CIRCA 600 TRA COMPUTER E MATERIALE INFORMATICO RUBATI ALLAMICROMAINT DI VIA CAMPANAOLTRE 250MILA EURO IL BOTTINOMANOMESSO L'ANTIFURTO, L'IRRUZIONE DA UNA CONDOTTA DELL'AREAZIONEUTILIZZATE FIAMME OSSIDRICHEI LADRI AVREBBERO AGITO CON UNO O PIU' CAMIONdi Gennaro Del Giudicearticolo pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 25 maggio 2010
POZZUOLI. Centinaia di personal computer, notebook, work station e materiale informatico rubati nella notte, in tutto 600 pezzi stando alle prime stime. Per un bottino che supererebbe i 250mila euro. Un’attenta regia ed un dispiegamento di uomini ( forse 5 ) e mezzi dietro l’imponente colpo messo a segno ai danni della sede puteolana della Micromaint, azienda operante nel settore della distribuzione di prodotti per l'informatica. Per un bottino che si aggirerebbe intorno ai 250mila euro. Il furto nella notte tra sabato e domenica all’interno del deposito dell’azienda al civico 185 di via Campana a Pozzuoli. Che viste le modalità con le quali è stato messo a segno e l’ingente quantità di materiale portato via, farebbe ipotizzare che ad entrare in azione sia stata una banda di ladri organizzati, supportati da attrezzature e grossi mezzi per il trasporto. Il furto, stando alle prime ricostruzioni, sarebbe avvenuto intorno le 23.30 di sabato sera. A quell’ora la strada è trafficata, a pochi metri numerosi locali della movida e diverse le abitazioni che confinano con la sede dello store informatico, fornitore di aziende e presente in diversi città italiane.

Gli edifici a ridosso di via Campana, a poche centinaia di metri dall’omonimo svincolo della tangenziale di Napoli e a meno di un chilometro dalla città di Quarto. Separati dalla strada da un grosso cancello automatico e da un passaggio pedonale. Non ci sono grate, pertanto la visione dello spazio dove sorgono i locali della Micromaint e della Maint Service non è consentita dall’esterno. E qui sembrerebbe che i malviventi, per accedervi avrebbero dapprima disattivato il cancello elettronico, riuscendo ad aprirlo manualmente. Una volta all’interno, con l’ausilio di fiamme ossidriche avrebbero poi scardinato una tubazione lungo la condotta di aerazione, creando un varco attraverso il quale accedere ai locali. Dopodiché uno o più malviventi si sarebbero immessi nella tubazione per poi accedere nel locale. Sul posto gli agenti del commissariato di polizia di Pozzuoli avrebbero rinvenuto cannelli utilizzati per le fiamme ossidriche, bombole di ossigeno e diverse paia di guanti. Nonostante la presenza di due dispositivi di allarme, la banda sarebbe riuscita a manometterne uno, mentre l’altro andato in funzione avrebbe dato l’allarme alla sala operativa della società di vigilanza privata che effettua i controlli dei locali. La quale a sua volta avrebbe allertato le forze dell’ordine intervenute sul posto.

Minuti durante i quali i ladri riuscivano a fare razzia di computer e materiale informatico, rubato all’interno dei locali e caricato con ogni probabilità su uno o più camion. Infatti, considerato l’ingente quantitativo di materiale ( nella giornata di ieri mentre era in corso l’inventario nel deposito della struttura si stimavano 600 articoli informatici portati via, ) con ogni probabilità i ladri avrebbero utilizzato uno o più mezzi per il trasporto, riuscendo a passare inosservati e facendo perdere le proprie tracce. Sull’episodio ora indagano gli agenti del commissariato di Polizia di Pozzuoli diretti dal vice-questore Paolo Esposito. Si cercherà ora di capire come abbiano potuto agire inosservati i ladri nonostante a quell’ora la strada fosse trafficata ed appurare se tutti i dispositivi di allarme abbiano funzionato correttamente. Intanto a 48 ore dal furto perpetrato ai danni della propria azienda, il titolare ( che in passato non sarebbe mai stato vittima di episodi analoghi) non ha ancora esposto denuncia, probabilmente nell’attesa di quantificare con precisione il danno.
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