giovedì 18 novembre 2010

NEONATA UCCISA, LUTTO CITTADINO

IERI NELL'AVELLINESE I FUNERALI DELLA PICCOLA SOFIA
CONVALIDATO L'ARRESTO PER LO ZIO ASSASSINO AFFETTO DA TURBE PSICHICHE

di Gennaro Del Giudice
sul "Roma" giovedì 18 novembre 2010

MONTE DI PROCIDA. Si sono svolti in forma ristretta, ieri pomeriggio, i funerali della piccola Sofia Muccillo, la bimba di appena 54 giorni ammazzata domenica scorsa dallo zio, al Monte di Procida. L’ultimo saluto alla salma proveniente dall’obitorio del Secondo Policlinico di Napoli ieri pomeriggio alle 14,30 a Casalbore, nell’avellinese, dove la giovane famiglia viveva nel vicino paese di Sperone. La funzione religiosa si è svolta in forma ristretta, con familiari e amici che si sono stretti intorno all’immane dolore di mamma Francesca e papà Fausto, genitori della bimba. “Siamo tutti vicini all’immane dolore dei familiari della piccola Sofia” dice dall’altra parte del telefono un funzionario del piccolo comune di Sperone, appena 4 mila abitanti, dove la giovane coppia vive “Qui abbiamo appreso la notizia della tragedia solo attraverso i mezzi di informazione e forte è stato il dolore e lo sconcerto in paese”. Dal paesino dell’avellinese al Monte di Procida, teatro della tragedia, fino agli Stati Uniti, dove vive il nonno della piccola e “seconda patria” per la famiglia Spinelli, forte è il cordoglio. Nel frattempo, il sindaco della cittadina flegrea, Francesco Iannuzzi, ha annunciato per oggi il lutto cittadino. Nella giornata di ieri anche l’udienza di convalida dell’arresto di Antonio Raffaele Spinelli, il 29enne zio-assassino che da domenica sera è rinchiuso nel carcere di Poggioreale. Dopo il delitto l’uomo non oppose alcuna resistenza, all’arrivo dei carabinieri nell’abitazione dove qualche minuto prima era stato consumato l’efferato delitto, facendosi ammanettare senza pronunciare alcuna parola. L’inchiesta sul tragico episodio di infanticidio sono condotte dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Napoli Maria Sepe, sul delitto indagano i carabinieri della compagnia di Arco Felice che negli attimi successivi il delitto intervennero nell’abitazione al civico numero 7 di via “Seconda Traversa Filomarino”, nella zona delle cosiddette “Casevecchie”, al Monte di Procida. Qui lo zio-assassino poco dopo le 21 si trovava con la madre, la nonna della piccola Sofia lasciata in custodia dai genitori, usciti con alcuni amici. Lo zio, descritto da tutti come persona tranquilla e solitaria, con problemi mentali derivanti da una patologia, la “psicosi bipolare” per la quale da 13 anni era in cura presso “l’Unità Operativa di Salute Mentale” di Pozzuoli. Oltre alla malattia, anche l’uso di sostanze stupefacenti, un mix terribile. Domenica il tragico epilogo. Il raptus di follia, la nipotina che piange nella culla, la madre che la prende in braccio, lui che la reclama, il rifiuto della donna che viene spintonata e fatta cadere a terra dal figlio che corre in cucina, prende il coletto e uccide la neonata. A quell’ora nonna, zio e nipotina in casa, con Francesca e Fausto, i genitori della piccola usciti per una passeggiata con gli amici, col “pensiero tranquillo” di aver lasciato la figlioletta nelle mani della nonna. Poi la tragedia.

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