giovedì 27 agosto 2009

I 4 GIOVANI MORTI IN 6 GIORNI ERANO TUTTI SENZA CASCO

E TUTTI IN VIA LIDO MILISCOLA

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" giovedì 27 agosto 2009

BACOLI. Arpino Tiano, 20 anni, Vincenzo Ranieri, 25 anni, Gennaro Illiano, 20 anni, Riccardo Illiano, 16 anni. Quattro giovanissime vittime di quella che ormai è stata ribattezzata la “strada killer”. Via Lido Miliscola costeggia il litorale di Miliscola, lungo la quale sorgono numerosi stabilimenti balneari, che la notte si trasformano in discoteche, lounge bar, dove è possibile sorseggiare un drink sdraiati su un lettino in spiaggia, vicino al mare. Un luogo di perdizione, movida, divertimento, che nei tre mesi estivi vede giungere giovani provenienti da ogni parte della provincia. Anche la notte i parcheggi utilizzati dai lidi si riempiono, macchine ovunque, sui marciapiedi, motorini che scorazzano fino all’alba. Via Lido Miliscola è illuminata a festa lungo il tratto dove sorgono i locali, dalle luci di questi, che una volta spente, abbassano la visibilità lungo la strada. Qui il sale marino ha eroso il manto stradale, che ora è liscio, scivoloso. La sabbia trasportata dalla brezza marina si va a posare anche lungo la carreggiata, diventando un pericoloso destabilizzante per i numerosi motociclisti. Qui è facile scivolare, uscire “fuori corsia”. E qui si corre, parecchio. Un primo curvone, appena entrati a Miliscola, poi un lungo rettilineo, quello dei lidi, poi un altro curvone, dove i più sprovveduti sono spinti a premere il piede sull’acceleratore. Qui non ci sono telecamere di videosorveglianza, non ci sono autovelox, né ci sono i dossi, utili per far decelerare i conducenti dei mezzi. “Qui si corre molto, tutti corrono, auto, motorini” denuncia Domenico Scotto Di Luzio, titolare di una rivendita di cozze che sorge in prossimità della curva dove è morto Riccardo Illiano, che punta l’indice contro la mancanza di manutenzione da parte del comune di Bacoli “Questa strada è pericolosa. E’ liscia, c’è la sabbia che va a finire sull’asfalto e che la rende pericolosissima. E’ da un anno che si è rotta la macchina spazzatrice e nessuno viene più a pulire. Siamo noi titolari dei negozi che rimuoviamo la sabbia dall’asfalto. Questi morti se li porteranno loro sulla coscienza”.

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