venerdì 21 agosto 2009

FIORI SUL LUOGO DELL'INCIDENTE

LACRIME E COMMOZIONE TRA I PASSANTI
di Gennaro Del Giudice
pubblicato sul quotidiano "Roma" venerdì 21 agosto 2009
BACOLI. Non passano inosservati ai tanti bagnanti ritornati ad affollare i lidi di Miseno e Miliscola, in un caldo pomeriggio di metà Agosto, quei mazzetti di fiori posti sul ciglio della strada, legati con un fiocco alla cassetta dell’enel. A qualche centimetro da lì, sull’asfalto, una macchia di sangue, sbiadita, i resti in plastica di un motorino posti sul muretto lì a fianco e i guanti monouso, probabilmente dei sanitari del 118, che stanotte hanno tentato invanamente di salvare tre giovani vite. Si fermano due motorini, sono quattro giovanissimi, occhiali da sole e casco. Fissano i fiori, si emozionano. Erano loro coetanei. Uno racconta all’altro: “L’ho saputo stamattina, conoscevo ad uno di loro solo di vista. Un mio amico stanotte era qui, ha visto sangue dappertutto, c’era uno dei tre con la testa tutta rotta”.
Passano i bagnanti, di ritorno dall’arenile, dopo una giornata di mare, si fermano, leggono i bigliettini attaccati ai fiori, chiedono cosa sia successo. “Stanotte, qui? Tre giovani ragazzi? E’ assurdo!” E’ il primo pensiero di tutti, la prima esclamazione dinanzi alla presa di coscienza di quanto possa essere accaduto qualche ora prima qui, dinanzi a questo pub, di fronte al lido dove numerosi bagnanti affollano l’arenile: “Assurdo!”

Ariano, Gennaro e Vincenzo, tre giovani di Bacoli, che come tanti loro coetanei frequentavano questa strada, via Lido Miliscola, dove ci sono i lidi balneari che di notte diventano discoteche, per bere qualcosa con gli amici, stare in compagnia, conoscere qualche ragazza.
“Conoscevo di vista Arpino, un bravissimo ragazzo. Aveva da poco terminato gli studi, e so che ora stava lavorando, ma non so che lavoro stesse facendo” racconta Simone, fissando quei fiori, mentre getta dei sacchi di spazzatura, raccolti nel lido presso il quale lavora.
Da un parcheggio vicino escono numerose auto, rallentano, gli occupanti si fanno il segno della croce. Nell’aria, tutto intorno c’è un alone di tristezza, un silenzio che campeggia.
Qui qualche ora fa “tre angeli sono volati via” è la dedica scritta su un bigliettino posto vicino ad un’orchidea bianca.

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