lunedì 31 agosto 2009
TROVATO MORTO IN CASA DOPO 4 GIORNI
72ENNE VIVEVA DA SOLO A MONTERUSCIELLO
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" martedì 01 settembre 09POZZUOLI. Da qualche giorno i residenti di una palazzina in via Viviani, nel mega-quartiere di Monterusciello, a Pozzuoli, sentivano una strana puzza proveniente da un’abitazione. E da diversi giorni non vedevano in giro quel signore di 72 anni che abitava da solo, in quella casa. Una serie di indizi che hanno fatto subire pensare al peggio. Cosicché, i condomini della palazzina, dopo aver bussato ripetutamente alla porta dell’anziana persona, hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine che con l’ausilio dei vigili del fuoco, hanno fatto irruzione nell’abitazione dalla quale proveniva lo strane odore. E la scena che gli si è presentata è stata raccapricciante. Gennaro Attico, il 72enne che abitava in quell’ appartamento, nei pressi del mercatino rionale, era morto e il suo corpo era in stato di decomposizione. Una morte avvenuta almeno 3 o 4 giorni prima. Sul corpo di Attico alcun segno di violenza, alcun segno di forzatura a porte e finestre, alcun segno di colluttazione, il che ha fa presupporre ad una morte avvenuta in maniera naturale. Ed in solitudine. L’uomo, infatti, viveva da solo. E a quanto pare, sembrerebbe che non fosse né sposato e né che avesse figli. Per giorni, nessuno ha denunciato la sua scomparsa, tranne quei vicini di casa che, allarmati da quel cattivo odore che si faceva sempre più insopportabile, hanno allertato le forze dell’ordine, facendo la tragica scoperta. Sul corpo del 72enne, nel frattempo, è stata disposta l’autopsia dal magistrato incaricato dalla Procura di Napoli per le indagini, che dovrà chiarire le esatte cause del decesso, anche se tutti gli indizi portano ad una morte avvenuta in maniera naturale ed in solitudine.
CORSI GRATIS PER GIOVANI PORTATORI DI HANDICAP
20 PROFILI PROFESSIONALI DA FORMARE
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" martedì 02 settembre 09
POZZUOLI. Corsi gratuiti per giovani portatoti di handicap. E’ l’offerta proposta dall’Onlus “Città dell’Essere” di Pozzuoli, che mette a disposizione per giovani e meno giovani disabili circa 20 percorsi formativi. Addetto al back office, operatore di front office, grafico pubblicitario, web designer, operatore interculturale, assistente alla persona, organizzatore di eventi, sono tra le figure professionali da formare durante le 80 ore totali di durata dell’intero corso. Cinque ore giornaliere, dal lunedì al venerdì, durante le quali gli insegnanti dell’istituto Open Center, impartiranno competenze specifiche durante le lezioni, rivolte ad allievi disabili con un a percentuale di handicap superiore al 33% appartenenti a categorie protette. E ad una fascia di età che si aggira tra i 18 e 45 anni, “Perché collocabile nel mondo del lavoro” è quanto dichiara la coordinatrice didattica della Onlus, Giulia Di Guida “Lavoriamo su due canali, uno esperenziale e l’altro professionale. Chi seguirà i nostri corsi, oltre che a fare un’esperienza umana, conseguirà conoscenze professionali utili che potranno aprire varchi nel mondo del lavoro”. “ I nostri corsi sono gratuiti in quanto finanziati dal fondo "Formatemp". Quest’anno ci occuperemmo delle fasce più deboli, avvalendoci anche dell’ausilio di altre cooperative”. Un’iniziativa lodevole, alla quale potranno partecipare anche coloro che abitano fuori dalla città di Pozzuoli e per i quali l’Asl metterà a disposizione navette per il servizio di trasporto. Le candidature saranno prese in esame e valutate fino ad esaurimento dei posti disponibili. La data di inizio dei corsi è prevista per il 3 settembre, ma i corsi avranno uno svolgimento ciclico fino a dicembre. Per informazioni e per inviare la propria iscrizione gli interessati possono telefonare al numero 081.8531417
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" martedì 02 settembre 09
POZZUOLI. Corsi gratuiti per giovani portatoti di handicap. E’ l’offerta proposta dall’Onlus “Città dell’Essere” di Pozzuoli, che mette a disposizione per giovani e meno giovani disabili circa 20 percorsi formativi. Addetto al back office, operatore di front office, grafico pubblicitario, web designer, operatore interculturale, assistente alla persona, organizzatore di eventi, sono tra le figure professionali da formare durante le 80 ore totali di durata dell’intero corso. Cinque ore giornaliere, dal lunedì al venerdì, durante le quali gli insegnanti dell’istituto Open Center, impartiranno competenze specifiche durante le lezioni, rivolte ad allievi disabili con un a percentuale di handicap superiore al 33% appartenenti a categorie protette. E ad una fascia di età che si aggira tra i 18 e 45 anni, “Perché collocabile nel mondo del lavoro” è quanto dichiara la coordinatrice didattica della Onlus, Giulia Di Guida “Lavoriamo su due canali, uno esperenziale e l’altro professionale. Chi seguirà i nostri corsi, oltre che a fare un’esperienza umana, conseguirà conoscenze professionali utili che potranno aprire varchi nel mondo del lavoro”. “ I nostri corsi sono gratuiti in quanto finanziati dal fondo "Formatemp". Quest’anno ci occuperemmo delle fasce più deboli, avvalendoci anche dell’ausilio di altre cooperative”. Un’iniziativa lodevole, alla quale potranno partecipare anche coloro che abitano fuori dalla città di Pozzuoli e per i quali l’Asl metterà a disposizione navette per il servizio di trasporto. Le candidature saranno prese in esame e valutate fino ad esaurimento dei posti disponibili. La data di inizio dei corsi è prevista per il 3 settembre, ma i corsi avranno uno svolgimento ciclico fino a dicembre. Per informazioni e per inviare la propria iscrizione gli interessati possono telefonare al numero 081.8531417
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CANTIERI APERTI A POZZUOLI
PARTONO I LAVORI SU VIA DOMITIANA E VIA PERGOLESI
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" martedì 1 settembre 09
POZZUOLI. “Lavori in corso” a Pozzuoli. Dopo quello di via Artiaco, altri cantieri vedranno la luce in diversi punti della città. Da lunedì 7 settembre, infatti, partiranno i lavori di ripristino e riqualificazione di una delle maggiori strade di Pozzuoli, via Domitiana e del costone di via Pergolesi. I lavori, che rientrano nel piano triennale delle opere pubbliche, comprendono l’installazione di un sistema di videosorveglianza su tutta l’importante arteria cittadina, il ripristino totale del manto stradale, il rinnovo della segnaletica stradale e il rifacimento eventuale dei cordoli dei marciapiede. Opere che, oltre a migliorare la viabilità lungo le strade cittadine, saranno importanti ai fini della sicurezza dei cittadini con la realizzazione dell’impianto di video-sorveglianza, a seguito anche degli ultimi incresciosi episodi di micro-criminalità avvenuti in città.
Per quanto riguarda via Domitiana, i cantieri sorgeranno lungo tutto il tratto di strada che va da piazza Aldo Moro ad Arco Felice, attraversando via Campi Flegrei, piazza Capomazza, corso Terracciano, via Anfiteatro, via Solfatara, via San Gennaro Agnano al confine con Napoli. I tratti interessati dai lavori saranno parzialmente chiusi al traffico con un preavviso ai cittadini di 48 ore, impedendo così la sosta delle autovetture sui lati della strada e consentendo lo scorrimento alternato delle vetture stesse nei due sensi di marcia. I lavori avranno una durata di 180 giorni lavorativi e soltanto per il primo mese, durante il quale saranno eseguiti opere di installazione dei tubi per la videosorveglianza, non si avranno chiusure di tratti stradali. Costeranno alle casse comunali circa 508 mila euro. Il sistema di videosorveglianza sarà collegato con il centro operativo della Polizia Municipale, che potrà così presidiare la principale arteria di collegamento della città di Pozzuoli. Un’unica centrale operativa dove saranno convogliate le “immagini” provenienti anche da altri punti della città, come via Napoli e Lago d’Averno.
Mentre per quanto riguarda via Pergolesi, altra importante arteria che collega la centrale piazza Capomazza con il centro storico della città ed il porto di Pozzuoli, i lavori riguarderanno la parte di costone crollata a seguito di un alluvione nel settembre del 2001. Lungo la strada, sulla quale sorge il carcere femminile di Pozzuoli, saranno eseguiti lavori di ricostruzione delle strutture di sostegno della sede stradale. Dureranno 120 giorni lavorativi e non interesseranno la viabilità cittadina. Ed i costi per la realizzazione si aggireranno introno ai 343 mila euro.
“Sono lavori di estrema importanza per la città di Pozzuoli – ha dichiarato il sindaco Pasquale Giacobbe –. Con il controllo telematico delle Domitiana poniamo le basi per una diffusione capillare di questo sistema di presidio territoriale, penso quindi al Lungomare Pertini e al centro cittadino, dove la microcriminalità e il vandalismo deturpano e mortificano continuamente il nostro territorio. Si tratta di opere messe in cantiere un anno fa, appena mi sono insediato nel comune di Pozzuoli, cosciente della necessità di una totale riqualificazione della rete stradale, vero biglietto da visita di una città che vuole fondare e puntare sulla sua naturale vocazione turistica. Inoltre – continua Giacobbe – i fatti di cronaca nera di questi ultimi giorni, penso alle giovani vite spezzate sulle strade del territorio flegreo, mi inducono a rafforzare, laddove possibile, l’intervento dell’amministrazione comunale per la sicurezza sulle arterie della città. E, al riguardo ritengo determinante non solo la riqualificazione della rete stradale, ma anche e soprattutto il rispetto di regole come l’uso del casco o i limiti di velocità”.
L’assessore ai Lavori Pubblici, Mario Marrandino, invece, ha spiegato che “Tutti i cantieri attualmente aperti a Pozzuoli stanno lavorando a pieno regime per rispettare i tempi di consegna dei lavori: “Si concluderanno a Gennaio i lavori che interessano attualmente le due ville comunali del centro cittadino, ma già da dicembre la cittadinanza potrà usufruire dei due spazi verdi. Per quanto riguarda la cantierizzazione di via Domitiana, confido nella collaborazione di tutti i cittadini nella coscienza che l’opera pubblica che ci apprestiamo a realizzare sarà apprezzata e condivisa”.
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" martedì 1 settembre 09
POZZUOLI. “Lavori in corso” a Pozzuoli. Dopo quello di via Artiaco, altri cantieri vedranno la luce in diversi punti della città. Da lunedì 7 settembre, infatti, partiranno i lavori di ripristino e riqualificazione di una delle maggiori strade di Pozzuoli, via Domitiana e del costone di via Pergolesi. I lavori, che rientrano nel piano triennale delle opere pubbliche, comprendono l’installazione di un sistema di videosorveglianza su tutta l’importante arteria cittadina, il ripristino totale del manto stradale, il rinnovo della segnaletica stradale e il rifacimento eventuale dei cordoli dei marciapiede. Opere che, oltre a migliorare la viabilità lungo le strade cittadine, saranno importanti ai fini della sicurezza dei cittadini con la realizzazione dell’impianto di video-sorveglianza, a seguito anche degli ultimi incresciosi episodi di micro-criminalità avvenuti in città.
Per quanto riguarda via Domitiana, i cantieri sorgeranno lungo tutto il tratto di strada che va da piazza Aldo Moro ad Arco Felice, attraversando via Campi Flegrei, piazza Capomazza, corso Terracciano, via Anfiteatro, via Solfatara, via San Gennaro Agnano al confine con Napoli. I tratti interessati dai lavori saranno parzialmente chiusi al traffico con un preavviso ai cittadini di 48 ore, impedendo così la sosta delle autovetture sui lati della strada e consentendo lo scorrimento alternato delle vetture stesse nei due sensi di marcia. I lavori avranno una durata di 180 giorni lavorativi e soltanto per il primo mese, durante il quale saranno eseguiti opere di installazione dei tubi per la videosorveglianza, non si avranno chiusure di tratti stradali. Costeranno alle casse comunali circa 508 mila euro. Il sistema di videosorveglianza sarà collegato con il centro operativo della Polizia Municipale, che potrà così presidiare la principale arteria di collegamento della città di Pozzuoli. Un’unica centrale operativa dove saranno convogliate le “immagini” provenienti anche da altri punti della città, come via Napoli e Lago d’Averno.
Mentre per quanto riguarda via Pergolesi, altra importante arteria che collega la centrale piazza Capomazza con il centro storico della città ed il porto di Pozzuoli, i lavori riguarderanno la parte di costone crollata a seguito di un alluvione nel settembre del 2001. Lungo la strada, sulla quale sorge il carcere femminile di Pozzuoli, saranno eseguiti lavori di ricostruzione delle strutture di sostegno della sede stradale. Dureranno 120 giorni lavorativi e non interesseranno la viabilità cittadina. Ed i costi per la realizzazione si aggireranno introno ai 343 mila euro.
