di Gennaro Del Giudice
martedì 30 novembre 2010
SPROFONDA IL CIMITERO, E' ALLARME
di Gennaro Del Giudice
ALLOGGI POPOLARI, A POZZUOLI PAGA IL 49% DEGLI ASSEGNATARI
di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" di martedì 30 novembre 2010
sabato 27 novembre 2010
A RISCHIO ESONDAZIONE IL LAGO D'AVERNO
di Gennaro Del Giudice
su "Roma" e "Corriere Flegreo" sabato 27 novembre 2010
(foto di Angelo Greco)
SPAVENTOSO INCIDENTE LUNGO L'ASSE VIARIO "COPIN"
POZZUOLI. Spaventoso incidente a Pozzuoli, lungo l’asse viario Copin: un’automobile sbanda, invade la corsia opposta finendo contro un muro. Ferma di traverso lungo la carreggiata viene presa in piena da una vettura che in quel momento transitava nell’opposto senso di marcia, ribaltandosi. I due veicoli distrutti, feriti i conducenti, uno in maniera grave. Paura venerdì mattina poco dopo le 8 lungo la strada di raccordo tra la zona della Solfatara e Arco Felice. Alla guida di una Peugeot 206 di colore grigio c’è un 24enne di Napoli, Salvatore D’amico, viaggia in direzione Pozzuoli, improvvisamente perde il controllo del suo veicolo, sbanda finendo contro il muretto posto ai margini della corsia opposta a quella lungo la quale stava viaggiando. Appena dopo l’urto, con il conducente ancora all’interno dell’abitacolo, dall’altra parte giunge una seconda vettura, Golf Wolkswagen, alla guida c’è un 41enne di San Marcellino, Massimiliano Murrone. L’uomo a quanto pare non fa in tempo a scansare l’improvviso ostacolo comparso lungo la strada, prendendolo in pieno. Un urto tremendo, la Peugeot 206 si ribalta più volte. La Golf, forse a seguito dell’estremo tentativo del conducente di scansare l’auto ferma, finisce contro il muro. Notevoli i danni ai due veicoli. Sul posto giungono i sanitari del 118 e gli agenti di polizia municipale di Pozzuoli. I due conducenti vengono estratti dagli abitacoli, entrambi sono feriti. A riportare le conseguenze maggiori il conducente della Golf, che viene ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” di Pozzuoli. Ferito ma in maniera meno grave anche il conducente dell’auto ribaltatasi, anch’esso trasportato presso il nosocomio civile puteolano. A seguito del grave incidente traffico bloccato per tutta la mattinata nell’intera zona.
giovedì 25 novembre 2010
SCONTRO FRONTALE AUTO-PULLMAN, GRAVE DONNA
di Gennaro Del Giudice
mercoledì 24 novembre 2010
IMPIANTI SPORTIVI, IL GIALLO DEL DEBITO
POZZUOLI. Tacciono al comune, del debito pubblico, dei soldi che i gestori (almeno fino ad un anno fa illegittimi) degli impianti sportivi devono all’ente, ancora nessuna notizia. “Stiamo provvedendo al recupero dei crediti maturati, entro dicembre sarà tutto a posto. Qualora non fosse così chi non ha pagato sarà cacciato, come abbiamo già fatto per due strutture. Il dato numerico non lo abbiamo sottomano pertanto non possiamo dirvelo” è quanto si limita a dire il dirigente dell’ufficio sport del comune di Pozzuoli, Carlo Pubblico. Quindi del dato quantitativo ancora nessuna notizia. Quanto devono ancora versare i gestori degli impianti sportivi nelle casse del comune di Pozzuoli non è dato saperlo, nonostante le nostre reiterate richieste. Perché? Cosa c’è dietro questo silenzio? Domande legittime che sorgono di fronte all’ennesimo immotivato rifiuto. Da qui la richiesta ufficiale da attraverso una “istanza di accesso formale agli atti” presentata e protocollata presso la sede comunale al Rione Toiano, come ennesimo tentativo per venire a conoscenza di quanto