martedì 26 ottobre 2010

ENNESIMA MORTE SUL LAVORO

SILVANO PROCOLO DI BONITO, ORIGINARIO DI POZZUOLI MUORE SCHIACCIATO DA UNA PALA MECCANICA
L'UOMO LAVORAVA ALL'INTERNO DELL'IMPIANTO "STIR" DI GIUGLIANO

POZZUOLI. Il suo compito era verificare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro, sotto la sua responsabilità 80 operai dell’Asia all’interno dell'ex “Cdr” di Giugliano. Un tragico destino ha voluto che proprio lui, che aveva tanta premura e senso di responsabilità nei confronti dei colleghi perdesse la vita proprio sul lavoro. Lui che se non ci fosse stata la perenne emergenza rifiuti in Campania, Terzigno in primis, probabilmente non si sarebbe trovato in quel capannone tra balle di rifiuti, gru e bracci meccanici. E proprio una di quelle benne, quei cestoni con grossi dentoni in ferro legati al gancio di un braccio meccanico, lo ha colpito alla testa, provocandogli lo schiacciamento del cranio. Una tragedia, una morte terribile per Silvano Procolo Di Bonito (detto Sylvio), 48 anni, residente a Portici ma originario di Pozzuoli. A manovrare il braccio mobile, ironia della sorte, proprio uno di quegli operai sotto la sua supervisione, D.S., che non si sarebbe accorto di lui, mentre era intento nelle manovre di lavoro, fermandosi solo nell'istante in cui avrebbe sentito un urlo tra il rimbombo e il rumore metallico all’interno di uno dei grossi capannoni dello STIR (Stabilimento di “Tritovagliatura e Imballaggio dei Rifiuti”) ubicato nell'area industriale di Ponte Riccio, a Giugliano. La tragedia domenica pomeriggio, poco dopo le 16, quando da qualche minuto era iniziato il turno di lavoro per Di Bonito e i suoi colleghi. Il 48enne, con origini francesi e la passione per la fotografia, era padre di due ragazzi, e in attesa di un terzo figlio. Nativo di Pozzuoli, dove nel quartiere di Monterusciello vivono i suoi familiari, risiedeva a Portici. Da dove domenica, subito dopo pranzo, era partito per recarsi al lavoro, svolgere il proprio turno di straordinario. Di Bonito era entrato nell'Asia, l’azienda che gestisce la raccolta rifiuti nel napoletano, all'inizio dell'anno dopo che questa aveva preso in gestione gli impianti Stir di Giugliano e di Tufino. Da quel giorno l’inizio della sua attività nei capannoni del giuglianese. Sindacalista della Cisl, sempre in prima fila per tutelare i diritti dei lavoratori. Tuta da lavoro, mascherina, guanti, scarpe anti-infortunistiche, un lavoratore disciplinato, attento a rispettare e far rispettare le norme sulla sicurezza. A lui, a quanto pare, competevano anche i controlli della qualità dei rifiuti dopo la tritovagliatura, operazione di pretrattamento dei rifiuti, che si compone di triturazione e vagliatura. La fase di triturazione serve a ridurre la dimensioni dei rifiuti ed è applicata sia nella fase iniziale di selezione, sia nella fase successiva di post-trattamento meccanico. Invece la vagliatura serve per separare le diverse categorie di materiale. Domenica pomeriggio Di Bonito si trovava nell’ultimo dei capannoni del Cdr, dove vengono stivati i materiali, in atto dei controlli sulla qualità sui rifiuti. Prima di essere sottoposti al controllo della radioattività, selezionati, pressati e quindi trasportati al termovalorizzatore. In quel momento insieme a lui nella struttura una pala meccanica, la benna posta alla fine del braccio meccanico che si riempiva e svuotava di materiale già tritovagliato, guidata da un collega. Improvvisamente però qualcosa non ha funzionato. D.S., l’operaio che manovrava la pala meccanica avrebbe perso di vista Di Bonito, probabilmente abbassatosi e “scomparso” dal campo visivo del palista. Una delle solite manovre, ma questa volta la benna trovava un ostacolo, la testa del 48enne. Un urto tremendo, l’uomo si accasciava al suolo. Attimi di terrore e panico all’interno del capannone, dove accorrevano gli altri colleghi in quel momento al lavoro. Inutile la corsa dei sanitari del 118, Di Bonito era già morto. All’interno dell’impianto Stir giungevano Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, i familiari del 48enne, tra loro anche il comico Lino Barbieri, amico della famiglia Di Bonito. Per l’intero pomeriggio e fino a tarda serata venivano effettuati i rilievi all’interno della struttura, ascoltati i colleghi del 48enne che in quel momento si trovavano a lavoro. D.S., il conducente della pala meccanica, in evidente stato di shock veniva condotto presso l’ospedale di Giugliano. L’uomo è stato iscritto nel registro degli indagati dal pubblico ministero incaricato dalla Procura di Napoli Luigi Landolfi che indaga sull’accaduto che dovrà ricostruire quegli attimi prima della tragedia. Anche se la sensazione è che l’ennesima morte bianca sia stata frutto di un’assurda fatalità.

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