“Sono lavori di estrema importanza per la città di Pozzuoli – ha dichiarato il sindaco Pasquale Giacobbe –. Con il controllo telematico delle Domitiana poniamo le basi per una diffusione capillare di questo sistema di presidio territoriale, penso quindi al Lungomare Pertini e al centro cittadino, dove la microcriminalità e il vandalismo deturpano e mortificano continuamente il nostro territorio. Si tratta di opere messe in cantiere un anno fa, appena mi sono insediato nel comune di Pozzuoli, cosciente della necessità di una totale riqualificazione della rete stradale, vero biglietto da visita di una città che vuole fondare e puntare sulla sua naturale vocazione turistica. Inoltre – continua Giacobbe – i fatti di cronaca nera di questi ultimi giorni, penso alle giovani vite spezzate sulle strade del territorio flegreo, mi inducono a rafforzare, laddove possibile, l’intervento dell’amministrazione comunale per la sicurezza sulle arterie della città. E, al riguardo ritengo determinante non solo la riqualificazione della rete stradale, ma anche e soprattutto il rispetto di regole come l’uso del casco o i limiti di velocità”.
L’assessore ai Lavori Pubblici, Mario Marrandino, invece, ha spiegato che “Tutti i cantieri attualmente aperti a Pozzuoli stanno lavorando a pieno regime per rispettare i tempi di consegna dei lavori: “Si concluderanno a Gennaio i lavori che interessano attualmente le due ville comunali del centro cittadino, ma già da dicembre la cittadinanza potrà usufruire dei due spazi verdi. Per quanto riguarda la cantierizzazione di via Domitiana, confido nella collaborazione di tutti i cittadini nella coscienza che l’opera pubblica che ci apprestiamo a realizzare sarà apprezzata e condivisa”.
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SI RIFA' VIVO DOPO 19 GIORNI
ANDREA CATUOGNO SI TROVA IN SPAGNA
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" lunedì 31 agosto 09
POZZUOLI. Si è rifatto vivo dopo 19 giorni Andrea Cauogno, il 31enne di Quarto scomparso la mattina di martedì 11 agosto, dopo aver salutato il fratello Giovanni, che lo accompagnò alla stazione di Piazza Garibaldi. Il giovane ieri alle 17.15 ha telefonato ai genitori, con i quali risiede a Quarto, in via Caselanno n.102, dicendo di trovarsi in Spagna senza specificare la città nella quale si trovasse, e rassicurando tutti sulle sue condizioni di salute. “Sto bene, potete stare tranquilli, tra 6 o 7 giorni ritorno a casa, il tempo utile di fare alcune e cose e ci rivediamo” sono state le parole di Andrea, che ha conversato tranquillamente con i suoi familiari. Certi che quella voce fosse autentica. Il 31enne ha scambiato qualche parola oltre che col papà Crescenzo, anche con la mamma, Porzia Gentile e il fratello 27enne, Giovanni. “Siamo tutti e tre certi che quella voce fosse di Andrea, non abbiamo dubbi. Ha detto che sta bene, e che non dobbiamo preoccuparci” racconta preoccupato, ma allo stesso tempo rinfrancato, Crescenzo Catuogno, che spiega come il figlio non sia nuovo a viaggi “solitari”. “E’ capitato anche altre volte che Andrea partisse senza dirci quale fosse la sua metà, ma è la prima volta che scompare così per tanto tempo”. Andrea, alto 1 metro e 75 centimetri, capelli neri rasati, il giorno della scomparsa indossava una maglietta scura, dei pantaloncini ed aveva con sé uno zainetto. Da circa 2 anni soffriva di crisi depressive. Era spesso nervoso, teso, aveva deciso di non lavorare più come carpentiere nella ditta del papà, dopo un litigio con un collega. Giorni trascorsi dai familiari in attesa di una chiamata, un cenno da parte del proprio caro, che non arrivava. Appelli, foto segnaletiche di Andrea affisse dappertutto e la segnalazione alla trasmissione “Chi l’ha Visto?” per cercare di avere notizie del giovane. Molte segnalazioni su un suo avvistamento, hanno sempre indirizzato in questi giorni le ricerche nel megaquartiere di Ponticelli. Ed ai familiari recatisi sul posto, non poche persone avevano testimoniato la presenza di Andrea, visto più volte in giro per il popoloso quartiere napoletano. Poi, un particolare significativo. Un operaio del posto, pure lui "interrogato", aveva dichiarato che il 31enne gli avrebbe chiesto gratis, una bottiglina d'acqua. Ma tutto era stato invano. Fino alla chiamata di ieri, che ha tranquillizzato, anche se in parte, i genitori ed il fratello di Andrea, e che ora, se è veritiera la promessa di ritornare tra 6 o 7 giorni, potranno iniziare il conto alla rovescia in attesa di riabbracciare il proprio caro ed avere spiegazioni plausibili su questa “misteriosa scomparsa”
sabato 29 agosto 2009
CENTINAIA AI FUNERALI DI RICCARDO ILLIANO
LA BARA BIANCA DI "RICCARDINO" PORTATA A SPALLA DAGLI AMICI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal "Roma" domenica 30 agosto 09
BACOLI. Sembrava che il tempo si fosse fermato ieri a Bacoli. Una grande folla, immensa. E ancora tanti ragazzini, in lacrime. Ed ancora una bara bianca, che usciva da quella piccola chiesetta della “Santissima Annunziata e Santa Cristina” al Fusaro, portata a spalla da giovanissimi, adolescenti. Centinaia di persone, almeno cinquecento, per dare l’ultimo saluto a “Riccardino”, 16 anni, morto lunedì scorso in via Lido Miliscola, dopo aver perso il controllo del motorino sul quale era alla guida, insieme al suo amico Gionatan, andandosi a schiantare contro il marciapiede. Come per Arpino, Gennaro e Vincenzo, anche per Riccardo la città di Bacoli si è fermata, anche se dopo troppo poco tempo, appena sei giorni. Uno scrosciante applauso ha salutato l’uscita della bara bianca di Riccardo Illiano, dopo una struggente cerimonia officiata dal parroco, padre Giorgio, appena tornato da Lourdes. La bara portata a spalla dagli amici per un breve tratto, lungo via Cuma, quella strada che tante volte “Riccardino” percorreva per spostarsi da casa dei nonni, materni, con i quali viveva dopo la separazione dei genitori, in via Scalandrone, per andare verso le mete del divertimento, sulle strade di Miseno e Miliscola, dove sorgono i tanti locali, dove c’è baldoria fino all’alba, dove ha perso la vita troppo presto. Continuano le indagini per accertare l’esatta dinamica dell’incidente che ha spezzato la quarta giovane vita in sei giorni sulla stessa strada. Alta velocità, strada scivolosa, scarsa illuminazione, sabbia sull’asfalto, tante le probabili cause che hanno provocato l’impatto dell’Honda SH125 di Gionatan Gatto, 23 anni, proprietario del mezzo quella sera guidato da “Riccardino”. Dai rilievi effettuati dai carabinieri intervenuti sul luogo dell’incidente, insieme ai sanitari del 118 che hanno tentato invanamente di salvare la vita del 16enne, non sono stati ritrovati caschi di protezione. Gionatan fortunatamente si è salvato, riportando un trauma facciale. Ricoverato in prognosi riservata non è mai stato in pericolo di vita. Per Riccardo nulla da fare, purtroppo il giovane 16enne è deceduto sul colpo, troppo forte l’urto contro il marciapiede e il muretto che costeggiano via Lido Miliscola, risultato fatale.
Già da domenica, dopo i funerali di Arpino Tiano, Gennaro Illiano e Vincenzo Ranieri la gente chiedeva provvedimenti alle istituzioni, maggiori controlli delle forze dell’ordine e maggiore responsabilità ai giovani, ai tantissimi ragazzini che scorazzano per la città in sella ai motorini. Appelli arrivati da più parti e che presto, per volontà delle famiglie delle vittima, si concretizzeranno con due iniziative, con l’obiettivo di sensibilizzare e responsabilizzare i giovani: Una fiaccolata alla quale parteciperà il vescovo di Pozzuoli, organizzata dai vari comitati cittadini e la creazione di un’associazione per i più giovani, che dovrà propagandare l’etica e il buon senso nella guida e nei comportamenti dei giovani. Fautore dell’iniziativa, Gennaro Ranieri, zio di Vincenzo. A ciò si contrappone, purtroppo, una nota stonata sorta sul web: la creazione sul social network Facebook di un gruppo dal nome “ Per tutti quelli che almeno una volta sono andati in 3 sul motorino”, dove giovani e adolescenti raccontano in maniera purtroppo fiera, le avventure in 3 ed anche più persone in sella ad un motorino.
PERSEGUITAVA LA COGNATA DA OLTRE 10 ANNI
MOLESTIE E ABUSI SESSUALI NEI CONFRONTI DELLA DONNA. ARRESTATO 40ENNE
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" domenica 30 agosto 09
POZZUOLI/LICOLA. Per oltre 10 anni ha perseguitato la cognata, 31enne, sorella della moglie, con avance di ogni genere, che col passare degli anni sono diventate sempre più insistenti e morbose, fino a sfociare in violenze fisiche, dopo i ripetuti rifiuti da parte della donna. Una condizione diventata ad un certo punto insostenibile per la donna, un incubo dal quale non credeva di uscirne più, fino a quando non ha avuto il coraggio di raccontare tutto ai carabinieri e facendo arrestare il cognato, un quarantenne residente a Licola, a pochi passi dalla sua abitazione, nella zona della città denominata “Licola Borgo”, nei pressi della stazione della cumana. Il tutto era incominciato nei primi anni di fidanzamento dell’uomo con l’attuale moglie, sorella della vittima, quando il quarantenne aveva iniziato a mettere gli occhi sulla ragazza, all’epoca minorenne. Piccole attenzioni, complimenti, che via via col passare del tempo crescevano di intensità, trasformandosi in avance, approcci, proposte sessuali. Una crescente morbosità da parte dell’uomo verso la cognata più piccola, che è continuata anche dopo il matrimonio tra il quarantenne e la sorella della donna. E la vicinanza tra le abitazioni della 31enne e dell’uomo, facevano si che quest’ultimo continuasse a perseguitare la cognata, con insistenti interferenze nella sfera privata della donna. Pedinamenti, interferenze nella vita privata della giovane, minacce, che ad un certo punto si trasformavano in aggressioni fisiche, ogni qualvolta la donna rifiutava le avance da parte del quarantenne. Una forte pressione psicologica, uno stress emotivo, subiti dalla donna fin dall’adolescenza, provocati dal vedere il fidanzato, poi diventato marito della propria sorella, provarci con morbosità, col fine ultimo di raggiungere un vero e proprio atto sessuale. Una situazione che col tempo ha condotto la donna a vivere in uno stato perdurante di paura, ansia e prostrazione. Fino ad un mese fa, quando spinta dalla disperazione, ha deciso di raccontare il tutto ai carabinieri, per essere liberata da quella sorta di orco che per anni aveva oppresso la propria vita. Un racconto, quello della donna, che ha fatto scattare le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Arco Felice, coordinati dal capitano Alessandro Mucci, i quali hanno, attraverso le indagini, hanno appurato la veridicità dei fatti raccontati dalla giovane donna. Facendo scattare le manette per l’uomo. Nei confronti del quarantenne, condotto presso il carcere di Poggioreale, è stato emesso un ordine di custodia cautelare, con l’accusa di atti persecutori.
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" domenica 30 agosto 09
POZZUOLI/LICOLA. Per oltre 10 anni ha perseguitato la cognata, 31enne, sorella della moglie, con avance di ogni genere, che col passare degli anni sono diventate sempre più insistenti e morbose, fino a sfociare in violenze fisiche, dopo i ripetuti rifiuti da parte della donna. Una condizione diventata ad un certo punto insostenibile per la donna, un incubo dal quale non credeva di uscirne più, fino a quando non ha avuto il coraggio di raccontare tutto ai carabinieri e facendo arrestare il cognato, un quarantenne residente a Licola, a pochi passi dalla sua abitazione, nella zona della città denominata “Licola Borgo”, nei pressi della stazione della cumana. Il tutto era incominciato nei primi anni di fidanzamento dell’uomo con l’attuale moglie, sorella della vittima, quando il quarantenne aveva iniziato a mettere gli occhi sulla ragazza, all’epoca minorenne. Piccole attenzioni, complimenti, che via via col passare del tempo crescevano di intensità, trasformandosi in avance, approcci, proposte sessuali. Una crescente morbosità da parte dell’uomo verso la cognata più piccola, che è continuata anche dopo il matrimonio tra il quarantenne e la sorella della donna. E la vicinanza tra le abitazioni della 31enne e dell’uomo, facevano si che quest’ultimo continuasse a perseguitare la cognata, con insistenti interferenze nella sfera privata della donna. Pedinamenti, interferenze nella vita privata della giovane, minacce, che ad un certo punto si trasformavano in aggressioni fisiche, ogni qualvolta la donna rifiutava le avance da parte del quarantenne. Una forte pressione psicologica, uno stress emotivo, subiti dalla donna fin dall’adolescenza, provocati dal vedere il fidanzato, poi diventato marito della propria sorella, provarci con morbosità, col fine ultimo di raggiungere un vero e proprio atto sessuale. Una situazione che col tempo ha condotto la donna a vivere in uno stato perdurante di paura, ansia e prostrazione. Fino ad un mese fa, quando spinta dalla disperazione, ha deciso di raccontare il tutto ai carabinieri, per essere liberata da quella sorta di orco che per anni aveva oppresso la propria vita. Un racconto, quello della donna, che ha fatto scattare le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Arco Felice, coordinati dal capitano Alessandro Mucci, i quali hanno, attraverso le indagini, hanno appurato la veridicità dei fatti raccontati dalla giovane donna. Facendo scattare le manette per l’uomo. Nei confronti del quarantenne, condotto presso il carcere di Poggioreale, è stato emesso un ordine di custodia cautelare, con l’accusa di atti persecutori.
