martedì 18 maggio 2010

SPARATORIA AL PARCO BOGNAR

DEGENERA UNA LITE TRA COGNATI
3 I COLPI SPARATI, LA VITTIMA FERITA ALLA TESTA

di Gennaro Del Giudice
servizi pubblicati sul "Roma" e "Corriere Flegreo" martedì 18 maggio 2010

POZZUOLI. Tre spari nella notte, a meno di 36 ore dall’omicidio di sabato a Licola. E il pensiero che corre inevitabilmente all’inizio di una nuova guerra di camorra. Due cognati che litigano poco prima della mezzanotte, sembra per motivi di carattere economico. Uno dei due estrae una pistola, una scacciacani, tre colpi, che non vanno a segno, forse sparati intenzionalmente in aria, probabilmente per intimidire il rivale. Che viene colpito alla testa col calcio dell’arma, finisce a terra, c’è del sangue, si teme il peggio. Notte di paura a Pozzuoli, in una traversa limitrofa al Parco Bognar, in via Solfatara. 23.45 circa di domenica sera, G.T. 45 anni, geometra, istruttore di spinning presso un noto centro polisportivo della città, allenatore di calcio dilettantistico ha un alterco con il fratello della propria ex moglie. Il litigio avviene sotto casa della madre di quest’ultima, dove prima di separarsi i due coniugi avrebbero vissuto. In giornata i festeggiamenti per la prima comunione della loro figlioletta. Di ritorno dal ristorante, il litigio tra i due cognati nel vicolo adiacente all’ex clinica “Villa Bianca”, a quanto pare dovuto a motivi economici. Un alterco, volano parole grosse, minacce e la pistola che viene estratta da uno dei due, Tre colpi esplosi e G.T. che cade a terra, sanguinante colpito alla testa dal calcio della scacciacani. Il cognato che ferisce l’ex marito della sorella. Si parla di tensioni tra i due che andavano avanti da diverso tempo. Paura nella notte. Numerose i residenti nel parco Bognar e nelle traverse limitrofe, lungo via Solfatara, trafficata anche di notte, arteria di collegamento tra Agnano e Pozzuoli. Gente in pigiama che si affaccia alle finestre, spiano da dietro le tende, per qualche minuto si teme che sia iniziata una faida di camorra, sono ancora vivi gli echi dell’omicidio di Carmine Campana, si teme che quegli spari siano collegati. Sul posto arriva un’ambulanza del 118, i militari del nucleo operativo radiomobile della compagnia radiomobile di Pozzuoli e, in ausilio, gli agenti di polizia del vicino commissariato di Piazza Italo Balbo. G.T. ferito veniva trasportato presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” in località “La Schiana”. Medicato dai sanitari per lui una prognosi di 20 giorni, a seguito delle ferite riportate alla testa. Denunciato a piede libero con l’accusa di “minacce e lesioni” il cognato. A quanto pare, da fonti inquirenti, all’arrivo di carabinieri e polizia la vittima avrebbe raccontato una dinamica dei fatti diversa da quella successivamente ricostruita dai militari, che ritengono il movente legato a dissidi di natura economica tra i due.

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