martedì 19 ottobre 2010

PROTESTANO LE MAMME DEI CONTAINER

CORTEO PER LE STRADE E PRESIDIO AL COMUNE DI POZZUOLI
NULLA DI FATTO, DOVRANNO PAGARE IL CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA

di Gennaro Del Giudice
(foto Angelo Greco)
sul Roma di mercoledì 20 ottobre 2010

POZZUOLI. Era nell’aria, ieri l’ennesima conferma: il comune di Pozzuoli non fa dietro-front, gli abitanti dei container dovranno pagare di tasca loro il consumo di energia elettrica, dal 1986 a carico dell’ente. Sale la tensione, gli abitanti dei container minacciano di alzare il livello della protesta, si accende lo scontro. Non è bastato scendere in strada ieri, nonostante la pioggia battente loro, le donne dei container con bambini a seguito, passeggini, hanno sfilato fino alla casa comunale. “Dopo 25 anni di ansia, degrado e sofferenza non sappiamo che fine faremo”, “Siamo persone civili e da tali vogliamo vivere in una vera casa” striscioni eloquenti, messaggi esposti durante il tragitto del corteo, una settantina di persone, dal campo container di via Carlo Alberto Dalla Chiesa fino alla palazzina numero 7 una volta sede del sindaco, oggi occupata dal commissario prefettizio. Protesta composta, sotto l’occhio vigili di carabinieri, polizia, agenti di polizia municipale, che hanno presidiato l’ingresso quando una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal sub-commissario Ciro Silvestro. Come giovedì scorso, oltre 2 ore di discussioni, il muro contro muro, le due parti a confronto, posizioni che rimangono identiche. Confermato il taglio di 120mila euro per l’energizzazione di container e prefabbricati dislocati in città, ogni occupante dovrà a spese proprie, sottoscrivere un contratto di fornitura energetica. Hanno pochi giorni di tempo, prima di ritrovarsi nelle baracche di lamiera al buio e senza riscaldamenti. “I 120mila euro destinati a pagare la corrente per gli oltre 70 container dislocati in città potrebbero finire nelle casse per i fondi destinati agli indigenti, ma in città nonostante l’alto tasso di povertà denunciato, ufficialmente i poveri sarebbero solo 83, quante le domande presentate” è il dato anomalo che legge il sub commissario, rassicurando gli interlocutori sulla consegna delle nuove case popolari, 80 alloggi nel quartiere di Monterusciello, 90 le domande, fine lavori previsto 2013 “Quando le case inizieranno ad essere costruite potrete lasciare i container, che verranno immediatamente abbattuti e fare richiesta per i fondi destinati agli indigenti, in maniera tale che potrete poi fittare con quei soldi una casa in attesa della consegna di quella assegnata”. Status di povertà che pare stia stretto a molti, sulla base delle richieste di sussidi pervenute, appena 83, sintomo di un pericoloso trend “Se facciamo la domanda ci tolgono pure i bambini, ci muoveremo dai container solo quando ci daranno le chiavi delle nuove case in mano, nel frattempo chiediamo di continuare a non pagare la corrente perché in container fatti di amianto non possiamo nemmeno fare un impianto di metano o gas”. I toni si accendono, le donne dei container vanno avanti, si preparano a nuove proteste.

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