martedì 9 febbraio 2010

REPORTAGE

PALAZZI IN VENDITA NEL DEGRADO

TRA RIFIUTI E ABBANDONO. LE 2 STRUTTURE SONO DI PROPRIETA' DEL COMUNE DI NAPOLI: UNA E' INAGIBILE L'ALTRA E' OCCUPATA DA EXTRACOMUNITARI
di Gennaro Del Giudice
(foto di Angelo Greco)
pubblicato sul quotidiano "Roma" martedì 9 febbraio 2010

POZZUOLI. Due strutture, entrambe di proprietà del comune di Napoli, situate nel territorio di Pozzuoli che versano in uno stato di totale degrado e abbandono. Una delle quali occupata da cittadini extracomunitari. I due edifici, sui quali campeggia ancora la denominazione “Istituto Vittorio Emanuele III”, nel corso degli anni hanno ospitato le classi elementari del quarto circolo didattico di Pozzuoli ed un convento. Il primo, che sorge su via Raimondo Annecchino ad Arco Felice, figura tra gli edifici inseriti nel piano di dismissione del patrimonio immobiliare disponibile del comune di Napoli, fu chiuso circa 6 anni fa per problemi strutturali, che portarono le istituzioni a dichiarare lo stato di “inagibilità” della palazzina e a trasferire le centinaia di alunni delle scuole elementari in un’altra struttura più sicura, in via Luciano, nei pressi del cimitero di Pozzuoli.
Nell’edificio ora abita insieme alla propria famiglia da oltre 30 anni il custode, Salvatore, dipendente del comune di Napoli. L’edificio è stato messo in vendita per una cifra pari a 2.260.000 euro, prezzo fissato durante il consiglio comunale del 10 luglio, quando la giunta presieduta dal sindaco Rosa Russo Iervolino, ha approvato il valore di stima per l’immobile. Cifra ritenuta dall’amministrazione puteolana da tempo intenzionati ad acquistare entrambi gli edifici in virtù di un diritto di prelazione, eccessiva e fuori al valore di stima reale dell’immobile.
Peggiore è la condizione del secondo edificio, che affaccia sul mare e confina con gli stabilimenti della ex Pirelli. Un tempo convento, poi ristrutturato ed adibito ad ostello della gioventù ora bene dismesso del comune di Napoli è diventato da anni residenza per numerosi immigrati. “Sono un centinaio in prevalenza provenienti dell’est Europa” racconta il custode,
“Passano alla spicciolata, in gruppetti composti da 3-4 persone. Vivono tutti in quella struttura. Alcuni da oltre 12 anni. Se ne andarono solo per un breve periodo, quando fecero i lavori di ristrutturazione per ospitare un ostello della gioventù con oltre 60 stanze. Poi si fermò tutto e fu di nuovo occupato”.
All’edificio si giunge attraverso un sottopasso non illuminato, della tratta Torregaveta-Montesanto della cumana. Qui scorazzano numerosi motorini, diretti sulla spiaggia. All’altra estremità si giunge su uno spiazzo dove c’era una volta l’ingresso del convento, ora murato.
L’ingresso per gli immigrati è dal lato mare, verso il lungo pontile. Sulle finestre murate ci sono delle fessure, forse per far passare aria, dalle quali la notte si intravedono luci. A quanto pare, acqua e luce non mancherebbero, forse “rubata” da qualche cavo esterno. Tutt’intorno bottiglie, carcasse di elettrodomestici, sterpaglie e una montagna di rifiuti che copre tutto il tratto di spiaggia antistante. Uno scenario da terzo mondo che getta sempre più nel degrado l’intera zona.
Mentre l’amministrazione comunale di Napoli è alla ricerca di acquirenti disposti a sborsare cifre ritenute eccessive, viste anche le condizioni delle due strutture. “Abbiamo chiesto di acquistare entrambi gli immobili al comune di Napoli, ma la richiesta è eccessiva e non rientra nelle nostre disponibilità economiche” spiega il vice sindaco di Pozzuoli Carmine Morelli “La spiaggia in diversi periodi dell’anno viene pulita dai nostri Lsu. L’ultima volta fu ad Ottobre. Così come facciamo in vista di ogni stagione estiva”

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