FERMATI DAI CARABINIERI TENTANO LA FUGA
ARRESTATI PER RICETTAZIONE 2 FRATELLI BOSNIACI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" domenica 30 agosto 09
QUARTO. Due uomini, di nazionalità bosniaca, sono stati arrestati a Quarto con l’accusa di ricettazione, dopo aver rubato un furgone in mattinata, a Napoli. Si tratta di Husejnovic Paso, nato in bosnia herzegovina, 48 anni e suo fratello, Jasmin, 39 anni, entrambi incensurati e dimoranti nel campo nomadi di Giugliano in Campania. Il primo è stato bloccato in via Matteotti a bordo di un furgone, un Ford Transit, risultato rubato in mattinata alle 8.45 in via Paisiello a Napoli. Il mezzo è stato sottratto ad un 22enne di Acerra, che era intento a consegnare surgelati per conto di un’azienda di Castellammare di Stabia presso la quale lavorava. Dal racconto del giovane, rapinato del mezzo, il rapinatore che gli aveva sottratto il furgone parlava con accento napoletana, il che faceva presagire che non si trattasse di nessuno dei due bosniaci.
Paso Husejnovic, mentre transitava in via Matteotti, alla vista dei carabinieri, ha tentato di dileguarsi abbandonando il Ford Transit sul quale era alla guida, salendo su altro autocarro, che lo seguiva a breve distanza, guidato dal fratello Jasmin. I due hanno tentato una disperata fuga, ma sono stati bloccati dai militari, che nel frattempo avevano chiesto l’aiuto di altre pattuglie giunte sul posto.
I due uomini sono stati quindi arrestati dai carabinieri della tenenza di Quarto e condotti presso il carcere di Poggioreale. Uno dei due mezzi, il Ford Transit, risultato oggetto di rapina, è stato restituito al legittimo proprietario, mentre l’altro mezzo, utilizzato invanamente per la fuga, è stato sottoposto a sequestro.
Paso Husejnovic, mentre transitava in via Matteotti, alla vista dei carabinieri, ha tentato di dileguarsi abbandonando il Ford Transit sul quale era alla guida, salendo su altro autocarro, che lo seguiva a breve distanza, guidato dal fratello Jasmin. I due hanno tentato una disperata fuga, ma sono stati bloccati dai militari, che nel frattempo avevano chiesto l’aiuto di altre pattuglie giunte sul posto.
I due uomini sono stati quindi arrestati dai carabinieri della tenenza di Quarto e condotti presso il carcere di Poggioreale. Uno dei due mezzi, il Ford Transit, risultato oggetto di rapina, è stato restituito al legittimo proprietario, mentre l’altro mezzo, utilizzato invanamente per la fuga, è stato sottoposto a sequestro.
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venerdì 28 agosto 2009
SABATO 29 I FUNERALI DI RICCARDO ILLIANO
INTANTO I FAMILIARI DI RANIERI E ILLIANO SMENTISCONO: "AVEVANO IL CASCO"
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" sabato 29 agosto 09
BACOLI. Saranno celebrati oggi, alle ore 16.30, presso la chiesa “Annunziata e Santa Cristina” al Fusaro, i funerali di Riccardo Illiano, il sedicenne morto lunedì sera a seguito di un incidente che lo ha visto coinvolto, in compagnia di un amico, mentre era alla guida di un motorino Honda SH125. Il giovane, che risiedeva a Cuma insieme ai nonni, dopo aver perso il controllo del mezzo di proprietà dell’amico Gionatan Gatto, 23 anni, residente a Pozzuoli, andava a finire contro il marciapiede e il muretto che costeggiano via Lido Miliscola. Un impatto violentissimo, risultato fatale per il sedicenne, che moriva sul colpo. Mentre il 23enne che era con lui rimaneva ferito nell’impatto e ricoverato in prognosi riservata, presso l’ospedale “La Schiana” di Pozzuoli.
L’ennesima vittima della strada in meno di una settimana. Per la quale un’intera città si fermerà, per regalare l’ultimo saluto, per stringersi intorno al dolore della famiglia del povero “Riccardino”, per versare tante lacrime su un’altra bara bianca, dopo quelle versate appena qualche giorno fa, domenica scorsa, quando migliaia di persone tributarono l’ultimo saluto ad Arpino, Gennaro e Vincenzo.
L’ennesima vittima della strada in meno di una settimana. Per la quale un’intera città si fermerà, per regalare l’ultimo saluto, per stringersi intorno al dolore della famiglia del povero “Riccardino”, per versare tante lacrime su un’altra bara bianca, dopo quelle versate appena qualche giorno fa, domenica scorsa, quando migliaia di persone tributarono l’ultimo saluto ad Arpino, Gennaro e Vincenzo.
Una città sotto choc, ancora incredula per quanto è accaduto, che non riesce a darsi una spiegazione per quattro morti, quattro giovani vite spezzate. Ragazzi per bene, di buone famiglie, conosciuti e voluti bene da tutti. Si cercano di ricostruire gli attimi che hanno preceduto i due terribili eventi, cercare responsabili, cause, colpe. Polemiche sulle condizioni della strada, che potrebbero aver influito, in parte, nelle dinamiche dei tragici avvenimenti e sulla condotta di guida dei mezzi e sull’uso dei caschi di protezione. I parenti delle vittime respingono ogni ipotesi che vedrebbe i propri cari, al momento degli incidenti, non indossare il casco di protezione. Sia il padre di Gennaro Illiano che lo zio di Vincenzo Ranieri, i due amici che in sella alla moto Honda Hornets600 si scontrarono frontalmente nella notte tra mercoledì 19 e giovedì 20 Agosto contro il motorino Beverly 300 guidato dal ventenne Arpino Tiano, affermano che i propri cari al momento dell’impatto avevano il casco di protezione.”Sfido chiunque a dimostrare che i ragazzi non indossavano i caschi” afferma Biagio Illiano, papà di Gennaro. Mentre Gennaro Ranieri, zio di Vincenzo, afferma che “Ci sono dei testimoni i quali dicono di aver visto i ragazzi con i caschi. Sul luogo dell’incidente c’erano 3 caschi, uno era chiuso ed allacciato, un altro a terra che poi successivamente è scomparso ed uno rosa vicino al motorino di Arpino, che probabilmente doveva essere della fidanzata. E da ciò deduco che se Arpino aveva il casco di un altra è probabile che lo indossasse anche lui. “E fa un’ ipotesi sconcertante:”Forse tra le numerose persone che c’erano sul luogo dell’incidente qualche sciacallo avrà rubato i caschi, ecco perché non sono stati ritrovati tutti”. Uno scenario diverso quello trovato dai carabinieri sul luogo dell’incidente. Infatti, dai verbali redatti dai militari del commissariato di Bacoli e della compagnia di Pozzuoli, emerge che sul luogo dell’incidente che ha visto coinvolti i due motoveicoli sarebbe stato ritrovato un solo casco, allacciato e chiuso, mentre nel successivo incidente, che ha provocato la morte del sedicenne Riccardo Illiano, non sarebbe stato trovato nessun casco. Saranno le indagini condotte dai magistrati incaricati dalla procura di Napoli a chiarire le dinamiche esatte dei due tragici incidenti e a dare certezze sulle reali cause che hanno provocato la morte di quattro giovanissimi, diventati per un’intera città “quattro angeli”.
AL VAGLIO MISURE DI SICUREZZA PER VIA LIDO MILISCOLA
LO ANNUNCIA IL SUB COMMISSARIO AL COMUNE
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" sabato 29 agosto 09
BACOLI.Dopo i due incidenti che hanno provocato le morti di Arpino Tiano, Gennaro Illiano, Vincenzo Ranieri e Riccardo Illiano, avvenuti in via Lido Miliscola a Bacoli, montano le polemiche in città sulle condizioni di sicurezza e viabilità di quella che ormai è stata ribattezzata la “strada killer”.
Quattro morti in pochi giorni che hanno indotto le autorità comunali, dirette dal commissario prefettizio Umberto Cimmino, a prendere in considerazione eventuali iniziative per garantire maggiore sicurezza ad automobilisti e motociclisti. “Stiamo valutando tutti gli aspetti tecnici ed i punti di criticità della strada” conferma il sub commissario al comune di Bacoli, Dott.ssa Lo Iacono “La linea guida adottata dal commissario e dai suoi collaboratori non prevede interventi immediati e frettolosi, ma solo dopo attente valutazioni fatte a 360 gradi, in quanto l’obiettivo non è di tamponare, ma risolvere il problema con interventi a medio - lungo termine, tenendo anche presente che Via Lido Miliscola non è di proprietà del comune ma è una strada demaniale e che quindi ogni intervento dovrà essere sottoposto ad autorizzazione da parte del Demanio”. Mentre, riguardo alla richiesta da parte dei cittadini di maggiori controlli in strada, il sub commissario assicura che ci sarà un impegno maggiore della polizia municipale nelle ore serali “Cercheremo di impegnare più vigili nelle ore notturne, nonostante ci siano problemi contrattuali e un personale che, in seguito al patto di stabilità, è stato ridotto di molte unità. Stiamo comunque cercando di riorganizzare il corpo con nuovi innesti” Infine, in risposta ai numerosi cittadini e internauti che dalle pagine del social network “Facebook” chiedono la creazione di dossi lungo tutto il tratto di strada, la dirigente sottolinea un importante particolare legato alla sicurezza ” E’ un’opzione che è stata presa in considerazione, ma c’è da verificare se le condizioni della strada lo permettono, in quanto potrebbero diventare un ostacolo per il passaggio dei mezzi di pronto intervento”.
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal "Roma" sabato 29 agosto 09
BACOLI.Dopo i due incidenti che hanno provocato le morti di Arpino Tiano, Gennaro Illiano, Vincenzo Ranieri e Riccardo Illiano, avvenuti in via Lido Miliscola a Bacoli, montano le polemiche in città sulle condizioni di sicurezza e viabilità di quella che ormai è stata ribattezzata la “strada killer”.
Quattro morti in pochi giorni che hanno indotto le autorità comunali, dirette dal commissario prefettizio Umberto Cimmino, a prendere in considerazione eventuali iniziative per garantire maggiore sicurezza ad automobilisti e motociclisti. “Stiamo valutando tutti gli aspetti tecnici ed i punti di criticità della strada” conferma il sub commissario al comune di Bacoli, Dott.ssa Lo Iacono “La linea guida adottata dal commissario e dai suoi collaboratori non prevede interventi immediati e frettolosi, ma solo dopo attente valutazioni fatte a 360 gradi, in quanto l’obiettivo non è di tamponare, ma risolvere il problema con interventi a medio - lungo termine, tenendo anche presente che Via Lido Miliscola non è di proprietà del comune ma è una strada demaniale e che quindi ogni intervento dovrà essere sottoposto ad autorizzazione da parte del Demanio”. Mentre, riguardo alla richiesta da parte dei cittadini di maggiori controlli in strada, il sub commissario assicura che ci sarà un impegno maggiore della polizia municipale nelle ore serali “Cercheremo di impegnare più vigili nelle ore notturne, nonostante ci siano problemi contrattuali e un personale che, in seguito al patto di stabilità, è stato ridotto di molte unità. Stiamo comunque cercando di riorganizzare il corpo con nuovi innesti” Infine, in risposta ai numerosi cittadini e internauti che dalle pagine del social network “Facebook” chiedono la creazione di dossi lungo tutto il tratto di strada, la dirigente sottolinea un importante particolare legato alla sicurezza ” E’ un’opzione che è stata presa in considerazione, ma c’è da verificare se le condizioni della strada lo permettono, in quanto potrebbero diventare un ostacolo per il passaggio dei mezzi di pronto intervento”.
UOMO SFASCIA UFFICI DELLA NETTEZZA URBANA
di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI. Natale Civero, 49 anni, residente a Pozzuoli, in via Lucio Calpurnio. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, nella mattinata di giovedì ha fatto improvvisamente irruzione negli uffici del servizio di nettezza urbana, in via Tito Livio, nel Rione Toiano, nei pressi degli uffici del comune di Pozzuoli. In evidente stato di alterazione psico fisica, l’uomo urlando e sbraitando, ha dapprima danneggiato le varie suppellettili e messo sottosopra gli ambienti interni del locale comunale e successivamente, in preda ad una furia cieca, ha infranto i vetri dello stabile. A quel punto, i dipendenti del servizio di nettezza urbana del comune di Pozzuoli, per contrastare l’improvvisa ira da parte dell’uomo, hanno richiesto l’intervento dei carabinieri del vicino comando di Arco Felice i quali, giunti sul posto, hanno prima bloccato e poi arrestato l’uomo per danneggiamento di pubblico ufficio.
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FERMATO ALGERINO PER RICETTAZIONE
di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI. In via Montenuovo licola patria, a Pozzuoli, è stato fermato dai carabinieri un algerino di 39 anni, Halfaia Ali Cherif, il quale alla vista degli uomini dell’arma, ha tentato una fuga ma è stato prontamente bloccato dai militari. L’uomo, sottoposto a fermo, è risultato essere un clandestino senza fissa dimora. Dagli accertamenti effettuati sul posto, il ciclomotore in suo possesso è risultato essere sprovvisto di contrassegno di identificazione e con il blocchetto elettrico di accensione forzato e con il numero di telaio del mezzo limato, il che ha fatto presupporre che il motorino fosse stato rubato. Il veicolo è stato sequestrato dai carabinieri, mentre il 39enne, denunciato per ricettazione, è stato condotto presso il carcere di Poggioreale.