illegittimamente ci è stato finora tenuto nascosto. Che le cose fossero “poco chiare” lo si è era già capito. “Anomalie” nell’assegnazione delle gestioni che risalirebbero ai primi mesi del 2000 quando senza alcun bando di gara l’allora amministrazione comunale “assegnò” alcuni dei siti sportivi presenti in città. Attraverso una semplice autorizzazione temporanea rilasciata agli intestatari delle varie società ed associazioni sportive (alcune succedutesi nella gestione degli impianti nel corso degli anni), nell’attesa del perfezionamento dell’iter amministrativo per il rilascio della vera e propria concessione di utilizzo degli impianti. Attesa durata ben 9 anni con gli impianti sportivi concessi in maniera “protempore”, 108 mesi durante i quale le strutture sarebbero state gestite senza una concessione figlia di un bando di gara. Ma attraverso una “concessione nelle more del perfezionamento degli atti amministrativi, in gestione d’uso dell’ impianto” come si legge in una delle concessioni firmate dall’allora assessore al ramo accompagnata dal mandato ad una società esterna “di effettuare un rilievo al fine di quantizzare l’importo dei lavori eseguiti all’impianto sportivo e determinare il canone di mercato”. Bassi canoni di fitto, concessioni anomale alle quali si si aggiungeva l’insolvenza nel pagamento dei fitti di parte dei gestori. Dopo 9 anni di “anomalie” lo scorso gennaio è giunta una sorta “regolarizzazione” protempore dei concessionari “di fatto”, cioè di coloro che fino a quella data avevano gestito le vari strutture sportive presenti in città. Regolarizzazione che veniva approvata anche in consiglio comunale, ma ancora una volta senza alcun bando di gara pubblico. “Modus operandi” che riconosceva legittima la gestione “protempore” e consentiva a chi aveva gestito fino a quel momento i diversi siti sportivi dislocati su territorio cittadino. Pertanto, dopo 9 anni di illegittima gestione, i concessionari degli impianti sportivi venivano “regolarizzati”. Ma restava da sciogliere un ulteriore nodo, quello del debito nei confronti dell’ente. L’ultimo dato, risalente al 31 dicembre del 2006 quantificava in 195 mila 260 euro il debito totale da parte dei gestori dei 10 impianti sportivi presenti in città, a fronte di irrisori canoni di fitto mensile, di questi il più alto pari a 556 euro per attività che beneficiano sia di strutture all’aperto (vedi campi di calcio, calcetto, bocce) che coperte (palestre, ma anche spogliatoi e uffici). Un trend preoccupante, che farebbe presagire ad un aumento del debito che i vari gestori avrebbero nei confronti dell’ente, come preoccupante è il silenzio delle istituzioni che ancora una volta “nascondono” ai cittadini quanto sarebbero tenuti a sapere.
TELECAMERE A “GUARDIA” DEI RIFIUTI, LA CITTA’ SI DIVIDE
sabato 20 novembre 2010
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI, OCCHI ELETTRONICI SUGLI INCIVILI
di Gennaro Del Giudice
servizi pubblicati su "Roma" e "Corriere Flegreo"
