sabato 20 febbraio 2010

DENUNCIA CHOCK: DA 27 ANNI ATTENDE IL PERMESSO PER COSTRUIRE UNA CAPPELLA NEL CIMITERO DOPO AVER PAGATO TUTTO

NEL FRATTEMPO E' MORTA LA MOGLIE
E PER LE SUE SPOGLIE NON C'E' POSTO IN ALTRE NICCHIE

di Gennaro Del Giudice
articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" sabato 20 febbraio 2010

POZZUOLI. “Mia moglie aveva il grande desiderio di essere sepolta nella cappella di famiglia che volevamo costruire. Avviammo le procedure al comune, pagai, mi assegnarono il terreno nel cimitero, presentai il progetto e me lo approvarono. Ma dopo 27 anni non posso ancora costruire, lei non c’è più ed io sono costretto a tenere le sue spoglie nella nicchia di un parente” E’ triste, rammaricato, quasi esausto Domenico Ferraro, 78 anni, puteolano per non aver potuto esaudire il desiderio dell’adorata moglie, Rosa Maddaluno, deceduta 6 anni fa. Rosa e Domenico avviarono le procedure per la concessione del terreno nel cimitero di Pozzuoli nel 1983, quando il 30 maggio versarono al servizio di tesoreria del comune 2milioni e 100mila lire. Per 10,50 metri quadrati nei quali costruire una cappella di “seconda classe”. Dalla documentazione gelosamente custodita dal signor Ferraro, si legge di una delibera del 22 dicembre del 1975 la quale approvava il progetto di ampliamento del Civico Cimitero fissando i criteri per la concessione dei suoli ai cittadini e fissandone, in 200 mila lire per metro quadro, il costo. Ben 14 anni dopo, quando nulla era stato realizzato da parte dei coniugi Ferraro ancora in attesa della concessione, sulla base di una delibera del consiglio comunale, la numero 77 del 28 settembre 1992 venne comunicata che la vendita per metro quadro del suolo cimiteriale era stato portata da 200mila lire ad 1 milione 167mila lire.
E quindi chiamati a versare nelle casse dell’ente comunale altri 10 milioni 160mila lire, entro 15 giorni dalla comunicazione. In quanto, come riportato negli incartamenti ancora in possesso del 78enne, si legge tra le righe che la vecchia cifra corrispondente a 200mila lire per metro quadro, “non aveva più il supporto di un vigente atto amministrativo e quindi non poteva ritenersi impegnativo per l’ente comunale”. Versata la somma, che addizionata a quella precedentemente pagata raggiungeva la cifra di 12 milioni, 260mila, 850 lire. Erogate per ottenere dal comune di Pozzuoli 10, 50 metri quadrati di terreno cimiteriale dove costruire una cappella. A seguito dell’assegnazione del suolo, secondo quanto raccontato da Domenico Ferraro, attualmente pensionato dopo aver gestito per anni una lavanderia a via Napoli, egli stesso presentò il progetto per la struttura. A sua detta “approvato dai tecnici comunali e protocollato due anni fa, ma per la il quale non mi è stata data ancora l’autorizzazione a costruire”. Un iter durato finora 27 anni, che a quanto pare sembra non essere arrivato ancora a compimento. “Dopo 27 anni mi sono trovato a dover chiedere il piacere di poter mettere le spoglie di mia moglie in una nicchia di un’altra persona” racconta il 78enne che ora vive a Licola, dopo essere stato costretto a traslocare a seguito del bradisismo “Poi l’ho dovuta togliere di lì e metterla in un’altra nicchia, chiedendo un altro piacere. Ora tra un po’ dovrò levarla anche da qui, e non so dove metterla. Sono trascorsi 27 anni, ho pagato oltre 12 milioni di vecchie lire e non ho potuto esaudire la volontà di mia moglie che dopo tanti anni di sacrifici desiderava una cappella. Dicono che c’è un problema al cimitero, che se lì io e gli altri 30 assegnatari costruiamo le nicchie dopo la strada si restringe diventando di 50 centimetri e ciò non sarebbe possibile ” afferma amareggiato ma allo stesso tempo deciso a non arrendersi nonostante l’età. Domenico Ferraro teme anche per quello che potrà avvenire nel prossimo futuro “Sono passati anni, sindaci, consigli comunali e tecnici che si sono succeduti ma non si è mai risolto nulla. Da tempo chiedo quando si potrà costruire, mi dicono sempre che è prossima la cosa, mai intanto mi sono fatto vecchio e se un giorno non ci sarò più cosa ne sarà di me? Dove mi metteranno? “

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