PROTESTATO COMMERCIANTI E RESIDENTI DI VIA ARTIACO
SIT-IN DI PROTESTA PER I DISAGI SULLA VIABILITA'
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 28 agosto 2009
POZZUOLI. Hanno protestato ieri mattina i residenti e i commercianti di via Artico, a Pozzuoli, per i disagi provocati dai lavori in corso d’opera lungo i due chilometri del tratto di strada compreso tra lo svincolo della tangenziale di Via Campana e Piazza Capomazza. Lavori che hanno costretto ad istituire un unico senso di marcia per le automobili che transitano lungo questa arteria. Un provvedimento che, a detta dei manifestanti, provocherebbe ugualmente disagi e caos, allontanando i clienti dalle numerose attività commerciali che sorgono lungo l’arteria. I lavori di ammodernamento di una delle più importanti strade della città, dove sorge il popoloso quartiere del “Rione Artico”, e che costeranno alle casse comunali circa 6 milioni di euro, sono iniziati poco meno di un anno fa e rientrano in un progetto che prevede, tra l’altro, la realizzazione di un nuovo cavalcavia ferroviario, l’ allargamento della rotatoria presente all’uscita della tangenziale, la creazione di parcheggi, il rifacimento del manto stradale, il potenziamento dell’illuminazione pubblica. Lavori che fanno parte di un pacchetto di interventi che rientrano in un piano intermodale dell’area flegrea, commissionato dal commissario straordinario ex legge 887/84. A seguito della protesta, una delegazione di manifestanti ha chiesto ed ottenuto un incontro con il sindaco Pasquale Giacobbe, ricevendo rassicurazioni riguardanti i tempi per l’ultimazione dei lavori “I lavori di riqualificazione di via Campana termineranno tra circa due mesi” ha affermato il primo cittadino “Chiediamo quindi ai residenti e ai commercianti di questa importante arteria cittadina di collaborare con la Polizia Municipale che ha ritenuto di disporre un momentaneo senso unico di marcia, ritenendolo il più adeguato ed idoneo al fine di un migliore scorrimento del traffico cittadino. Confido nel senso di responsabilità e collaborazione di tutti con la consapevolezza che questi lavori apporteranno migliorie per l’immagine della città e qualità della vita ai cittadini tutti”.
OGGI L'AUTOPSIA SULLA SALMA DI RICCARDO ILLIANO
INTANTO I RESIDENTI CHIEDONO MAGGIORI CONTROLLI E PIU' SICUREZZA
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" venerdì 28 giugno 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" venerdì 28 giugno 2009
BACOLI. Sarà effettuato oggi, presso il Secondo Policlinico di Napoli, l’esame necroscopico sulla salma di Riccardo Illiano, il giovane sedicenne morto lunedì sera a seguito di un tragico incidente avvenuto in Via Lido Miliscola, dove appena una settimana fa persero la vita Arpino Tiano, Gennaro Illiano e Vincenzo Ranieri. Esame predisposto dal pubblico ministero incaricato dalla Procura di Napoli per le indagini, utili per accertare le cause del decesso del giovane, andatosi a schiantare con il motorino sul quale viaggiava in compagnia di un amico, contro un muretto laterale alla strada. Solo dopo la perizia effettuata da parte del medico legale, la salma potrà essere consegnata ai familiari per i funerali, che con molta probabilità saranno celebrati nella giornata di domani.
“Riccardino”, come tutti lo chiamavano, aveva iniziato a lavorare come meccanico, dopo aver abbandonato presto gli studi, con la volontà di imparare un “mestiere” e guadagnare i primi soldi. Viveva con i nonni a Cuma, in via Scalandrone, dove si era trasferito dopo aver vissuto per anni a Bacoli, dopo la separazione dei genitori. La mamma lavorava a Bologna, faceva sacrifici per assicurare un futuro migliore al proprio figlio. Che lunedì alle 22.40 era alla guida dello scooter Honda SH125 dell’amico più grande di 7 anni, Gionatan Gatto, feritosi nell’impatto contro l’asfalto e il marciapiede. Gionatan lavora presso un negozio di parrucchiere da uomo, a Bacoli, e gran parte della sua giornata la trascorreva da queste parti, anche dopo aver terminato l’orario di lavoro. Come fece anche quella maledetta sera di lunedì.
Un tragico incidente, quello che è costato la vita al giovane Riccardo Illiano, che ha messo sotto choc un’intera città. Arrivato dopo 24 ore dalla celebrazione dei funerali dei tre giovani ventenni morti giovedì scorso a seguito di uno scontro tra una motocicletta e uno scooter sui quali viaggiavano, anche loro in Via Lido Miliscola. Alta velocità, non rispetto della segnaletica stradale, scarsa illuminazione, condizioni precarie del manto stradale, presenza di detriti e sabbia sull’asfalto, sono tra le cause maggiori di questi due tragici episodi, accomunati tra di loro da un altro particolare: nessuno dei 5 giovani coinvolti negli incidenti indossava il casco di protezione. Ciò ha indotto molti residenti a chiedere maggiori controlli e posti di blocchi da parte di polizia municipale e forze dell’ordine, maggiormente di sera, quando sono numerosi i motoveicoli e le auto che scorazzano ad alta velocità tra le strade di Miseno e Miliscola. Episodi che, a detta degli abitanti, potrebbero essere evitati o quantomeno limitati con l’installazione di dispositivi di video sorveglianza, autovelox o con la creazione di dossi artificiali da collocare lungo l’intero tratto di Via Miliscola. “Lungo questa strada i vigili passano solo il pomeriggio” è l’accusa di Domenico, commerciante della zona, “per multare le auto che non mettono il grattino, ma di controlli la sera nemmeno l’ombra. Al comune per anni sono entrati i soldi derivanti dai ticket, ma per questa zona non si è mai fatto nulla”.
“Riccardino”, come tutti lo chiamavano, aveva iniziato a lavorare come meccanico, dopo aver abbandonato presto gli studi, con la volontà di imparare un “mestiere” e guadagnare i primi soldi. Viveva con i nonni a Cuma, in via Scalandrone, dove si era trasferito dopo aver vissuto per anni a Bacoli, dopo la separazione dei genitori. La mamma lavorava a Bologna, faceva sacrifici per assicurare un futuro migliore al proprio figlio. Che lunedì alle 22.40 era alla guida dello scooter Honda SH125 dell’amico più grande di 7 anni, Gionatan Gatto, feritosi nell’impatto contro l’asfalto e il marciapiede. Gionatan lavora presso un negozio di parrucchiere da uomo, a Bacoli, e gran parte della sua giornata la trascorreva da queste parti, anche dopo aver terminato l’orario di lavoro. Come fece anche quella maledetta sera di lunedì.
Un tragico incidente, quello che è costato la vita al giovane Riccardo Illiano, che ha messo sotto choc un’intera città. Arrivato dopo 24 ore dalla celebrazione dei funerali dei tre giovani ventenni morti giovedì scorso a seguito di uno scontro tra una motocicletta e uno scooter sui quali viaggiavano, anche loro in Via Lido Miliscola. Alta velocità, non rispetto della segnaletica stradale, scarsa illuminazione, condizioni precarie del manto stradale, presenza di detriti e sabbia sull’asfalto, sono tra le cause maggiori di questi due tragici episodi, accomunati tra di loro da un altro particolare: nessuno dei 5 giovani coinvolti negli incidenti indossava il casco di protezione. Ciò ha indotto molti residenti a chiedere maggiori controlli e posti di blocchi da parte di polizia municipale e forze dell’ordine, maggiormente di sera, quando sono numerosi i motoveicoli e le auto che scorazzano ad alta velocità tra le strade di Miseno e Miliscola. Episodi che, a detta degli abitanti, potrebbero essere evitati o quantomeno limitati con l’installazione di dispositivi di video sorveglianza, autovelox o con la creazione di dossi artificiali da collocare lungo l’intero tratto di Via Miliscola. “Lungo questa strada i vigili passano solo il pomeriggio” è l’accusa di Domenico, commerciante della zona, “per multare le auto che non mettono il grattino, ma di controlli la sera nemmeno l’ombra. Al comune per anni sono entrati i soldi derivanti dai ticket, ma per questa zona non si è mai fatto nulla”.
giovedì 27 agosto 2009
I 4 GIOVANI MORTI IN 6 GIORNI ERANO TUTTI SENZA CASCO
E TUTTI IN VIA LIDO MILISCOLA
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 27 agosto 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 27 agosto 2009
BACOLI. Arpino Tiano, 20 anni, Vincenzo Ranieri, 25 anni, Gennaro Illiano, 20 anni, Riccardo Illiano, 16 anni. Quattro giovanissime vittime di quella che ormai è stata ribattezzata la “strada killer”. Via Lido Miliscola costeggia il litorale di Miliscola, lungo la quale sorgono numerosi stabilimenti balneari, che la notte si trasformano in discoteche, lounge bar, dove è possibile sorseggiare un drink sdraiati su un lettino in spiaggia, vicino al mare. Un luogo di perdizione, movida, divertimento, che nei tre mesi estivi vede giungere giovani provenienti da ogni parte della provincia. Anche la notte i parcheggi utilizzati dai lidi si riempiono, macchine ovunque, sui marciapiedi, motorini che scorazzano fino all’alba. Via Lido Miliscola è illuminata a festa lungo il tratto dove sorgono i locali, dalle luci di questi, che una volta spente, abbassano la visibilità lungo la strada. Qui il sale marino ha eroso il manto stradale, che ora è liscio, scivoloso. La sabbia trasportata dalla brezza marina si va a posare anche lungo la carreggiata, diventando un pericoloso destabilizzante per i numerosi motociclisti. Qui è facile scivolare, uscire “fuori corsia”. E qui si corre, parecchio. Un primo curvone, appena entrati a Miliscola, poi un lungo rettilineo, quello dei lidi, poi un altro curvone, dove i più sprovveduti sono spinti a premere il piede sull’acceleratore. Qui non ci sono telecamere di videosorveglianza, non ci sono autovelox, né ci sono i dossi, utili per far decelerare i conducenti dei mezzi. “Qui si corre molto, tutti corrono, auto, motorini” denuncia Domenico Scotto Di Luzio, titolare di una rivendita di cozze che sorge in prossimità della curva dove è morto Riccardo Illiano, che punta l’indice contro la mancanza di manutenzione da parte del comune di Bacoli “Questa strada è pericolosa. E’ liscia, c’è la sabbia che va a finire sull’asfalto e che la rende pericolosissima. E’ da un anno che si è rotta la macchina spazzatrice e nessuno viene più a pulire. Siamo noi titolari dei negozi che rimuoviamo la sabbia dall’asfalto. Questi morti se li porteranno loro sulla coscienza”.
MORTE DEL 16ENNE A BACOLI
IL CORDOGLIO PER "RICCARDINO" SU FACEBOOK
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato da quotidiano "Roma" giovedì 27 agosto 2009
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato da quotidiano "Roma" giovedì 27 agosto 2009
BACOLI. “Vincenzo, Gennaro e Arpino, è arrivato un altro angelo. Lui è più piccolo di voi tenetelo sempre per mano” è la dedica della signora Anna Gloria a Riccardo Illiano, attraverso le pagine del social network “Facebook”, dove appena appresa la tragica notizia, il gruppo “Una rosa bianca per Vincenzo, Gennaro e Arpino” creato per commemorare i tre giovani morti sei giorni fa, ha aggiunto il nome del giovane 16enne agli altri tre. “Un altro angelo volato in cielo troppo presto, sarai sempre con noi, ciao angelo” è il sottotitolo che campeggia in un altro gruppo creato appositamente per colui che molti simpaticamente chiamavano Riccardino. Disperazione, incredulità, rabbia per l’ennesima tragedia che forse poteva essere evitata indossando il casco e se le condizione della strada fossero state perfette, sembra accomunare i tanti internauti, ancora sconvolti e segnati dalle tre premature morti di mercoledì scorso. “Riccardo era il figlio di tutti, non ha avuto una vita facile, io l’ho tenuto sempre sotto al mio respiro, come ho tenuto i miei figli. Qui stiamo piangendo tutti, anche la terra che calpestava Riccardo piange”. Carmen, cugina di Vincenzo Ranieri, nel ricordare i tre dice: “Genny, Enzo e Pino proteggeranno per bene Riccardo e ne avranno la dovuta cura! Tranquilli!” Mentre Daniela addita le responsabilità dell’incidente alle condizioni della strada “Basta! ancora vittime di quel maledetto manto stradale!” e chiede un intervento del comune affinché vengano migliorate le condizione della strada: ”Autorità competenti provvedete a mettere quanto prima dossi artificiali, limiti di velocità bassissimi, più controlli e obbligare chi è competente al comune di mantenere pulita dalla sabbia quella strada, passando più volte giorno le macchine spazzatrici “
mercoledì 26 agosto 2009
COETANEI DI RICCARDO METTONO FIORI SUL LUOGO DELL'INCIDENTE
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 27 agosto 2009
BACOLI. Un gruppo di ragazzini poggia a terra la metà inferiore di una bottiglia di plastica, divisa in due parti. Dentro ci mettono dell’acqua, e poi un mazzetto di fiori, bianchi. Sono per il loro amichetto, Riccardo, che qualche ora prima ha perso la vita proprio in quel punto, vicino a quella rete di ferro verde, che copre un muretto fatto con pietre di tufo. Si guardano tra di loro, non dicono una parola. Sono tristi, ma allo stesso tempo impacciati, a questa età per loro è strano, piangere per la morte di un coetaneo, un adolescente. “Guardate, qua è caduto, c’è ancora la macchia di sangue” indica il punto dell’impatto sull’asfalto Antonio, 14 anni, amico di Riccardo Illiano dall’infanzia “Ce la siamo fatti insieme per anni, siamo cresciuti insieme, poi io non l’ho più visto perché lui adesso lavorava, non andava più a scuola” racconta il giovane, che ad un certo punto chiede alla sua amica di andare via “non ce la faccio più a stare qui vicino”. Riccardino, come molti lo chiamavano, si era trasferito da Bacoli da qualche tempo, per andare a vivere in un’altra parte della città, a Cuma, in Via Scalandrone. Aveva abbandonato gli studi per lavorare, faceva lavoretti saltuari, stava iniziando a guadagnare i primi soldi. Mentre già inserito nel mondo del lavoro era l’amico più grande di Riccardino, Gionatan Gatto, 23 anni. Lavorava come barbiere presso un salone a Bacoli, trascorreva gran parte della giornata da queste parti, nonostante abitasse con la famiglia a Pozzuoli, al rione Toiano. “Li conoscevo entrambi, frequentavano la villetta di Bacoli” racconta un giovane che lavora a pochi passi dal luogo dell’incidente. “Ieri il mio titolare mi ha chiamato subito dopo l’incidente, era preoccupato perché anch’io ho uno scooter nero come quello di Gionatan. Sono andato anche io sul luogo dell’incidente, ma quando sono arrivato purtroppo Riccardo era già morto”.