POZZUOLI. Occhi elettronici sulla spazzatura e attività di intelligence contro gli incivili. Scende in campo la tecnologia nel comune di Pozzuoli, telecamere di videosorveglianza installate nei punti raccolta rifiuti per riprendere, risalire e sanzionare cittadini e privati che non rispettano la regolamentazione vigente in materia di smaltimento rifiuti. In pochi giorni i trasgressori assicurati alla giustizia, attraverso i fotogrammi individuati i mezzi con i quali viene gettata la spazzatura, dal numero di targa si risale all’intestatario che viene “invitato” a comparire presso il comando di polizia municipale per la contestazione del reato. Due telecamere mobili, poste l’una di fronte l’altra in maniera tale da coprire l’intero raggio di movimento dei veicoli, “leggere” targa anteriore e targa posteriore. Nella sede del comando di polizia municipale un agente scandaglia i fotogrammi, inaccettabili e irritanti alcune sequenze riprese: un uomo che dal cassone di un camioncino scarica spazzatura di ogni genere lungo il marciapiede; ancora due uomini che aprono gli sportelloni di un furgone e scaricano una pedana piena di rifiuti. L’operatore che ferma l’immagine, il fotogramma viene stampato, lo zoom sulla targa del veicolo, poi la visura attraverso la quale si risale al nome e cognome del proprietario o, nel caso di società proprietaria del veicolo, alla ragione sociale e all’amministratore delegato e così via. Da lì in poi la comunicazione al domicilio che può avvenire anche in meno di 24 ore, la sanzione che arriva fin dento casa e la chiamata “a comparire” presso gli uffici dove verrà contestato il reato. Un “modus operandi” simile a quello utilizzato per autovelox e tutor stradali. Tra le zone scandagliate, in primis quelle cosiddette “calde”, strade di periferia e luoghi isolati, spesso trasformati in sversatoi e discariche a cielo aperto. La attenzioni dell’occhio elettronico finora in via Vittorini nel quartiere di Monterusciello, via dei Platani nella zona di Licola Borgo e via Antiniana, nella zona del nuovo tribunale al confine tra Pozzuoli e il quartiere di Agnano. E proprio qui che nell’ultimo mese, grazie al lavoro delle telecamere installate che gli agenti di polizia municipale del comune di Pozzuoli sono riusciti ad identificare oltre 100 persone, colte in flagranza di reato. Movimenti che in tempo reale vengono trasmessi alla centrale operativa e memorizzati nell’hard disk, successivamente passate al setaccio dagli uomini agli ordini del comandante Luigi De Stefano “L’obiettivo è punire chi getta spazzatura di ogni genere fuori ai cassonetti. Quando questi sono pieni devono dirigersi altrove, non possono gettare tutto in strada e lungo i marciapiedi” Secondo i dati in possesso e comunicato dal capo dei caschi bianchi, negli ultimi 30 giorni sarebbero oltre 100 le persone identificate, tra queste almeno 18 già sanzionate. Tutti “colti con le mani nel sacco” nella sola zona del nuovo tribunale, dove in questi giorni le telecamere mobili sono state posizionate. Dei sanzionati, 60 sono residenti nel napoletano mentre gli altri 40 residenti nel comune di Pozzuoli. Tra queste, 10 persone sono già state denunciate penalmente in quanto intestatari di ditte o aziende, “status” giuridico per il quale è prevista la denuncia penale, mentre 8 persone sono state destinatarie di una sanzione di tipo amministrativa in quanto semplici cittadini scoperti a gettare immondizia o fuori orario consentito ( compreso tra le ore 20 e le 24) o sversando rifiuti ingombranti fuori ai cassonetti.
giovedì 18 novembre 2010
NEONATA UCCISA, LUTTO CITTADINO
CONVALIDATO L'ARRESTO PER LO ZIO ASSASSINO AFFETTO DA TURBE PSICHICHE
di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" giovedì 18 novembre 2010
MUORE DI INFARTO FULMINANTE SUL CAMION DELLA NU
ERA STATO ASSUNTO DALLA "DE VIZIA" LO SCORSO 1 NOVEMBRE DOPO ANNI DI PRECARIATO: IERI MATTINA IL MALORE MENTRE ERA IN SERVIZIO
di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" e Corriere Flegreo" giovedì 18 novembre 2010
