SVOLTA NELLE INDAGINI INDAGATI LA MADRE DEL PICCOLO HASSAN E I CONIUGI CHE VIVONO NELLA VILLETTA DELLA TRAGEDIA di Gennaro Del Giudice sul "Roma" di domenica 27 marzo 2011 LICOLA - Svolta nelle indagini per la morte del piccolo Hassan Guene, il bimbo di appena 2 anni e mezzo morto annegato una piscina nel parco Sant’Agnello, a Licola. Da ieri pomeriggio sono indagati la madre del piccolo e la coppia di coniugi che vive nella villetta dove venerdì mattina si è consumata la tragedia. Per i tre l’accusa è di concorso in omicidio colposo. La madre del bimbo, anche lei come il marito originaria del Burkina Faso, dovrà rispondere dell’accusa di “omesso controllo” oltre che a quello di “omicidio colposo”. Un dramma nel dramma per la donna, madre degli altri 4 fratelli di Hassan, che sarà chiamata a dare un “perché” venerdì mattina il figlio di appena 2 anni e mezzo e il fratellino gemello si trovassero insieme e da soli fuori casa, senza la sua presenza. A quell’ora il padre, Yacouba Guene, da tutti conosciuto come “Giovanni”, era nelle vicinanze impegnato al presso il distributore di benzina “Esso”. Mentre dall’accusa di “concorso in omicidio colposo” che dovranno rispondere ora i coniugi francesi che vivono nella villetta all’interno del parco al civico 61 di via Nullo, dove sorge la piscinetta di cinque metri per cinque, a ridosso dell’ingresso al piano terra dell’abitazione. Lui, militare di istanza alla base Nato di Bagnoli, lei impiegata presso la stessa base militare, avrebbero lasciato aperto il cancello d’ingresso alla villetta, una fatale dimenticanza costata la vita al piccolo di appena due anni e mezzo. Intanto è attesa per domani, presso il
Secondo Policlinico di Napoli, l’autopsia sul corpicino del piccolo Hassan, disposta dal pubblico ministero Fabio De Cristofaro. Nel frattempo un altro particolare agghiacciante emerge dalle indagini condotte dai poliziotti del commissariato di Giugliano diretti dal vicequestore aggiunto Maria Rosaria Romano: a dare per primo l’allarme della caduta in acqua del piccolo Hassan sarebbe stato proprio il fratellino gemello con il quale il bimbo stava giocando in cortile e con il quale si era avventurato all’interno della villetta rimasta aperto. Il fratellino, dopo aver visto Hassan cadere nella piscina sarebbe corso dalla mamma per chiedere aiuto urlando “acqua, acqua!”. Parole e l’assenza dell’altro figlio che destavano sospetto alla donna che si precipitava in cortile facendo l’agghiacciante scoperta: il corpo di Hassan era colato a picco nella piscina e la sua presenza era visibile a malapena a causa dell’acqua melmosa. Erano momenti di terrore, tra le urla di disperazione della donna e dei vicini di casa che nel frattempo accorrevano. Poi la corsa in ospedale nel tentativo di salvare il piccolo giunto presso al pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli in arresto cardiaco e con una notevole quantità di acqua finita nei polmoni e nelle vie respiratorie.
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