MORTO UN 16ENNE E FERITO GRAVEMENTE L'AMICO
SU UNO SCOOTER ENTRAMBI SENZA CASCO
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 27 agosto 2009
Sul luogo dell’incidente sono giunti i carabinieri della vicina stazione carabinieri di Bacoli e del comando di Arco Felice, diretti rispettivamente dal comandante Carmine Napoletano e dal capitano Alessandro Mucci, che hanno provveduto ad effettuare i rilievi planimetrici e a sequestrare il motorino. E’ da chiarire la dinamica di quanto accaduto. A quanto pare, sempre secondo una prima ricostruzione da parte degli inquirenti, sembrerebbe che lo scooter sul quale viaggiavano i due ragazzi procedesse a velocità sostenuta. A ciò c’è da aggiungere il non perfetto stato del manto stradale, eroso e reso liscio dal sale, la scarsa illuminazione, la presenza di sabbia sull’asfalto che a detta di molti centauri provoca la perdita di stabilità sulle due ruote. Un contributo ulteriore alle indagini sarà dato dai risultati dell’autopsia e dagli esami tossicologici effettuati sul corpo della vittima, che saranno effettuati presso il Secondo Policlinico Federiciano, disposti dal pubblico ministero incaricato dalla procura di Napoli per le indagini, che chiariranno le cause del decesso.
di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 27 agosto 2009
BACOLI. Ancora un morto, ancora una vita giovanissima che si è spezzata ancora lì, in via Lido Miliscola, a Bacoli, lungo quella strada dove appena sei giorni fa persero la vita Arpino Tiano, Gennaro Illiano e Vincenzo Ranieri. E sempre a causa di un incidente che ha visto coinvolto un motorino, dal quale è caduto rovinosamente Riccardo Illiano, appena 16 anni, perdendo la vita a seguito di uno schianto contro il muretto lungo la via che costeggia il lungomare di miseno e miliscola, su quella che ormai è diventata una “strada maledetta”. Erano le 22.40 circa quando Riccardo, in compagnia di Gionatan Gatto, 23 anni, residente nel rione Toiano di Pozzuoli, dopo aver momentaneamente lasciato gli amici con i quali si erano intrattenuti fino a quel momento nella villetta comunale del paese, si dirigeva in via Lido Miliscola con l’amico, per andare a comprare un pacchetto di sigarette presso un noto locale della zona. I due erano in sella al motorino di Gionatan, uno scooter Honda SH125, ma alla guida c’era Riccardo, nonostante non avesse il patentino di guida per il mezzo. Comprate le sigarette, i due si accingevano a ritornare nella villetta, che si trova nella parte opposta a quella del bar, sull’altra sponda del Lago Miseno.
Percorsi appena 100 metri, nella prima curva che porta verso l’incrocio tra capomiseno e miliscola, i due giovani a bordo del ciclomotore perdono il controllo del mezzo, andando a finire prima contro il marciapiede e poi contro il muretto di pietre di tufo che costeggia la strada. Un impatto violentissimo, fatale per il povero Riccardo Illiano. Un urto che non ha lasciato scampo al sedicenne, che è morto sul colpo. Sembrerebbe che il giovane, che non indossava il casco, perso il controllo del mezzo, sul quale era alla guida, cadendo sia andato ad impattare con la testa contro il muretto di delimitazione al margine della carreggiata. Mentre il ventitreenne Gionatan Gatto, seduto sulla parte posteriore del mezzo ed anch’egli senza casco, riportava ferite in più parti del corpo. Soccorso dai sanitari del 118, il giovane veniva trasferito presso l’ospedale “Santa Maria delle Grazie” in località “La Schiana” dove è stato ricoverato in prognosi riservata. Le sue condizioni, a detta degli stessi sanitari, non sono gravi.
Sul luogo dell’incidente sono giunti i carabinieri della vicina stazione carabinieri di Bacoli e del comando di Arco Felice, diretti rispettivamente dal comandante Carmine Napoletano e dal capitano Alessandro Mucci, che hanno provveduto ad effettuare i rilievi planimetrici e a sequestrare il motorino. E’ da chiarire la dinamica di quanto accaduto. A quanto pare, sempre secondo una prima ricostruzione da parte degli inquirenti, sembrerebbe che lo scooter sul quale viaggiavano i due ragazzi procedesse a velocità sostenuta. A ciò c’è da aggiungere il non perfetto stato del manto stradale, eroso e reso liscio dal sale, la scarsa illuminazione, la presenza di sabbia sull’asfalto che a detta di molti centauri provoca la perdita di stabilità sulle due ruote. Un contributo ulteriore alle indagini sarà dato dai risultati dell’autopsia e dagli esami tossicologici effettuati sul corpo della vittima, che saranno effettuati presso il Secondo Policlinico Federiciano, disposti dal pubblico ministero incaricato dalla procura di Napoli per le indagini, che chiariranno le cause del decesso.
ALTRO INCIDENTE MORTALE A BACOLI
MORTO UN 16ENNE
(seguiranno ulteriori aggiornamenti)
Stanotte, in via Lido Miliscola, a Bacoli, due ragazzi a bordo di un motorino hanno perso il controllo del loro mezzo andando ad impattare su un muretto. Morto sul colpo il conducente. Riccardo Illiano. Ferito ma non in gravi condizioni il passeggero, ricoverato ora presso l'ospedale "La Schiana" di Pozzuoli. Il luogo dell'incidente è a pochi metri di distanza dal punto nel quale 6 giorni fa morirono Arpino Tiano, Gennaro Illiano e Vincenzo Ranieri.
(seguiranno ulteriori aggiornamenti)
martedì 25 agosto 2009
SEQUESTRATO GROSSO CARICO DI SIGARETTE DI CONTRABBANDO UCRAINE
900 CHILI DI TABACCHI STIPATI IN UN FURGONE
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" mercoledì 26 agosto 2009
POZZUOLI/NAPOLI. Sequestrati 900 chilogrammi di sigarette di contrabbando a Pozzuoli, in via Pisciarelli, nel rione periferico al confine tra il comune di Napoli e quello flegreo. Il grosso quantitativo di “bionde”, composto da 4.500 stecche di sigarette di provenienza ucraina, imballate in 90 scatole di cartone, è stato scoperto all’interno di un furgone “Fiat Ducato” di colore bianco, durante un normale posto di blocco da parte di una pattuglia di carabinieri. Questi ultimi, lunedì pomeriggio, intorno alle 17.30, mentre effettuavano alcuni controlli su autovetture che transitavano lungo via Pisciarelli, avvistavano il mezzo che, alla vista della pattuglia di militari, arrestava bruscamente la propria marcia, accostando ai margini della carreggiata. Per alcuni minuti il conducente rimaneva fermo all’interno del veicolo, forse in attesa che i militari rimuovessero il posto di controllo o in attesa di una loro distrazione. Una manovra, quella effettuata da parte dell’uomo, che non passava inosservata alla pattuglia di carabinieri i quali, insospettitisi di quanto stava accadendo, decidevano di dirigersi verso il furgone, intimando al conducente di scendere dal mezzo. Sceso dal veicolo, l’uomo, Fusco Gennaro, 27 anni, incensurato, residente a Quarto, tentava una fuga a piedi, ma veniva prontamente bloccato dai militari, i quali procedevano alla perquisizione del furgone “Fiat Ducato”, all’interno del quale rinvenivano il grosso quantitativo di sigarette proveniente dall’Ucraina stipato in 90 scatoloni di cartone e un’apparecchiatura rice-trasmittente, che era stata installata all’interno del cruscotto del veicolo. Il mezzo e il suo contenuto venivano sottoposti a sequestro da parte degli uomini della Compagnia carabinieri di Arco Felice, coordinati dal capitano Alessandro Mucci. Mentre l’autista del furgone, Fusco Gennaro veniva arrestato per contrabbando di tabacchi e condotto presso il carcere di Poggioreale.
SCOMPARSO 31ENNE DI QUARTO
DA 15 GIORNI NON SI HANNO PIU' SUE NOTIZIE
QUARTO. Sono state finora vane le ricerche di Andrea Catuogno, 31 anni, scomparso improvvisamente martedì 11 agosto. L’uomo, residente in via Caselanno n.102, a Quarto, doveva vive insieme al padre Crescenzo, la madre Gentile Porzia ed il fratello ventisettene Giovanni, soffriva da circa un anno e mezzo di disturbi psichici. Diplomatosi come geometra, aveva lavorato come carpentiere nella ditta di cui è titolare il padre. “Ma una serie di litigi con un collega”, racconta papà Crescenzo, “l’avevano indotto a mollare tutto, a non voler lavorare più. E da lì è iniziato per lui un periodo difficile, durante il quale è andato in depressione. Era spesso nervoso, aveva un forte esaurimento” . Andrea, che è alto 1 metro e 75 centimetri, capelli neri rasati, il giorno della scomparsa indossava una maglietta scura, dei pantaloncini ed aveva con sé uno zainetto. L’ultimo ad averlo visto è stato proprio il fratello Giovanni, che la mattina dell’11 agosto lo accompagnò alla stazione di Piazza Garibaldi, senza però sapere dove fosse diretto il fratello. Improvvisamente, mentre i due erano in auto nel traffico, in prossimità della stazione ferroviaria, Andrea chiese al fratello di scendere, perché non sopportava il caos, preferendo di procedere a piedi. E da quel momento in poi si sono perse le sue tracce. Da quel giorno sono iniziate le ricerche da parte dei familiari, che immediatamente ne denunciarono la scomparsa. Con sé Andrea aveva anche il telefono cellulare acquistato 2 giorni prima di andare via, ma mai utilizzato in quanto la scheda telefonica non risulta tutt’ora attiva. Segnalazioni sono arrivate dal quartiere di Ponticelli, dove nei giorni scorsi alcuni residenti affermano di aver riconosciuto, dalle foto esposte in alcune attività commerciali, un uomo somigliante al 31enne, con un’aria un po’ sbandata che, come raccontato dai testimoni al padre chiedeva: “Dove mi trovo? Sono lontano da Napoli?”. L’ultimo avvistamento ieri, alle 13.15 circa, fuori ad un bar, sempre a Ponticelli, dove a quanto pare Andrea Catuogno ha chiesto una bottiglina d’acqua.
Intanto i genitori hanno lanciato un appello a quanti avessero informazioni o credano di aver visto Andrea Catuogno, di contattare i seguenti numeri di telefono: 3381071089 - 348.5737589 - 346.0095954.
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" mercoledì 26 agosto 2009
Intanto i genitori hanno lanciato un appello a quanti avessero informazioni o credano di aver visto Andrea Catuogno, di contattare i seguenti numeri di telefono: 3381071089 - 348.5737589 - 346.0095954.
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RAGGIUNTA QUOTA 10MILA VISITE
Con enorme soddisfazione voglio ringraziare tutti i lettori di questo blog per quello che ritengo un grande traguardo. Dopo circa 7 mesi di lavoro, oggi il mio blog ha raggiunto le 10MILA visite. Per qualcuno potrebbero sembrare poche, ma per me VI assicuro, sono davvero tante. 10 mila click su questo link, 10mila volte avete digitato questo indirizzo, 7 mesi fa non ci avrei scommesso. Tutto ciò gratifica il sottoscritto per il lavoro svolto finora con tanta dedizione, serietà e spero con una professionalità che solo a VOI lettori spetta di riconoscere e di giudicare. Ciò mi spinge a continuare e a migliorare quanto di buono fatto finora, con la speranza di poter assicurare sempre una giusta, limpida e obiettiva informazione.