MONTE DI PROCIDA SOTTO SHOCK
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" mercoledì 17 novembre 2010
VIOLENTO SCONTRO TRA AUTO: ILLESI I CONDUCENTI
di Gennaro Del Giudice
martedì 16 novembre 2010
ORRORE AL MONTE DI PROCIDA - LA NEONATA UCCISA DALLO ZIO CON UNA LAMA DI 22 CENTIMETRI
di Gennaro Del Giudice
in primo piano sul "Roma" martedì 16 novembre 2010
MONTE DI PROCIDA. Un profondo taglio alla gola provocato da un coltello con una lama lunga 22 centimetri e larga 5 centimetri. Uno squarcio che dall’orecchio sinistro ha raggiunto l’orecchio destro. Ed ecchimosi sul piede e sulla manina sinistra della piccola Sofia. Orrore che si aggiunge alla tragedia, la bimba di appena 54 giorni decapitata dallo zio assassino. Sarebbe questa una prima ricostruzione da parte del medico legale dell'Asl Luigi Aldorisio, a seguito di una prima perizia esterna sul corpicino della piccola Sofia Muccillo. "In tanti anni di questo lavoro non ho mai visto nulla del genere: sono sconcertato e addolorato". Agghiacciante la scena del delitto: la bimba sgozzata avvolta in uno scialle, sul pavimento un mare di sangue, orrore agli occhi dei primi soccorritori e dei carabinieri giunti sul posto. Scene strazianti, mentre lo zio assassino si faceva trovare nella sua stanza, portato via dai militari mentre al grido “assassino”. Aperto un fascicolo di indagine dal pubblico ministero incaricato dalla Procura della Repubblica di Napoli, Maria Sepe, sul corpicino della piccola disposta l’autopsia. Sembrano ricostruiti quei minuti che hanno preceduto l’orrendo delitto. Erano le 21 circa domenica sera quando Antonio Raffaele Spinelli, 29 anni, pizzaiolo, si trovava all’interno dell’abitazione dei genitori al civico numero 7 di via “Seconda Traversa Filomarino”, nella zona delle cosiddette “Casevecchie”, al Monte di Procida. Con lui la mamma, Regina Schiano di Cola, 54 anni, e la nipotina Sofia, nata lo scorso 21 settembre. La piccola era stata lasciata dalla mamma Francesca, e dal compagno Fausto, alla nonna per un’uscita serale con gli amici. Il freddo, l’umidità della sera e la piccola che viene lasciata a casa della nonna materna, un classico specie per le coppie di giovani. Improvvisamente la piccola Sofia iniziava a piangere, a quel punto l’intervento di nonna Regina che dalla culla la prendeva in braccio. Poi l’intervento dello zio, affetto da “ psicosi bipolare” alternava stati di maniacalità a fasi depressive, con un passato recente da cocainomane, che sentendo piangere la piccola, chiedeva alla mamma di poterla prendere in braccio. A quel punto la donna, probabilmente a conoscenza dei problemi mentali del figlio e preoccupata per eventuali conseguenze pericolose si sarebbe rifiutata di cedere la piccola. Rifiuto che non sarebbe andato giù al 29enne il quale, in preda ad un raptus di follia, avrebbe spinto la madre in terra dopo averle strappato la piccola dalle mani. A quel punto l’uomo, si sarebbe diretto in cucina per prendere un coltello, una lama lunga 22 e larga 5 centimetri, con la quale sgozzava la piccola. Le urla della donna, il corpicino della piccola Sofia ancora avvolto nello scialletto in una pozza di sangue. L’assassino che subito dopo l’omicidio saliva al primo piano della sua abitazione, dove veniva trovato dai carabinieri della compagnia di Pozzuoli giunti sul posto. Senza opporre alcuna resistenza nè dire una parola veniva ammanettato e condotto presso il carcere di Poggioreale mentre fuori la folla urlava “assassino”.
