giovedì 18 novembre 2010

MONTE DI PROCIDA SOTTO SHOCK

DOLORE E RABBIA IN RETE: PENA DI MORTE PER L'ASSASSINO

di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul "Roma" mercoledì 17 novembre 2010

MONTE DI PROCIDA. Una tragedia che ha colpito un intero paese, l’orrore che è entrato nelle case, un incubo per una comunità di appena 13mila abitanti. Una famiglia distrutta, un figlio, un fratello che diventa assassino, che ammazza la nipotina appena nata, la figlioletta portata in grembo per 9 mesi. Lui vittima delle sue turbe psichiche, della droga, che distrugge la propria famiglia. Un omicidio tanto efferato che non ammette attenuanti, che non può essere giustificato con alcunché. Da domenica sera si discute, si tenta di dare una spiegazione all’orrore. Monte di Procida, gli Stati Uniti, la piccola cittadina di Serpico nell’avellinese, appena 4mila abitanti, dove per soli 54 giorni la piccola Sofia ha vissuto sembrano vicine, unite da un unico sentimento, il dolore. Dagli States, seconda patria della famiglia Spinelli come per tante altre famiglie montesi, il cordoglio giunge attraverso le pagine del social network Facebook, dei blog. Il dolore misto alla rabbia, la voglia dei “giustizialisti” di vendicare la terribile morte di quella povera bimba. Per lo zio assassino viene invocata la pena di morte, la “legge del taglione”, alcuna pietà nei confronti di un uomo che ha sgozzato la propria nipotina di appena 54 giorni. Dall’altra, la posizione di chi vede anche l’assassino come “vittima”, della propria malattia, di quella “ psicosi bipolare” che gli avrebbe impedito di capire cosa stesse facendo in quel momento. E chi addossa le colpe alle istituzioni, ai sanitari, a chi avrebbe dovuto impedire a quell’uomo di trovarsi domenica sera in quella casa, insieme alla madre e alla nipotina, presto diventate vittime del suo raptus di follia

Nessun commento:

Posta un commento

INSERISCI UN COMMENTO ALL'ARTICOLO:
(GLI UTENTI SONO PREGATI DI FIRMARE I PROPRI COMMENTI COL PROPRIO NOME/COGNOME O INDIRIZZO E-MAIL)