IL COMUNE TAGLIA LE SPESE E DISDICE I CONTRATTI A SUO CARICO
I RESIDENTI NON CI STANNO, CHIEDONO NUOVE ABITAZIONI
di Gennaro Del Giudice
servizi pubblicati sul "Roma" e "Il Corriere Flegreo" giovedì 14 ottobre 2010
POZZUOLI. La doccia gelata arriva dal Comune di Pozzuoli, Secondo Dipartimento “Servizio Patrimonio a reddito”, attraverso una missiva protocollata il 29 settembre del 2010 che ha in oggetto una “Comunicazione di avviso distacco forniture energia elettrica”. Destinatari: gli occupanti dei containers che sorgono in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, Licola, Rione Toiano e in località “La Schiana”. Strutture che, dal 1985, sono divenute residenza per le famiglie di senzatetto a seguito del fenomeno bradisismico. In tutto 300 persone, tra uomini, donne, bambini, 25 anni vissuti all’interno di autentici accampamenti, in strutture prefabbricate all’epoca del fenomeno bradisismico destinate ad ospitare locali commerciali per poi venire occupate, in quel periodo, dai senzatetto. Costruzioni che, nel corso degli anni e in attesa delle assegnazioni di case comunali, sono state “trasformate” alla “buona” dagli stessi occupanti che hanno provveduto a rendere abitabili e vivibili containers realizzati in lamiera. E dal 1985 ad oggi, sopperendo ad uno status di precariato, il comune di Pozzuoli ha provveduto ad accollarsi le spese per la fornitura di energia elettrica, alla quale andrebbe ad aggiungersi anche quella dell’acqua. 25 anni durante i quali si è attinto, dalle casse comunali, denaro per pagare bollette di luce e acqua per i circa 72 containers. La decisione di pagare il costo del servizio di fornitura elettrica, in un periodo di emergenza conseguente al periodo bradisismico, contenuta nella delibera numero 69/Urgente datata 4 febbraio 1986, nella quale l’allora Giunta Municipale deliberava “L’energizzazione dei prefabbricati commerciali in località “Caruso” occupati da famiglie senza tetto, stipulando un contratto di fornitura con l’Enel con impegno spesa futuri consumi di energia elettrica”. All’epoca, 50 Kwh di erogazione per i locali occupati da 16 famiglie provenienti dal campo roulotte di Lucrino, per una spesa da inserire nel bilancio di 15 milioni di lire. Famiglie che da 16 sarebbero aumentate, gravando ulteriormente sui bilanci comunali. Da quel febbraio di 24 anni fa ad oggi numerosi fenomeni si sono succeduti: da 16 le famiglie sarebbero diventate centinaia, poi ridottesi con le prime assegnazioni di “civili abitazioni” da parte del comune di Pozzuoli. Non è mancato “il gioco delle successioni e delle occupazioni”: assegnatari che cedevano i propri containers a figli o a terzi, edifici liberati ma nuovamente occupati, l’obiettivo dei “furbi” di turno di creare nuova emergenza. Malcostume che ovviamente non sarebbe stato sposato da tante altre famiglie, che ad oggi realmente attendono da quel lontano 1986 le “case promesse”. Anni vissuti con la speranza, la delusione di vedere assegnate abitazioni ad altri, “più in alto” in graduatoria, i bandi, quei containers che diventano sempre più case. Il disagio attenuati dallo sgravo delle utenze, poi il drastico provvedimento, fulmine a ciel sereno. Si legge nella missiva, recapitata qualche giorno fa a tutte le famiglie che vivono negli edifici prefabbricati nelle 4 zone della città “In riferimento all’oggetto e in un ottica di razionalizzazione della spesa di consumi elettrici, sostenuta da questo comune, gli occupanti dei container e prefabbricati, dovranno provvedere, qualora utilizzino le forniture poste a carico di questo Ente, a stipulare direttamente con le aziende erogatrici, i singoli contratti di fornitura” ed ancora, tra le righe “ La comunicazione è finalizzata alla disdetta dei contratti stipulati con la Società Enel che interessano la energizzazione dei container. Decorsi il termine di 30 giorni dalla notifica della presente questo servizio provvederà a richiedere la disattivazione dell’Ente erogatore”. In sostanza, il comune di Pozzuoli per ridurre i costi delle casse comunali, ha deciso di “tagliare” la spesa relativa alla energia elettrica per i containers. Pertanto, entro i prossimi 30 giorni le 45 famiglie del campo che sorge di fronte alla Compagnia Carabinieri di Pozzuoli, nei pressi della località denominata “Sotto il Monte”, le 6 famiglie che vivono nelle strutture di Licola Borgo, le altre 6 famiglie residenti in località “La Schiana” e le 15 famiglie del Rione Toiano, saranno chiamate a provvedere direttamente all’allacciamento della fornitura di energia elettrica, stipulando indipendentemente contratti con le aziende fornitrici. Decisione che ha fatto andare su tutte le furie gli occupanti dei container, alcuni dei quali attendono da oltre 2 decenni l’assegnazione di case da parte dell’ente comunale. E per oggi hanno annunciato una protesta, alle ore 16 presso la casa comunale al Rione Toiano. Assicurano che saranno in tanti, una delegazione dovrebbe essere ricevuta dal commissario prefettizio Roberto Aragno. “Viviamo in condizioni precarie, in alloggi fatiscenti, aggiustati con i nostri soldi” dice Filomena Allioli “ Non ce la facciamo a vivere più qua dentro, vogliamo continuare a non pagare perché è assurdo che questa situazione va avanti da 25 anni. Devono muoversi a costruire e ad assegnarci le case”
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