ORRORE AL MONTE DI PROCIDA - PARLANO I MEDICI
di Gennaro Del Giudice
in primo piano sul "Roma" martedì 16 novembre 2010
MONTE DI PROCIDA. All’indomani della tragedia si cercano risposte, “perché quell’uomo affetto da psicosi bipolare che alternava stati di maniacalità a fasi depressive e che faceva uso di sostanze stupefacenti domenica sera si trovava in quella casa”. Antonio Raffaele Spinelli, il 29enne assassino della piccola Sofia, appena 54 giorni di vita, era in cura, da tempo presso l'Unità Operativa di Salute Mentale di Pozzuoli. Tredici anni fa era anche stato in una comunità terapeutica con “doppia diagnosi”, per quelle persone che hanno disturbi psichici ma anche problemi di tossicodipendenza. Respingono ogni alone di dubbio i medici su una possibile “leggerezza” commessa da chi avrebbe dovuto vegliare sulla pericolosità di quell’uomo "Non si è trattato di una situazione di allarme non ascoltata. Come dire: niente faceva presagire un gesto del genere". A 16 anni Antonio Raffaele faceva già uso di sostanze stupefacenti, cocaina "Aveva seguito l'intero percorso e ne era uscito bene - spiega Gennaro Perrino, primario del centro di via Antonino Pio, al Rione Toiano - ma poi, secondo quanto ci risulta, ha ripreso a fare uso di droga". Problemi psichici e droga, un mix che non avrebbe fatto presagire alla “pericolosità” del 29enne. Lo scorso 27 ottobre, qualche giorno dopo il rimpatrio dagli Stati Uniti d’America, dove il padre Carlo Raffaele, 62enne pizzaiolo è titolare di un ristorante, Antonio Raffaele aggredì la madre nell’abitazione dove 18 giorni dopo commetterà l’orribile delitto ai danni della nipotina. Urla e spintoni contro la madre 54enne quel giorno, la segnalazione della violenza domestica che giunse al comando di polizia municipale di Monte di Procida. Sul posto agenti e medici dell'Unità Operativa del centro di Igiene mentale. ”Quel giorno tra le 13,30 e le 14,30 presso l’abitazione di via Seconda Traversa Filomarino, intervennero tre nostri agenti” racconta il comandante del corpo di polizia municipale del comune di Monte di Procida Ugo Mancino mentre a conferma del suo racconto mostra i turni di servizio riportati sul “brogliaccio” “A quanto pare c’erano stati spintoni e un’aggressione verbale da parte dell’uomo ai danni della madre, al nostro ufficio arrivò una segnalazione e immediatamente intervenimmo. Tre vigili seguirono la vicenda sul posto, intervennero anche i sanitari dell’Asl, ma successivamente non fu data nessuna segnalazione agli organi preposti pertanto l’uomo rimase nella sua abitazione. Diversamente, saremmo dovuti intervenire come polizia sanitaria scortando sanitari e paziente presso il primo centro di igiene mentale disponibile ”I sanitari ritennero quindi di non condurre quello che 18 giorni dopo si scoprirà un assassino in un centro di igiene mentale “Quel giorno fu sottoposto ad un intervento di cure domiciliari. Poi, il giorno dopo, si presentò regolarmente al controllo. Rifiutò di assumere i neurolettici, decidendo di fare uso solo degli stabilizzanti dell'umore” spiega ancora il primario Gennaro Pennino “Gli fu riscontrata un'ansia reattiva, ma non c'era una situazione di grosso allarme”. Fatto che dimostra come l’uomo non fu sottoposto ad un trattamento obbligatorio da parte dei sanitari “Non c'erano gli estremi. Del resto che la situazione non fosse allarmante, lo dimostra anche il comportamento dei suoi stessi familiari che non ci hanno mai segnalato situazioni particolarmente pericolose".
