I pericoli, per i pedoni, si presenterebbero principalmente lungo la rampa che dalla zona ex Municipio porta in via Tranvai. Segni di totale abbandono in questa sorta di “insenatura” ripida. Scalini lesionati, spaccati, nei quali sarebbe facile inciampare. Barre antiscivolo erose, sulle quali quella sorta di colla quando integra crea attrito con la pedata evitando scivolamenti. Ma che oggi, consumata, con l’acqua diventa scivolosa. E pericolosa. Due pali dell’illuminazione e tre lampioni (uno dei quali distrutto) posti lungo i muri laterali alle scale non funzionanti. Spenti da tempo. Forse, non rientrati ancora tra i 7500 punti luce numerati e gestiti da una ditta romana per conto del comune di Pozzuoli. Ancora passanti arrugginiti, ringhiere divelte, rifiuti in ogni angolo, sterpaglie e numerosi insetti. Bottiglie a terra, segno che qualcuno ogni tanto “sosta” da queste parti. E la paura, tanta, dei residenti che dopo il tramonto non si azzardano a percorrere queste scale. “La sera non passo per paura. E’ tutto buio, spesso ci sono gruppi di giovani appostati negli angoli. Fumano, bevono.” Racconta un signore mentre scende le scale con alcune buste della spesa in mano. “Quando non c’è nessuno il pericolo è che qualcuno possa spuntare all’improvviso e farti una rapina. Oppure violentare una donna che cammina da sola, talmente che è isolato qua dietro” gli fa eco Marco, 25 anni, mentre sale le scale diretto verso la “Villa Avellino”. “E’ uno schifo che non si faccia niente e che non ci siano controlli. Qui è tutto abbandonato e dimenticato”. Scendendo, alla fine di queste scale ci sono numerosi palazzi.
Qui non è evidente lo stato di abbandono. Ma i pericoli si. Una grossa discesa, larga. Poi le scale. Una pavimentazione fatta con una sorta di grossi blocchi di pietra, erosi anche questi dal tempo. Che ha reso la pavimentazione liscia. Potrebbe causare scivolamenti, cadute. Qualche fessura a terra, qualche buca pericolosa, dove anche qui non sarebbe difficile inciampare. Cadere. Così come la ripidezza, altro pericolo. Ma non ci si può far niente. Questa è una costante, fin dalla loro realizzazione. Qui il sentiero è pulito, qualche rifiuto, ma nient’altro. Ci sono anche dei paletti, all’inizio della discesa, per evitare che auto e motorini passino. Anche se, in mezzo, sembra che due paletti siano stati tolti. Ci dicono che le luci funzionano, anche se la sera. Qui i pali sono numerati. Ma, nonostante l’illuminazione, anche qui un po’ fa paura.
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