Con sincerità,
Gennaro Del Giudice
Con sincerità,
Gennaro Del Giudice
domenica 23 agosto 2009
MIGLIAIA DI PRESONE AI FUNERALI
PER L'ULTIMO SALUTO A VINCENZO, ARPINO E GENNARO
BACOLI. L’intera città di Bacoli si è fermata ieri, per regalare l’ultimo saluto ai suoi “tre angeli” Arpino, Vincenzo e Gennaro, morti in un tragico incidente stradale tra due motoveicoli. Una mattinata surreale, calma, silenziosa. Strade deserte, vuote, in una calda e torbida domenica di agosto, quando centinaia di automobilisti ingorgano le strade della città, diretti verso le spiagge.
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" lunedì 24 agosto2009
BACOLI. L’intera città di Bacoli si è fermata ieri, per regalare l’ultimo saluto ai suoi “tre angeli” Arpino, Vincenzo e Gennaro, morti in un tragico incidente stradale tra due motoveicoli. Una mattinata surreale, calma, silenziosa. Strade deserte, vuote, in una calda e torbida domenica di agosto, quando centinaia di automobilisti ingorgano le strade della città, diretti verso le spiagge.
Alle 9 in punto la salma di Arpino Tiano lascia l’abitazione nella quale il giovane ventenne viveva con i genitori, il fratellino e la sorella. Un silenzioso corteo composto da centinaia di persone ha accompagnato la bara bianca dal civico 57 di via Cuma fino alla piccola chiesetta della “Maria Santissima Annunziata”, dove il parroco, padre Giorgio, ha officiato la funzione religiosa. Uomini di ogni età, donne, bambini e tanti, tantissimi adolescenti, coetanei di Arpino, dentro e fuori la piccola chiesa, per strada, affacciati ai balconi, raccolti in un silenzio surreale, che si è protratto anche all’uscita della bara del giovane, immersa tra rose bianche. Nemmeno un applauso, una parola, solo lacrime, silenziose, sui volti di tutti, quasi a voler preservare quella compostezza, quel silenzio intriso di tristezza.
“Saremo felici perché vivrete nei nostri ricordi vi amiamo” è lo striscione esposto dai “ragazzi della villetta” nel cortile dell’altra parrocchia di Bacoli, “San Gioacchino”, dove un applauso salutava ancora altre bianche, quelle di Gennaro Illiano e Vincenzo Ranieri, che quella maledetta notte tra mercoledì e giovedì, erano come sempre insieme, in via Lido Miliscola, lungo la strada dei divertimenti, delle spiagge, della movida, dove si è spezzata la loro breve esistenza. “Enzo e Genny non sono andati via, sono qui in mezzo a noi, sono accanto a me, per dirvi di stare attenti, di aprire gli occhi, per non andare indietro a false illusioni. E’ il monito di Padre Giovanni Spina, parroco della chiesa, che ha parlato alle centinaia di giovani, presenti invitando loro a “disdegnare le allegrie artificiali, gli sballi”. Una cerimonia struggente, che il giovane prete ha fatto fatica a dare inizio per la grande folla che si è stretta intorno alle due bare dei giovani e ai familiari, quando hanno fatto ingresso nella parrocchia. Più di mille persone hanno gremito la chiesa di “San Gioacchino”, dove all’ingresso c’erano due grandi cartelloni, raffiguranti Enzo e Genny, ritratti in momenti di divertimento, di baldoria, di allegria. Due scroscianti applausi all’ingresso e all’uscita dei feretri, accompagnati da tante rose bianche, come volevano gli amici.
“E’ assurdo vedere tanti ragazzini piangere, scambiarsi condoglianze tra loro” dice una signora all’esterno della chiesa.Tante lacrime, troppe, per tre morti assurde, inaccettabili. E che non hanno ancora una spiegazione, una dinamica esatta. C’è da spiegare come la moto di grossa cilindrata, una Honda Hornets 600 alla guida della quale c’era Vincenzo Ranieri in compagnia di Gennaro Illiano, e lo scooter Piaggio Beverly 300 sul quale viaggiava Arpino Tiano si siano scontrati al centro della linea di mezzeria tra due opposti sensi di marcia. Se l’impatto fatale sia stato provocato da una distrazione di uno dei due conducenti dei mezzi, oltre che dall’alta velocità, o da altre cause. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire quei minuti prima dell’impatto fatale. Per dare una spiegazione a questo tragico, assurdo, incidente.
sabato 22 agosto 2009
DOMENICA 23 AGOSTO I FUNERALI
LA CITTA' SI PREPARA PER L'ULTIMO SALUTO AI "TRE ANGELI"
La bara di Arpino, che la sera del tragico incidente era alla guida dello scooter “Beverly 300 Piaggio”, sarà condotta prima nella sua casa, di via Cuma 57, dove il giovane, diplomatosi da poco come geometra, viveva con il padre Salvatore, piastrellista, conosciuto come “Arefice o riggiullar”, la madre, la sorella ed il fratello. Mentre le salme di Gennaro e Vincenzo, entrambi di Bacoli, saranno portate nella Villa Comunale della città, da dove partiranno per la parrocchia di “San Gioacchino”.
Vincenzo Ranieri, che era alla guida dell’altro mezzo coinvolto nell’incidente, una Honda Hornets 600, viveva da solo con la mamma, Patrizia, in un appartamento nel centro di Bacoli, dopo la morte del papà Salvatore avvenuta 12 anni fa. Lavorava come tappezziere in un negozio in via Roma. Aveva una sorella più grande, Carmela, tra le prime ad accorrere quella maledetta sera sul luogo dell’incidente. Ed in sella alla motocicletta di grossa cilindrata guidata da Ranieri c’era Gennaro Illiano, figlio di Biagio, dipendente comunale e collaboratore dell’ex sindaco Coppola.
Gennaro lavorava nei locali della zona, come cameriere ed aiuto cuoco. Tutta la città di Bacoli si mobiliterà per stringersi intorno all’immane dolore delle tre famiglie e per regalare l’ultimo saluto alle vittime del terribile incidente. Ai funerali prenderanno parte anche rappresentanti delle istituzioni cittadine, tra cui il nuovo commissario straordinario di Bacoli, Umberto Cimmino, il quale non ha ritenuto opportuno proclamare il lutto cittadino, richiesto da più parti. Il neo prefetto ha fatto affiggere, nella giornata di ieri, un manifesto di cordoglio alle famiglie a nome ti tutta l’amministrazione comunale. Nel frattempo, si continua ad indagare sull’esatta dinamica dello scontro e sulle cause che hanno provocato il terribile schianto. Indagini, da parte dei carabinieri dei commissariati di Bacoli e Pozzuoli, diretti rispettivamente dal comandante Carmine Napolitano e dal capitano Alessandro Mucci, rese più difficile dalla totale assenza di testimonianze da parte di coloro che erano presenti in via Lido Miliscola al momento dell’incidente. Nel frattempo, i parenti e gli amici dei tre giovani, dalle pagine del social network Facebook, invitano tutti coloro che vorranno dare l’ultimo saluto a portare una rosa bianca per Pino, Enzo e Genny, i loro “Tre angeli”.
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" domenica 23 agosto 2009
BACOLI. Si svolgeranno stamattina i funerali di Vincenzo Ranieri, Gennaro Illiano e Arpino Tiano, i tre giovani ragazzi morti nella notte tra mercoledì e giovedì in via Lido Miliscola, a Bacoli, a seguito di un grave incidente frontale tra il motorino e la motocicletta sulla quale viaggiavano. Alle ore 9, presso la chiesa “Annunziata e Santa Cristina” al Fusaro, saranno celebrate le esequie del giovane ventenne, Arpino Tiano. Mentre alle ore 10,30, presso la chiesa di “San Gioacchino” a Bacoli, in forma congiunta, saranno celebrati i funerali del venticinquenne Vincenzo Ranieri e dell’altro ventenne morto, Gennaro Illiano. Le tre salme, provenienti dall’obitorio del Secondo Policlinico di Napoli, dove nella giornata di ieri sono stati effettuati gli esami autoptici e tossicologici, disposti dal pubblico ministero incaricato per le indagini, Vittorio Russo, arriveranno in città nelle prime ore del mattino.
La bara di Arpino, che la sera del tragico incidente era alla guida dello scooter “Beverly 300 Piaggio”, sarà condotta prima nella sua casa, di via Cuma 57, dove il giovane, diplomatosi da poco come geometra, viveva con il padre Salvatore, piastrellista, conosciuto come “Arefice o riggiullar”, la madre, la sorella ed il fratello. Mentre le salme di Gennaro e Vincenzo, entrambi di Bacoli, saranno portate nella Villa Comunale della città, da dove partiranno per la parrocchia di “San Gioacchino”.
Vincenzo Ranieri, che era alla guida dell’altro mezzo coinvolto nell’incidente, una Honda Hornets 600, viveva da solo con la mamma, Patrizia, in un appartamento nel centro di Bacoli, dopo la morte del papà Salvatore avvenuta 12 anni fa. Lavorava come tappezziere in un negozio in via Roma. Aveva una sorella più grande, Carmela, tra le prime ad accorrere quella maledetta sera sul luogo dell’incidente. Ed in sella alla motocicletta di grossa cilindrata guidata da Ranieri c’era Gennaro Illiano, figlio di Biagio, dipendente comunale e collaboratore dell’ex sindaco Coppola.
Gennaro lavorava nei locali della zona, come cameriere ed aiuto cuoco. Tutta la città di Bacoli si mobiliterà per stringersi intorno all’immane dolore delle tre famiglie e per regalare l’ultimo saluto alle vittime del terribile incidente. Ai funerali prenderanno parte anche rappresentanti delle istituzioni cittadine, tra cui il nuovo commissario straordinario di Bacoli, Umberto Cimmino, il quale non ha ritenuto opportuno proclamare il lutto cittadino, richiesto da più parti. Il neo prefetto ha fatto affiggere, nella giornata di ieri, un manifesto di cordoglio alle famiglie a nome ti tutta l’amministrazione comunale. Nel frattempo, si continua ad indagare sull’esatta dinamica dello scontro e sulle cause che hanno provocato il terribile schianto. Indagini, da parte dei carabinieri dei commissariati di Bacoli e Pozzuoli, diretti rispettivamente dal comandante Carmine Napolitano e dal capitano Alessandro Mucci, rese più difficile dalla totale assenza di testimonianze da parte di coloro che erano presenti in via Lido Miliscola al momento dell’incidente. Nel frattempo, i parenti e gli amici dei tre giovani, dalle pagine del social network Facebook, invitano tutti coloro che vorranno dare l’ultimo saluto a portare una rosa bianca per Pino, Enzo e Genny, i loro “Tre angeli”.
FURTO NEL CENTRO COMMERCIALE "LE CAMPANE"
SVALIGIATA LA GIOIELLERIA "I MAESTRI"
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" sabato 22 agosto 2009
POZZUOLI. Furto ai danni della gioielleria “I Maestri” all’interno del Centro commerciale “Le Campane” , in località San Martino, a Pozzuoli. Nella notte tra giovedì e venerdì, introno alle 3 e 25 circa, alcuni ladri si sono introdotti all’interno del Centro commerciale, scassinando una porta d’ingresso nelle vicinanze delle case dell’ipermercato Famila. Una volta introdotti nella struttura, i malviventi sono entrati nella galleria per dirigersi verso il punto vendita della catena di negozi “I Maestri”. Impossibilitati dalla saracinesca ad entrare all’interno del negozio, hanno sfondato quattro delle vetrine del negozio che affacciano nella piazzetta della galleria del centro, prendendo svariati gioielli, orologi ed altri oggetti in oro e argento. Un’ operazione durata non più di cinque minuti, in quanto il sistema di sicurezza del Centro Commerciale e della gioielleria è entrato in funzione allertando una pattuglia della vigilanza privata. La quale, prontamente arrivata sul posto, non è riuscita a cogliere sul “fatto” i delinquenti, i quali accortisi dell’entrata in funzione del sistema di allarme si sono dati alla fuga. Sul luogo sono intervenuti anche i carabinieri del vicino commissariato di Arco Felice, che hanno effettuati i rilievi scientifici all’interno del Centro Commerciale. Il bottino, che si dovrebbe aggirare intorno a svariate migliaia di euro, non è stato ancora quantificato dai dipendenti dell’oreficeria, che stanno ora provvedendo all’inventario della merce presente all’interno dello shop. Nel frattempo, è stata esporta regolare denuncia da parte dei titolari dell’esercizio commerciale presso il comando dei carabinieri della stazione di Pozzuoli.
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" sabato 22 agosto 2009
POZZUOLI. Furto ai danni della gioielleria “I Maestri” all’interno del Centro commerciale “Le Campane” , in località San Martino, a Pozzuoli. Nella notte tra giovedì e venerdì, introno alle 3 e 25 circa, alcuni ladri si sono introdotti all’interno del Centro commerciale, scassinando una porta d’ingresso nelle vicinanze delle case dell’ipermercato Famila. Una volta introdotti nella struttura, i malviventi sono entrati nella galleria per dirigersi verso il punto vendita della catena di negozi “I Maestri”. Impossibilitati dalla saracinesca ad entrare all’interno del negozio, hanno sfondato quattro delle vetrine del negozio che affacciano nella piazzetta della galleria del centro, prendendo svariati gioielli, orologi ed altri oggetti in oro e argento. Un’ operazione durata non più di cinque minuti, in quanto il sistema di sicurezza del Centro Commerciale e della gioielleria è entrato in funzione allertando una pattuglia della vigilanza privata. La quale, prontamente arrivata sul posto, non è riuscita a cogliere sul “fatto” i delinquenti, i quali accortisi dell’entrata in funzione del sistema di allarme si sono dati alla fuga. Sul luogo sono intervenuti anche i carabinieri del vicino commissariato di Arco Felice, che hanno effettuati i rilievi scientifici all’interno del Centro Commerciale. Il bottino, che si dovrebbe aggirare intorno a svariate migliaia di euro, non è stato ancora quantificato dai dipendenti dell’oreficeria, che stanno ora provvedendo all’inventario della merce presente all’interno dello shop. Nel frattempo, è stata esporta regolare denuncia da parte dei titolari dell’esercizio commerciale presso il comando dei carabinieri della stazione di Pozzuoli.