ORRORE AL MONTE DI PROCIDA - LE REAZIONI
NESSUNO SI ASPETTAVA UN SIMILE GESTO
di Gennaro Del Giudice
in primo piano sul "Roma" martedì 16 novembre 2010
MONTE DI PROCIDA. Paese di emigranti e marinai, pizzaioli e ristoratori in cerca di fortuna negli States. Degli oltre 13 mila residenti del Monte di Procida, la stragrande maggioranza almeno una volta è volata oltreoceano, da un parente, un amico, qui tutti hanno la carta verde, il visto di residenza permanente, permesso di soggiorno illimitato. Una comunità unita e coesa, anche un sito internet, una “chat montese” per sentirsi vicini, accorciare la distanza che separa questo paesino a picco sul mare, dagli Stati Uniti d’America. Prima del civico numero 7 alla “Seconda Traversa Filomarino”, nella zona delle “Casevecchie” c’è una ripida salita, dalle prime ore dell’alba una macchina dei vigili urbani è messa di traverso per sbarrare la strada. Cameramen, giornalisti, curiosi vengono allontanati gentilmente, i familiari della piccola Sofia non vogliono che venga ripresa l’abitazione su due livelli dove 12 ore prima si è consumato l’orrendo delitto. Lungo la traversa che conduce alla strada privata si sentono i rumori di un martello pneumatico, ci sono lavori in corso in una palazzina lungo il tragitto. Rompono la tranquillità di questo piccolo paesino arroccato sul punto più alto dei Campi Flegrei. Nella casa c’è nonna Regina, con lei la madre, la bisnonna delle piccola di appena 54 giorni ammazzata dallo zio e i familiari più stretti, presidiano la viuzza alla quale si giunge dopo essere passati per la piazzetta a centro città. Monte di Procida sembra essersi svegliata da un incubo, purtroppo divenuto realtà, tutti increduli per quanto accaduto nella notte, i flash, le sirene delle automobili dei carabinieri che sfrecciano, la volante che porta via l’assassino mentre tra le viuzze dei paesino. Dei genitori della piccola nessuna traccia, in mattinata la mamma Francesca, 33 anni, impiegata sarebbe stata vista in comune, poi via la fuga dal paese e da quella casa dove si è consumato l’orrore. Insieme al compagno Fausto, papà della piccola, scappati nella loro casa a Baiano, nell’avellinese. Occhi sbarrati e incredulità, la rabbia che ti stringe il petto, il sonno rotto dal pensiero per quell’assurda tragedia, sbigottimento, “quell’uomo silenzioso e tranquillo” diventato omicida “Sapevamo che aveva disturbi psichici ma qui non è mai stato considerato una persona da temere". L’assassino spesso andava a fare la spesa dalla signora Antonietta Donatore, un piccolo market vicino alla casa degli Spinelli. "Aspettava sempre il suo turno, era molto educato, tranquillo - racconta - per noi è stato un brutto colpo, una tragedia che nessuno si aspettava".
venerdì 12 novembre 2010
ANCORA UN ASSALTO, SPARI IN ARIA
IN 4 FANNO IRRUZIONE E PUNTANO UN'ARMA CONTRO IL CASSIERE
PANICO TRA I PRESENTI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" venerdì 12 novembre 2011
giovedì 11 novembre 2010
CAMBIO AL VERTICE DEL COMMISSARIATO
IL VICE QUESTORE PAOLO ESPOSITO TRASFERITO AL VOMERO: DA LUNEDI' ARRIVA A POZZUOLI IL PRIMO DIRIGENTE MICHELE CANTE
di Gennaro Del Giudice
mercoledì 10 novembre 2010
RAID DA 600MILA EURO A "ExDATA", E' ALLARME FURTI IN CITTA'
E' IL QUINTO "GRANDE COLPO" MESSO A SEGNO NEGLI ULTIMI MESI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" mercoledì 10 novembre 2010
martedì 9 novembre 2010
SPAVENTOSO INCIDENTE IN VIA CAMPI FLEGREI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" martedì 9 novembre 2010
LIVERPOOL-NAPOLI, COSI' HANNO TRUFFATO I TIFOSI NAPOLETANI
SUI LORO BIGLIETTI D'INGRESSO ALLO STADIO C'ERANO NOMI INGLESI: ACCESSO VIETATO AGLI SPALTI, 550 EURO SPESI PER NULLA E ORA SI TENTA UN'AZIONE LEGALE PER IL RISARCIMENTO DANNI
di Gennaro Del Giuidce
lunedì 8 novembre 2010
IMPIANTI SPORTIVI, TRA CONCESSIONI "ANOMALE" E FITTI NON PAGATI
DECINE DI MIGLIAIA DI EURO ANCORA DA VERSARE NELLE CASSE DEL COMUNE, PER IL 2011 INDETTO NUOVO BANDO
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" domenica 7 novembre 2010
sabato 6 novembre 2010
ANCORA RAPINE A "MANO ARMATA", E' ALLARME IN CITTA'
SALGONO A SEI I "COLPI" MESSI A SEGNO NELL'ULTIMA SETTIMANA AI DANNI DI ATTIVITA' COMMERCIALI
di Gennaro Del Giudice
servizi pubblicati sul "Roma" e "Corriere Flegreo"