sabato 22 maggio 2010

PRESIDIO FISSO DEI SENZALAVORO DAVANTI AI DEPURATORI DI CUMA

PROTESTA QUOTIDIANA DI UN GRUPPO DI EX LAVORATORI EDILI
DISPERATI CHIEDONO UN LAVORO: "NO ALLE DITTE ESTERNE ASSUMETE NOI"
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 21 maggio 2010

POZZUOLI. Da quasi un mese presidiano ogni mattina l’ingresso dell’impianto di depurazione di Cuma – Licola. Una decina di disoccupati di ogni età, organizzatisi spontaneamente, senza alcuna sigla, si riuniscono tutti i giorni dalle 6 del mattino nello spiazzale antistante l’impianto. Inizialmente erano 4 poi si sono aggiunti tutti gli altri. Con striscioni e cartelli affissi al cancello chiedono che venga dato loro un lavoro. Vogliono denunciare il proprio stato di sofferenza, la propria disperazione. Ex manovali, lavoratori edili, ex Lsu, attualmente senza lavoro da diversi anni, con mogli e figli da sostenere. La disperazione li ha spinti a seguire un input, un semplice segnale, come se si trattasse di uno spiraglio “ Sappiamo che qui dentro ci sono delle ditte esterne che vengono incaricate per i lavori, che si lavora su 3 turni, si fanno straordinari. Perché non assegnarci un lavoro anche a noi, visto che qui c’è disponibilità lavorativa?” Ecco spiegata la loro presenza all’esterno dello spiazzale, nella guardiola d’ingresso, ospitati dalla solidarietà di chi invece ha la fortuna di avere un posto di lavoro. Rimangono ogni giorno a presidio nello spiazzale fino alle 13.30, quasi a voler coprire simbolicamente un intero turno di lavoro. Due settimane fa bloccarono l’ingresso dei mezzi diretti ai depuratori, fu necessario l’intervento della Polizia per ripristinare l’ordine. “Abbiamo bloccato le ditte esterne che tolgono lavoro a noi. Non il funzionamento dell’impianto” dice uno di loro. A difesa del reato di interruzione di pubblico servizio. Ce l’hanno l’azienda che gestisce l’impianto rea secondo loro di “ dare lavoro ad altri”. Chiedono che gli venga data la possibilità di lavorare, una priorità essendo del posto, residenti a Pozzuoli e professionalmente formati. “Siamo dimenticati da tutti, non sappiamo più come portare avanti le nostre famiglie” racconta uno di loro, Ennio Giuseppe 41 anni “Sono costretto a vivere con i miei 4 figli a casa di mio suocero” A loro sostegno anche la Cisl, che segue la vicenda attraverso il sindacalista Gennaro Di Capri “Tra di loro ci sono degli ex iscritti al nostro sindacato. Seguiamo la loro vicenda in quanto ex lavoratori che purtroppo ora non hanno un posto. Abbiamo fatto richiesta alla dirigenza dell’azienda che gestisce l’impianto di tenerli in considerazione nell’eventualità, visto che hanno delle specifiche professionalità. Siamo in attesa di una risposta per un incontro.”

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