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venerdì 21 agosto 2009
SABATO FORSE L'AUTOPSIA SUI 3 CORPI
I FUNERALI POTREBBERO TENERSI DOMENICA O LUNEDI'
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" sabato 22 agosto 2009
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" sabato 22 agosto 2009
BACOLI. Saranno effettuati oggi pomeriggio, con ogni probabilità, gli esami autoptici sulle salme di Arpino Tiano, Vincenzo Ranieri e Gennaro Illiano, i tre giovani ragazzi morti nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi, a seguito di un grave incidente stradale che ha visto coinvolti i due motoveicoli sui quali viaggiavano. Solo dopo l’autopsia, che sarà effettuata presso il Secondo Policlino di Napoli dal medico legale di turno, su incarico del pubblico ministero, Vittorio Russo, responsabile delle indagini, le salme saranno riconsegnate alle famiglie per i funerali, che potrebbero tenersi tra domenica o lunedì prossimi.
Nel frattempo, il commissario prefettizio al comune di Bacoli, Umberto Cimmino, non ha ritenuto opportuno proclamare, a seguito della morte dei 3 giovani, il lutto cittadino.
Si susseguono, intanto, le ipotesi per spiegare l’esatta dinamica dell’incidente avvenuto all’una e venti di giovedì notte, nei pressi del civico 35 di via Lido Miliscola, di fronte ad un noto stabilimento balneare. Oltre all’ipotesi dello scontro frontale, avvenuto, a quanto pare, a causa di una distrazione da parte di uno dei due conducenti dei mezzi, oltre che dalla elevata velocità di uno o di entrambi i mezzi, altre possibili cause non vengono escluse. E a quanto pare, sembrerebbe che i tre si conoscessero, e che quella sera avessero trascorso delle ore insieme ad altri amici presso un locale sulla spiaggia di Capomiseno. Una tragica fatalità che ha visto tre amici essere vittime di uno scontro frontale? Saranno le indagini e i risultati dell’autopsia a chiarire le esatte cause del decesso e se i tre giovani quella sera abbiano fatto uso di alcol o sostanze stupefacenti. Semplici ipotesi respinte fermamente da quanti conoscevano Vincenzo, Gennaro e Arpino, da tutti stimati e voluti bene. E proprio Miriam, una cugina di Vincenzo Ranieri, il venticinquenne alla guida della Honda Hornets, che dal social network Facebook difende il cugino da quello che definisce “lo scempio degli ultimi due giorni”, rispondendo a coloro che hanno ipotizzato una mancanza di lucidità dei conducenti delle due moto: “Non permetto né a te né a nessuno che la pensa come te (purtroppo sono molti i cattivi, ipocriti e falsi moralisti) di dire che sia mio cugino sia gli altri due ragazzi erano degli ubriaconi e che sono morti perché stavano tutti fatti!!! Erano tre bravi ragazzi che andavano a lavorare e amavano la vita e divertirsi”. Bravi ragazzi e lavoratori. Un pensiero unanime di chi li conosceva. Vincenzo aveva perso il papà dodici anni fa, viveva con la madre nel centro di Bacoli, dove lavorava come tappezziere in un negozio di tendaggi. Della stessa zona era anche Gennaro Illiano, ventenne, che con lui si trovava in sella alla motocicletta. Lavorava saltuariamente come cuoco ed aiuto-cuoco nei locali di Miseno e Miliscola. Suo padre, Biagio, è un dipendente del comune di Bacoli. Mentre a qualche chilometro da lì, nella zona di Cuma, abitava Arpino Tiano, l’altro ventenne che era alla guida del suo Beverly 300. Aveva conseguito il diploma di geometra presso l’Istituto Tecnico “Vilfredo Pareto” e nell’attesa di un impiego più stabile aiutava il padre, lavorando come piastrellista.
Nel frattempo, il commissario prefettizio al comune di Bacoli, Umberto Cimmino, non ha ritenuto opportuno proclamare, a seguito della morte dei 3 giovani, il lutto cittadino.
Si susseguono, intanto, le ipotesi per spiegare l’esatta dinamica dell’incidente avvenuto all’una e venti di giovedì notte, nei pressi del civico 35 di via Lido Miliscola, di fronte ad un noto stabilimento balneare. Oltre all’ipotesi dello scontro frontale, avvenuto, a quanto pare, a causa di una distrazione da parte di uno dei due conducenti dei mezzi, oltre che dalla elevata velocità di uno o di entrambi i mezzi, altre possibili cause non vengono escluse. E a quanto pare, sembrerebbe che i tre si conoscessero, e che quella sera avessero trascorso delle ore insieme ad altri amici presso un locale sulla spiaggia di Capomiseno. Una tragica fatalità che ha visto tre amici essere vittime di uno scontro frontale? Saranno le indagini e i risultati dell’autopsia a chiarire le esatte cause del decesso e se i tre giovani quella sera abbiano fatto uso di alcol o sostanze stupefacenti. Semplici ipotesi respinte fermamente da quanti conoscevano Vincenzo, Gennaro e Arpino, da tutti stimati e voluti bene. E proprio Miriam, una cugina di Vincenzo Ranieri, il venticinquenne alla guida della Honda Hornets, che dal social network Facebook difende il cugino da quello che definisce “lo scempio degli ultimi due giorni”, rispondendo a coloro che hanno ipotizzato una mancanza di lucidità dei conducenti delle due moto: “Non permetto né a te né a nessuno che la pensa come te (purtroppo sono molti i cattivi, ipocriti e falsi moralisti) di dire che sia mio cugino sia gli altri due ragazzi erano degli ubriaconi e che sono morti perché stavano tutti fatti!!! Erano tre bravi ragazzi che andavano a lavorare e amavano la vita e divertirsi”. Bravi ragazzi e lavoratori. Un pensiero unanime di chi li conosceva. Vincenzo aveva perso il papà dodici anni fa, viveva con la madre nel centro di Bacoli, dove lavorava come tappezziere in un negozio di tendaggi. Della stessa zona era anche Gennaro Illiano, ventenne, che con lui si trovava in sella alla motocicletta. Lavorava saltuariamente come cuoco ed aiuto-cuoco nei locali di Miseno e Miliscola. Suo padre, Biagio, è un dipendente del comune di Bacoli. Mentre a qualche chilometro da lì, nella zona di Cuma, abitava Arpino Tiano, l’altro ventenne che era alla guida del suo Beverly 300. Aveva conseguito il diploma di geometra presso l’Istituto Tecnico “Vilfredo Pareto” e nell’attesa di un impiego più stabile aiutava il padre, lavorando come piastrellista.
INCIDENTE A MILISCOLA SI SUSSEGUONO LE IPOTESI
DIBATTITO TRA COLPEVOLISTI ED INNOCENTISTI
Sul gruppo “Una rosa bianca per Vincenzo, Gennaro e Arpino” è un tam tam tra colpevolisti ed innocentisti. Ciro Esposito dà la colpa di quanto accaduto all’incoscienza e scrive:” Caro ragazzo o ragazza il prossimo potresti essere proprio tu, pensaci bene quando prendi una bottiglia in mano o peggio quando assumi qualche pasticca per sballarti e poi vai in moto o in macchina.” Così come Anna Gloria Della Ragione, una mamma che fa un appello a tutti i giovani, chiedendo loro di “non bere, ubriacarsi, solo per sentirsi alla “moda” ma cercare altre vie di divertimento” Accuse alle quali i giovani del social network rispondono per le righe. Mena Carannante chiede di “non giudicare questi ragazzi senza conoscerli e senza sapere i fatti”.
Miriam Ranieri, cugina di Vincenzo, rigetta al mittente ogni tipo di accusa: Un po’ di rispetto per i tre mporti e per le loro famiglie. Nessuno dei tre né era un ubriacone, né (come dicono molti) si faceva! Chiaro?”
Mentre Lucia da Bacoli dedica un pensiero alla famiglia di Vincenzo” Che tristezza non conoscevo i 3 ragazzi ma mi sento di una tristezza unica. Conosco la mamma e la sorella di Enzo e so che sono persone stupende e buone, dopo tante sofferenze non meritavano anche questo. Vorrei tanto fare qualcosa per loro”.
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 22 agosto 2009
BACOLI. La morte dei tre giovani ragazzi ha aperto un dibattito tra la gente, per strada ed in rete, sul social network Facebook, sulle cause dell’ennesimo episodio accaduto sulle nostre strade e che ha visto coinvolti dei giovanissimi. C’è chi punta l’indice contro la spregiudicatezza e l’incoscienza dei giovani a bordo delle due ruote, rei di guidare senza casco, magari dopo aver consumato alcool e droghe leggere. Contro le case costruttrici dei motoveicoli di grossa cilindrata, realizzate per ottenere veloci prestazioni sull’asfalto, senza il rispetto dei limiti di velocità. Accuse alle strade, che nel caso di via Lido Miliscola, costituisce un rettilineo che spesso porta i centauri a provare l’ebbrezza dell’alta velocità, dove da tempo c’è chi chiede la costruzione di dossi per limitare la velocità.
Sul gruppo “Una rosa bianca per Vincenzo, Gennaro e Arpino” è un tam tam tra colpevolisti ed innocentisti. Ciro Esposito dà la colpa di quanto accaduto all’incoscienza e scrive:” Caro ragazzo o ragazza il prossimo potresti essere proprio tu, pensaci bene quando prendi una bottiglia in mano o peggio quando assumi qualche pasticca per sballarti e poi vai in moto o in macchina.” Così come Anna Gloria Della Ragione, una mamma che fa un appello a tutti i giovani, chiedendo loro di “non bere, ubriacarsi, solo per sentirsi alla “moda” ma cercare altre vie di divertimento” Accuse alle quali i giovani del social network rispondono per le righe. Mena Carannante chiede di “non giudicare questi ragazzi senza conoscerli e senza sapere i fatti”.
Miriam Ranieri, cugina di Vincenzo, rigetta al mittente ogni tipo di accusa: Un po’ di rispetto per i tre mporti e per le loro famiglie. Nessuno dei tre né era un ubriacone, né (come dicono molti) si faceva! Chiaro?”
Mentre Lucia da Bacoli dedica un pensiero alla famiglia di Vincenzo” Che tristezza non conoscevo i 3 ragazzi ma mi sento di una tristezza unica. Conosco la mamma e la sorella di Enzo e so che sono persone stupende e buone, dopo tante sofferenze non meritavano anche questo. Vorrei tanto fare qualcosa per loro”.
FIORI SUL LUOGO DELL'INCIDENTE
LACRIME E COMMOZIONE TRA I PASSANTI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 21 agosto 2009
BACOLI. Non passano inosservati ai tanti bagnanti ritornati ad affollare i lidi di Miseno e Miliscola, in un caldo pomeriggio di metà Agosto, quei mazzetti di fiori posti sul ciglio della strada, legati con un fiocco alla cassetta dell’enel. A qualche centimetro da lì, sull’asfalto, una macchia di sangue, sbiadita, i resti in plastica di un motorino posti sul muretto lì a fianco e i guanti monouso, probabilmente dei sanitari del 118, che stanotte hanno tentato invanamente di salvare tre giovani vite. Si fermano due motorini, sono quattro giovanissimi, occhiali da sole e casco. Fissano i fiori, si emozionano. Erano loro coetanei. Uno racconta all’altro: “L’ho saputo stamattina, conoscevo ad uno di loro solo di vista. Un mio amico stanotte era qui, ha visto sangue dappertutto, c’era uno dei tre con la testa tutta rotta”.
Passano i bagnanti, di ritorno dall’arenile, dopo una giornata di mare, si fermano, leggono i bigliettini attaccati ai fiori, chiedono cosa sia successo. “Stanotte, qui? Tre giovani ragazzi? E’ assurdo!” E’ il primo pensiero di tutti, la prima esclamazione dinanzi alla presa di coscienza di quanto possa essere accaduto qualche ora prima qui, dinanzi a questo pub, di fronte al lido dove numerosi bagnanti affollano l’arenile: “Assurdo!”
Passano i bagnanti, di ritorno dall’arenile, dopo una giornata di mare, si fermano, leggono i bigliettini attaccati ai fiori, chiedono cosa sia successo. “Stanotte, qui? Tre giovani ragazzi? E’ assurdo!” E’ il primo pensiero di tutti, la prima esclamazione dinanzi alla presa di coscienza di quanto possa essere accaduto qualche ora prima qui, dinanzi a questo pub, di fronte al lido dove numerosi bagnanti affollano l’arenile: “Assurdo!”
Ariano, Gennaro e Vincenzo, tre giovani di Bacoli, che come tanti loro coetanei frequentavano questa strada, via Lido Miliscola, dove ci sono i lidi balneari che di notte diventano discoteche, per bere qualcosa con gli amici, stare in compagnia, conoscere qualche ragazza.
