venerdì 14 maggio 2010

SCHIUMA E PUZZA NEL LAGO MISENO

LIQUIDI OLEOSI NELLE ACQUE IN PROSSIMITA' DELLE BOCCHE DI SCOLO
AMBIENTALISTI DENUNCIANO SCARICHI ILLEGALI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 14 maggio 2010
BACOLI. Schiuma bianca, liquidi oleosi e puzza nel lago Miseno, a Bacoli. Una presenza che cresce di intensità in prossimità delle bocche di scolo dei canali che convogliano l’acqua piovana nel bacino del lago, dove in alcuni punti, l’aria è maleodorante. Alla quale si aggiunge la presenza di mucillaggine a formare un mix che desta particolari preoccupazioni su quelle che sarebbero le reali condizioni di salute del lago, specie in prossimità della stagione estiva e del caldo. A lanciare l’allarme anche l’associazione ambientalista “FreeBacoli” che ha inviato una lettera di denuncia alle autorità competenti su presunti scarichi illegali in acqua. Sos partito a seguito della presenza, durante la giornata di domenica scorsa, di liquido oleoso che sgorgava dalle bocche di scolo di uno dei canali che sorgono tutt’intorno al lago, che in acqua andava a formare ampie chiazze di colore scuro. Da lì la richiesta da parte degli ambientalisti di un sopralluogo ai carabinieri della vicina caserma di Bacoli i quali, immediatamente recatisi sulla sponda del lago, prendevano atto di quanto in quel momento stesse accadendo e segnalando, all’indomani, l’accaduto ad Arpac e Asl. “Vedevamo uno strano liquido fuoriuscire da uno dei canali di scolo” racconta Alessandra Sagliocchi, membro dell’associazione “un liquame maleodorante e di sospetta natura non organica. Chiedevamo l’intervento dei militari i quali effettuavano un sopralluogo costatando la presenza dello sversamento e di un bacino, nascosto alla vista della vegetazione, nel quale erano depositati rifiuti ingombranti, materiali plastici ed immondizia varia”. Segnalazione che la stessa associazione faceva attraverso un documento di denuncia inoltrato allo stesso sindaco di Bacoli, all’assessore competente, all’ufficio tecnico del comune, ad Arpac, Noe, Carabinieri, Polizia Municipale e Corpo Forestale dello Stato.Sono circa 3 i chilometri di costa che girano tutt’intorno al lago Miseno, sulle cui sponde sorge una pista ciclabile.
Al di sotto della quale, a qualche metro di distanza l’uno dall’alto, passano i canali di scolo che dovrebbero convogliare le acque piovane e reflue.
Lunghi solchi che collegano la strada con lo scolo in acqua, i cui percorsi in alcuni punti passano tra la vegetazione e numerosi detriti, i quali spesso anch’essi convogliati verso l’acqua. Probabilmente a causa della mancanza di griglie e reti di protezione poste in prossimità dello sfogo in acqua o all’inizio del canale stesso, utili a filtrare l’acqua. Assenza di filtraggio che finisce per convogliare di tutto nelle acque del lago e laddove i passaggi non lo consentano, i detriti formano una sorta di tappo che impedisce il passaggio delle acque finendo per ammassare i rifiuti lungo il percorso.










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