalle due latte di benzina trovate sul posto: racket, estorsione, vendetta, nessuna pista in queste ore è esclusa dai carabinieri coordinati dal capitano Roberto Spinola che nella mattinata hanno ascoltato il titolare dell’azienda che vende mobili. Ad agire probabilmente due uomini con l’aiuto di un complice che li avrebbe attesi dall’altra parte della strada: le telecamere di videosorveglianza installate all’esterno del megastore “Cacciapuoti Arredo Design” avrebbero ripreso due persone con i volti coperti, poi scappati a piedi attraverso una stradina secondaria. Fino al black out, quando con bombolette di vernice spray gli attentatori hanno oscurato gli obiettivi degli occhi elettronici. Pochi metri separano punto vendita e deposito, quest’ultimo al piano interrato del palazzo di proprietà della “Steflin srl” del “Gruppo Gallo”. Tra le tante ipotesi vagliate in queste ore, non sarebbe esclusa nemmeno la pista che porterebbe ad una ritorsione nei confronti dello stesso gruppo immobiliare. A quel punto, attraverso le fessure delle grate gli attentatori avrebbero poi fatto cadere, con l’ausilio di tubi in gomma, la benzina dalle taniche all’interno del deposito del mobilificio, dove appena due giorni fa sarebbe stato scaricato un grosso quantitativo di merce. Mobili e suppellettili che in poco tempo andavano in fiamme. Le quali venivano ulteriormente alimentate dai materiali altamente infiammabili e dai serbatoi di carburante del camion e di altri mezzi all’interno del piano interrato. Poi l’inferno. Dopo essere stati svegliati dal boato , dalle urla e dalla nube di fumo che dal deposito saliva sopra, i residenti del condominio si precipitavano nel cortile, altri impossibilitati da fuoco e fiamme tentavano di scappare dai balconi e dai tetti, poi salvate da vigili del fuoco. Molti di loro perderanno tutto, i loro beni andranno completamente bruciati dalle fiamme. Quattordici famiglie senza casa, 60 persone che rimarranno in balia degli eventi e della disperazione per tutta la notte, per oltre 12 ore. Diversi i focolai che in pochi minuti avvolgevano l’intera palazzina. Difficoltà anche per i pompieri, al lavoro per oltre 10 ore, che dopo il primo intervento avevano terminato il rifornimento d’acqua. Nella calca un ragazzo rimaneva ferita, riportando fratture ad una gamba. Particolarmente difficoltose e problematiche le operazioni per portare fuori dallo stabile i residenti tra cui diversi anziani e bambini, il più piccolo dei quali di due anni e mezzo. L'ultimo dei residenti, che aveva messo in salvo la sua famiglia, è stato salvato solo intorno alle 4 di questa mattina, attraverso la scala esterna dei Vigili del Fuoco posta sul balcone del terzo piano. Panico durante la fuga anche nello spiazzale dove due auto e due motorini andavano alle fiamme. Per tutta la notte e fino alle 13 di ieri si susseguivano oltre 10 autobotti dei vigili del fuoco provenienti dai distaccamenti di Monterusciello e Mostra, i carabinieri della compagnia di Arco Felice e gli agenti del corpo di polizia municipale di Pozzuoli. Chiarita anche la posizione di un giovane ripreso in sella a un ciclomotore: aveva accompagnato da poco un amico che abita in uno stabile vicino
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