“Conoscevo di vista Arpino, un bravissimo ragazzo. Aveva da poco terminato gli studi, e so che ora stava lavorando, ma non so che lavoro stesse facendo” racconta Simone, fissando quei fiori, mentre getta dei sacchi di spazzatura, raccolti nel lido presso il quale lavora.
Da un parcheggio vicino escono numerose auto, rallentano, gli occupanti si fanno il segno della croce. Nell’aria, tutto intorno c’è un alone di tristezza, un silenzio che campeggia.
Qui qualche ora fa “tre angeli sono volati via” è la dedica scritta su un bigliettino posto vicino ad un’orchidea bianca.
“Conoscevo di vista Arpino, un bravissimo ragazzo. Aveva da poco terminato gli studi, e so che ora stava lavorando, ma non so che lavoro stesse facendo” racconta Simone, fissando quei fiori, mentre getta dei sacchi di spazzatura, raccolti nel lido presso il quale lavora.
Da un parcheggio vicino escono numerose auto, rallentano, gli occupanti si fanno il segno della croce. Nell’aria, tutto intorno c’è un alone di tristezza, un silenzio che campeggia.
Qui qualche ora fa “tre angeli sono volati via” è la dedica scritta su un bigliettino posto vicino ad un’orchidea bianca.
PER I 3 RAGAZZI MORTI IL DOLORE VIAGGIA IN RETE
SU FACEBOOK IL RICORDO DI ARPINO, VINCENZO E GENNARO
BACOLI. “Un saluto ai tre giovani ragazzi morti stanotte” è il gruppo nato spontaneamente dagli iscritti sul social network Facebook. Un modo per esprimere una parola di cordoglio, per dedicare un dolce pensiero ad Arpino, Vincenzo e Gennaro. Un dolore che oltre a sconvolgere un’intera città di Bacoli, ha sconvolto anche la rete. Appresa la notizia, in un fulminante passaparola, a Cuma, Fusaro, Cappella, Miliscola, Miseno, le zone di Bacoli abitate e frequentate dai ragazzi, lo sconcerto e la tristezza hanno colpito tutti, familiari, amici, semplici conoscenti. Una notizia disarmante, alla quale si fa fatica a crederci. Due ventenni e un venticinquenne morti in uno scontro tra motorini. Tre bravi ragazzi, umili, tre giovani con tanta voglia di fare. Nessuno dei tre era sposato, tutti vivevano insieme alle proprie famiglie. Arpino Tiano si era diplomato da poco, come geometra, spesso aiutava il padre, per dargli una mano faceva il piastrellista. Vincenzo Ranieri, il più grande delle tre giovani vittime, faceva il tappezziere, mentre Gennaro Illiano lavorava saltuariamente come aiuto cuoco e cameriere. Tre vite spezzate, finite sull’asfalto in una tragica notte d’estate, in un mercoledì notte quando le luci dei locali si spegnevano.
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 21 agosto 2009
BACOLI. “Un saluto ai tre giovani ragazzi morti stanotte” è il gruppo nato spontaneamente dagli iscritti sul social network Facebook. Un modo per esprimere una parola di cordoglio, per dedicare un dolce pensiero ad Arpino, Vincenzo e Gennaro. Un dolore che oltre a sconvolgere un’intera città di Bacoli, ha sconvolto anche la rete. Appresa la notizia, in un fulminante passaparola, a Cuma, Fusaro, Cappella, Miliscola, Miseno, le zone di Bacoli abitate e frequentate dai ragazzi, lo sconcerto e la tristezza hanno colpito tutti, familiari, amici, semplici conoscenti. Una notizia disarmante, alla quale si fa fatica a crederci. Due ventenni e un venticinquenne morti in uno scontro tra motorini. Tre bravi ragazzi, umili, tre giovani con tanta voglia di fare. Nessuno dei tre era sposato, tutti vivevano insieme alle proprie famiglie. Arpino Tiano si era diplomato da poco, come geometra, spesso aiutava il padre, per dargli una mano faceva il piastrellista. Vincenzo Ranieri, il più grande delle tre giovani vittime, faceva il tappezziere, mentre Gennaro Illiano lavorava saltuariamente come aiuto cuoco e cameriere. Tre vite spezzate, finite sull’asfalto in una tragica notte d’estate, in un mercoledì notte quando le luci dei locali si spegnevano.
giovedì 20 agosto 2009
TRAGICO INCIDENTE TRA MOTORINI A MILISCOLA
MUOIONO TRE GIOVANI RAGAZZI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" venerdì 21 agosto 2009
BACOLI. Un tragico incidente, uno schianto violentissimo tra un motorino e una motocicletta che ha causato la morte di tre giovani ragazzi. E’ quanto accaduto a Bacoli, nella notte tra mercoledì e giovedì, intorno all’una e venti, in via Lido Miliscola, lungo la strada che costeggia i numerosi locali notturni e stabilimenti balneari. Uno scontro che ha visto coinvolti uno scooter Piaggio “Beverly 300” alla guida del quale c’era Arpino Tiano, un ragazzo di 20 anni, residente a Bacoli, un diploma da geometra conseguito da poco. Ed altri due giovani, in sella ad una motocicletta di grossa cilindrata, una “Honda Hornet 600”. Vincenzo Ranieri, 25 anni, di Bacoli, di professione tappezziere, che era alla guida, insieme ad un amico, Gennaro Illiano, 20 anni, anch’egli residente a Bacoli, che di professione faceva il cameriere. Quando, improvvisamente e per motivi ancora da accertare, i due veicoli si scontravano frontalmente. Un impatto terribile, terrificante, forse provocato dall’alta velocità e da una probabile distrazione da parte di uno dei due conducenti dei ciclomotori, che non lasciava scampo ai tre giovani. Un forte botto, udito anche in lontananza, da alcuni titolari dei locali che sorgono nelle vicinanze, e dai pochi passanti che affollavano il lungomare di Miliscola. E che lasciava a terra, sull’asfalto, tre giovani vite. Nello scontro, infatti, morivano sul colpo il giovane conducente del Beverly 300, Arpino Tiano, ed il passeggero della motocicletta, Gennaro Illiano. Mentre per Vincenzo Ranieri, trasportato di urgenza all’ospedale “La Schiana”, in condizioni gravissime, non c’era nulla da fare. Il giovane venticinquenne moriva anch’egli, qualche ora dopo il ricovero.
Sul luogo dell’accaduto, oltre ai sanitari del 118, giungevano i carabinieri della vicina caserma di Bacoli e del commissariato di Pozzuoli. I quali, dai primi rilievi effettuati, notavano che i resti del motorino Beverly, guidato da Arpino, si trovavano a circa venti centimetri dalla linea che divide i due sensi di marcia, all’interno della corsia nel senso di marcia opposto al suo, all’altezza del civico 35 di via Lido Miliscola. Il che potrebbe far presagire, ad una invasione di corsia da parte del ciclomotore. Mentre, a quanto pare, secondo alcune testimonianze, prima dell’impatto tra i due veicoli, un casco sarebbe stato visto volare dalla motocicletta, provocando una distrazione da parte del conducente, che avrebbe quindi perso il controllo del ciclomotore. Inoltre, sempre secondo i rilievi effettuati dai militari dell’arma, a quanto pare nessuno dei tre indossava i tre caschi. Infatti questi sarebbero stati trovati tutti distanti dai corpi. Il che, potrebbe far supporre che questi non erano indossati dai giovani, o che non erano allacciati alle teste dei tre. E che quindi sarebbero volati via nel forte urto tra i mezzi. Ora sarà il pubblico ministero, il sostituto procuratore, Russo, incaricato dalla procura per le indagini, che ha disposto l’autopsia sulle salme presso il Secondo Policlinico di Napoli, a ricostruire l’esatta dinamica di questo tragico episodio che ha spezzato la vita a tre giovani ragazzi.
mercoledì 19 agosto 2009
SCEMPIO A MONTERUSCIELLO
VANDALIZZATE E DISRUTTE LE GIOSTRINE
POZZUOLI. Costruito per regalare ai bambini del quartiere di Monterusciello uno spazio nel quale giocare e divertirsi, il parco giochi di via Modigliani oggi perversa in uno stato di degrado e di abbandono, dopo i numerosi atti vandalici subiti nel corso degli anni. Realizzato circa sei anni fa dal comune di Pozzuoli, con i finanziamenti pubblici derivanti dalla legge 51 riguardante la realizzazione di impianti sportivi, il play-ground, che sorge in prossimità delle scuole elementari e medie Rodari, Annecchino e Diaz, era considerato da tutti una sorta di “oasi felice”. Scivoli, tubi colorati, altalene, labirinti e numerose attrazioni, alcune delle quali donate al quartiere 167 di Pozzuoli da Telecom Italia, immersi nel verde con tutto intorno alberi e panchine, sulle quali sedevano i genitori che da ogni parte del quartiere portavano i loro bimbi a trascorrere qualche ora di divertimento gratuito. Momenti di svago che da oggi difficilmente potranno rivivere, a causa dei continui atti vandalici che hanno reso la struttura quasi del tutto inutilizzabile. Dappertutto si vedono scritte con bombolette spray, che hanno imbrattato mura, panchine, giostre e una casetta a forma di triangolo, mai utilizzata, costruita per ospitare il custode del parco giochi. Sediolini divelti, corde di altalene spezzate, parti della pavimentazione anti-infortunistica, realizzata con un particolare materiale in grado di attutire i colpi a tutela dell’incolumità dei bambini, sradicate. Ed infine due incendi, entrambi di origine dolosa, che hanno distrutto quasi del tutto il parco. Il primo, dopo appena un anno dalla realizzazione della struttura, provocò la semi-distruzione di alcune giostrine, che non furono né ripristinate e nè rimosse. Ed il secondo, devastante, avvenuto circa due mesi fa, le cui fiamme hanno finito di distruggere il baby-ground, e le cui tracce sono ancora visibili sull’asfalto. Un autentico scempio, che ha sdegnato i residenti e i frequentatori del parco, che ora chiedono la rimozione di quella struttura, in quanto ritenuta pericolosa per i bambini che ancora vanno a giocare, e che da “oasi felice” si è trasformata in simbolo di inciviltà.
REPORT FOTOGRAFICO:
di Gennaro Del Giudice
pubblicato dal quotidiano "Roma" giovedì 20 agosto 2009
POZZUOLI. Costruito per regalare ai bambini del quartiere di Monterusciello uno spazio nel quale giocare e divertirsi, il parco giochi di via Modigliani oggi perversa in uno stato di degrado e di abbandono, dopo i numerosi atti vandalici subiti nel corso degli anni. Realizzato circa sei anni fa dal comune di Pozzuoli, con i finanziamenti pubblici derivanti dalla legge 51 riguardante la realizzazione di impianti sportivi, il play-ground, che sorge in prossimità delle scuole elementari e medie Rodari, Annecchino e Diaz, era considerato da tutti una sorta di “oasi felice”. Scivoli, tubi colorati, altalene, labirinti e numerose attrazioni, alcune delle quali donate al quartiere 167 di Pozzuoli da Telecom Italia, immersi nel verde con tutto intorno alberi e panchine, sulle quali sedevano i genitori che da ogni parte del quartiere portavano i loro bimbi a trascorrere qualche ora di divertimento gratuito. Momenti di svago che da oggi difficilmente potranno rivivere, a causa dei continui atti vandalici che hanno reso la struttura quasi del tutto inutilizzabile. Dappertutto si vedono scritte con bombolette spray, che hanno imbrattato mura, panchine, giostre e una casetta a forma di triangolo, mai utilizzata, costruita per ospitare il custode del parco giochi. Sediolini divelti, corde di altalene spezzate, parti della pavimentazione anti-infortunistica, realizzata con un particolare materiale in grado di attutire i colpi a tutela dell’incolumità dei bambini, sradicate. Ed infine due incendi, entrambi di origine dolosa, che hanno distrutto quasi del tutto il parco. Il primo, dopo appena un anno dalla realizzazione della struttura, provocò la semi-distruzione di alcune giostrine, che non furono né ripristinate e nè rimosse. Ed il secondo, devastante, avvenuto circa due mesi fa, le cui fiamme hanno finito di distruggere il baby-ground, e le cui tracce sono ancora visibili sull’asfalto. Un autentico scempio, che ha sdegnato i residenti e i frequentatori del parco, che ora chiedono la rimozione di quella struttura, in quanto ritenuta pericolosa per i bambini che ancora vanno a giocare, e che da “oasi felice” si è trasformata in simbolo di inciviltà.
REPORT FOTOGRAFICO:
CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO
VENERDI' AL COMUNE DI POZZUOLI
di Gennaro Del Giudice
POZZUOLI. Dovrebbe svolgersi con ogni probabilità venerdì 21 agosto, presso gli uffici della casa comunale, la conferenza dei capigruppo al comune di Pozzuoli. All’incontro tra i rappresentanti dei vari gruppi consiliari verranno presentate alcune delle delibere da discutere nel prossimo consiglio comunale e fissata la data per quest’ultimo, dopo quello del 4 agosto andato deserta per mancanza del numero legale. Tra queste, i costi da riconoscere per lo smaltimento dei rifiuti, da considerare voce “fuori bilancio”; le entrate economiche derivanti dal “Festival del mediterraneo” tenutosi presso il Rione Terra e conclusosi il 1 agosto, composte da 120mila euro provenienti dal patrocinio della Regione Campania e 75mila da vari sponsor; l’annullamento di un vecchio bando di gara risalente al 2005 riguardante la realizzazione di un cimitero nel quartiere di Monterusciello, per il quale furono presentate anche delle offerte.
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